Epilogo

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A volte mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte.

In quei momenti mi sembra di essere fatta unicamente di tremiti e di sudore, e stringo le coperte tra le dita come se avessi paura di cadere nel vuoto e loro fossero il mio unico appiglio.

Anche adesso.

So che cosa ho sognato ma non lo voglio ricordare. Non ci voglio pensare.

Ogni tanto mi sembra che non ci sia più. Passo giornate intere senza pensare a lui, rido, esco di casa senza nessuna preoccupazione, mi godo la luce del sole, la presenza delle mie amiche.

Non ho più avuto nessuna notizia di Jeff, di Nina, o di Liu. Non ne parliamo più, quasi. Anche se credo che Michelle ogni tanto veda Liu. Non ho ancora capito come siano diventati amici, ma è molto riservata a riguardo.

Eppure, nonostante di giorno vada tutto bene, nel momento in cui mi metto a dormire ritorna. Sono sicura che ritorni.

Lo sento sussurrare nelle mie orecchie, sento le sue mani su di me, ritorno a essere impotente, debole e spaventata come un tempo. E alla fine mi risveglio.

A volte sono sicura che sia in casa quando mi sveglio. Che sia qui per me, pronto a prendermi alle spalle, a puntarmi un coltello alla gola e... non voglio pensarci. Anche adesso ci penso, e per un attimo mi sembra di sentire il suo respiro sul mio collo.

So che ora non è qui. So che le immagini che dopo il mio risveglio continuano a essere proiettate nella mia mente sono lontane. Ma non riesco a non tremare. Ogni ombra in questa casa buia è Jeff.

Mi alzo in piedi. Abbiamo affittato una casa nuova, io, Michelle e Ingrid. Al momento io sto su un divano letto con quest'ultima. Non ho voglia di svegliarla, è tardi.

Vado nella piccola cucina, apro il rubinetto e mi verso un bicchiere d'acqua. Fa davvero freddo. O forse sono solo i brividi che continuano a scuotermi in modo incontrollato. Forse non fa freddo.

Forse è solo che non smetterò mai di sognarlo, di pensarci, di spaventarmi quando qualcuno mi tocca all'improvviso, di avere paura anche delle mani di chi amo. Di pensare a quella notte, a quel sorriso.

Jeff aveva ragione, non mi libererò mai di lui.

Bevo un sorso dal mio bicchiere, e appoggio le mani al bancone. Cerco di prendere un respiro profondo e di calmare il mio respiro.

- Madge?

Ingrid è sulla soglia, una silhouette nera davanti a me.

- Ti ho svegliata? Scusa... - sussurro, abbassando lo sguardo.

- È tutto ok?

- Sì, sto bene - le rispondo, con un mezzo sorriso. So benissimo di stare mentendo, e lo sa anche lei.

Per questo fa qualche passo verso di me e mi stringe con dolcezza tra le sue braccia. Passo le braccia attorno alla sua vita e affondo il viso nel suo petto. Le sue braccia mi avvolgono, calde, e mi fanno sentire all'improvviso più protetta.

- Sei al sicuro, Madge - dice, accarezzandomi piano la schiena.

- Lo so. Almeno, credo che dovrei saperlo - rispondo.

Alzo lo sguardo e sento un bacio sul mio viso. Ingrid è la cosa migliore che potessi sperare di avere nella mia vita.

- Torniamo a dormire?

- Torniamo a dormire.

Anche se non posso dimenticare, so che c'è qualcuno pronto a sorreggermi. Non sono più a pezzi, ma mi sento ancora fragile.

Sto bene. In fondo, molto in fondo, so che tutto, da ora in poi, sarà migliore.

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