Capitolo 27: Sonno

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Correre a casa di Michelle è stato stancante. Gettarmi sul suo divano è stato meglio.

Non so come mi sento. So che il mio corpo è percorso da brividi. So che continuo a vedere davanti a me il volto orrendo di Jeff che mi prega di non lasciarlo.

Nessuno dice una parola, ma quando Ingrid prova ad avvicinarsi a me la respingo. Non credo di voler essere toccata.

Michelle ha ripreso la pistola e la tiene tra le mani come se non sapesse assolutamente cosa farsene.

- Madge - prova a dirmi Ingrid - Come ti senti?

Scuoto la testa. Non ne ho idea. I miei polmoni sono vuoti, non sono sicura di poter respirare. Sento vuoto, sento tutto vuoto. E poi sento Jeff che mi sussurra poche parole.

Mi dice che mi ama, e mi prega di aiutarlo.

- Ingrid, forse è meglio se la lasciamo da sola per un po'... - mormora Michelle, e io scatto.

- No! Da sola no!

Ingrid mi sorride - Tranquilla Madge. Non ti abbandoneremo, siamo qui per te, sia io che Michelle.

La verde annuisce, per poi alzarsi e andare nella zona cucina.

Michelle sa il mio vero nome. Probabilmente Ingrid le ha raccontato tutto.

- Ti ha fatto del male? - sussurra Ingrid. Non ha più provato a toccarmi.

So che lei non è Jeff, ma ho paura comunque. Non voglio nemmeno sfiorare qualcuno, almeno per un po'.

- Sì - rispondo - ma non voglio parlarne.

- Voglio solo che tu sappia che io sono qui. Noi siamo qui. Non ti faremo del male, mai. È una promessa. Per ogni cosa, qualsiasi cosa, potrai sempre rivolgerti a noi, intesi?

- Ora sono solo stanca - rispondo, pur sapendo che i miei sogni saranno tutt'altro che tranquilli.

- Usa il mio letto se vuoi - dice Michelle - E metti qualcosa si mio, quegli abiti sono sporchi.

Credo stia facendo un hamburger, sento l'odore della carne.

- No, mi va bene restare qui, dove ci siete anche voi - dico, abbassando lo sguardo.

Hanno fatto così tanto per me. E sono state così gentili.

E credo, per la prima volta da tanto tempo, di sentirmi realmente amata.

Voglio solo dormire, sperando di smettere di sentire Jeff che sussurra nelle mie orecchie e le sue mani su di me. Le sue mani non sono come quelle di Ingrid.

Lei è sempre delicata, dolce. Lui non lo è mai stato per davvero.

Mi corico, sistemandomi un cuscino sotto la testa.

Michelle mette della musica, le cose che ascolta lei sono tutte dure e grezze, ma il volume non è alto e quando mi chiede se le dò fastidio le rispondo che va bene.

Va bene.

Prima di chiudere gli occhi vedo il sorriso lieve di Ingrid, e penso che nonostante gli incubi, svegliandomi avrò lei.

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