Capitolo 14: Té

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La ragazza mi guarda, ferma immobile sulla soglia. Non sembra agitata come dovrebbe. Perché non è agitata?

- Ciao - dice, e appoggia la propria borsa a terra.

Dovrei gettarmi giù dalla finestra, ma credo darei nell'occhio. Dannazione, il cuore mi batte a mille. Non so cosa dire, o cosa fare, io volevo solo trovare Jeff.

La ragazza resta zitta per un po', si guarda attorno. Sembra che stia cercando di valutare la situazione, ma è molto calma. Io invece, tremo dalla testa ai piedi.

Prego che non chiami la polizia. Jeff sarebbe così deluso da me, non potrei permetterlo.

- Posso aiutarti? - mi chiede, e a me si secca la gola.

Che cosa devo dire?

Si toglie la giacca di pelle che porta sopra al cortissimo top che indossa, e si toglie i tacchi. Non sembra stranita, e questo mi lascia ancora più confusa.

- Io... - la mia voce si spegne, mentre non riesco a proferire parola.

- Tu sei Madge, vero? La ragazza scomparsa un po' di tempo fa - dice lei, andando verso il piccolo angolo cucina che la stanza ha. Anch'esso, ovviamente, sembra essere un vero e proprio disastro, con piatti che non vengono lavati da giorni, probabilmente.

- Non ti deve interessare chi sono.

- Un po' sì, visto che hai violato la mia proprietà privata. Vuoi un té?

Questa ragazza non mi sembra tanto normale. Ogni secondo che passa mi sento più confusa.

- Perché non chiami la polizia?

- Credo che non ti farebbe bene. Pesca o limone?

- In che senso non mi farebbe bene?

- Sei Madge McDonald, e nessuno sa se tu sia stata uccisa, se sia tenuta prigioniera o se tu sia complice di quel Jeff The Killer. Ne so qualcosa. Ma tu non vuoi farti trovare.

So che potrei andarmene. Prendere la porta e andare via. Sarebbe la cosa migliore. Ma poi? Cosa farei fuori, senza Jeff? E se lui stesse tornando? Cazzo, se lui stesse tornando? Non mi troverebbe a casa.

Mi alzo - Io devo andare.

- Chiamerò la polizia e dirò che sei stata vista qui.

Non posso lasciare che Jeff sappia che sono stata così irresponsabile. Se lo sapesse mi odierebbe. Mi accascio di nuovo sul divano.

- Cosa sai, esattamente?

- Che sei complice di Jeff, lo stai cercando. E lui ti ha fatto quel taglio.

- Come...

- Corrispondi alla descrizione di Madge. Il taglio che ti ha fatto somigliava ad un sorriso, suo segno distintivo. Non gli piace lasciare un lavoro incompleto, quindi ovviamente tu ti sei ribellata. Questo non gli è piaciuto e tuvsei finita ferita in un vicolo. Però tu volevi andartene da me e subito. Quindi, nonostante lui ti faccia del male, desideri stare con lui. Non vuoi che lui sappia che hai contatti con altre persone, e quindi non ti sei fatta bendare la ferita, che si sta infettando. Jeff stanotte non ha ucciso, e ora ti trovo qui davanti a computer e televisione. Una mossa avventata, credo che tu lo stia cercando perché non lo trovi. Ma perché venire in casa mia? Probabilmente vivi qui vicino. Allora, limone o pesca?

Sbatto le palpebre un paio di volte. È stata piuttosto intelligente, devo ammetterlo. Stringo le labbra, colpita. Devo stare attenta a questa ragazza, molto attenta. Praticamente sa tutto, mi sono lasciata scoprire con un niente.

In ogni caso, una cosa non mi va giù.

- Jeff non mi fa del male.

- Pesca. Però quel taglio c'è.

Sfioro la ferita, che ora brucia terribilmente - Era giusto farlo.

- Immagino - dice, senza aggiungere altro - Puoi dormire qui, se vuoi.

- Jeff non lo vorrebbe.

- Jeff decide tutto ciò che fai?

Sorrido tra me e me - Lui è tanto buono. Lo amo, e farei qualsiasi cosa se lui me lo chiedesse.

La bionda si siede di fianco a me dopo qualche minuto, e mi passa una tazza fumante. Era da tanto che non prendevo qualcosa di caldo. È piacevole.

Ma questa ragazza non mi piace. Non mi piace che sia gentile con me, c'è qualcosa sotto. E non mi piace che sappia troppe cose. Mi scosto leggermente da lei. La guardo per un attimo, e mi chiedo che cosa diamine la spinga a cercare di aiutarmi.

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