Gli stand non possono l'impossibile

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Pw voi stesse

Quel giorno mi risveglia nuovamente a Morio-cho; ero sollevata ma non felice poiché avevo altro a cui pensare, mi sveglia presto, preparai la colazione per tre persone e mi incamminai per bussare alla porta della casa Higashikata. Ad aprirmi fu la madre di Josuke che mi guardò in modo strano.

"Salve signora Higashikata, sono la nuova vicina di casa (t/c) e-"

"Oh si tua madre ieri è venuta a presentarsi, entra pure"

"Grazie e spero che non abbiate ancora fatto colazione, perché ho portato qualcosa da mangiare per sdebitarmi per tutto l'aiuto che suo figlio ha offerto a me e mia madre"

"Oh ma che ragazza da sposare che sei! JOSUKE! SMETTILA DI PETTINARTI E VIENI A SALUTARE LA TUA AMICA!"

Gridò la donna per richiamare l'attenzione del figlio che si sporse per vedere chi fosse.

Lo salutai con un cenno e lui mi indicò che era al telefono; con un gesto del capo gli feci capire di continuare.

Mi sedetti al tavolo e iniziai a raccontare l'atto eroico che il figlio aveva compiuto il giorno prima.

Nel mentre potevo sentire la conversazione di Josuke con Jotaro. Quest'ultimo lo stava avvertendo dello stand che possedeva Angelo, si trattava di un potere che si poteva controllare a distanza; inoltre gli stava dicendo di stare attento e di non far bere a nessuno l'acqua del rubinetto.

Sentite quelle parole mi voltai verso la signora Higashikata e vidi che stava bevendo l'acqua del rubinetto.

"Josuke codice Angelo!"

Gridai verso il ragazzo che udita la mia voce vide che lo stand blu era già dentro la bocca di sua madre.

Senza pensarci un attimo prese una bottiglia, la spacco con il suo stand e tirò un pugno nello stomaco della madre, per poi ritirare indietro la bottiglia dinuovo intatta, con lo stand di Angelo rinchiuso al suo interno.

"L'hai preso?"

Chiesi al ragazzo per fare la finta innocente, come se non sapessi niente.

"Yes, l'ho preso adesso dobbiamo tenerlo d'occhio, avvisa Jotaro e digli di venire qui"

Ubbidì alle sue parole, non prima di aver salutato la madre del ragazzo che si incamminava per andare al lavoro, ed andai ad avvisare Jotaro, il quale mi disse di essere lì in meno di 5 minuti.

Conclusa la telefonata mi diressi in salotto per avvisare Josuke ma non avrei mai potuto interrompere quella scena:

"Che ci fai ancora qui ragazzo guarda che ti sparo"

Disse il nonno del ragazzo mentre gli puntava una pistola sulla testa

"Nonno che fai mettila giù vado a scuola sto solo aspettando una persona"

Rispose il ragazzo spaventato per l'arnese che aveva vicino alla fronte

"Hahhaa e il primo punto della settimana per gli scherzi da paura va a me, questa non è una pistole vera"

"A si nonno hai ragione tu"

"Che hai ragazzo perché sei così accondiscendente, ah ho capito è per la bella ragazza che c'è in salotto"

Il vecchio mi indicò ed io arrossì

"Nonno non metterla in imbarazzo!"

Lo rimproverò il ragazzo

"Oh scusami"

"No signore non si scusi, anzi sono io che sto disturbando, suo nipote mi sta facendo il favore di accompagnarmi a scuola, sa ho paura per i diversi incidenti che sono capitati ultimamente"

Me lo inventai sul momento per non destare ulteriori sospetti

"Parli di quelle vittime che sono state trovate morte con il sangue alla bocca e agli occhi?"

Mi domandò l'anziano signore; io annui e lui continuò a parlare:

"Ti capisco è da trentacinque anni che presto servizio qui come poliziotto e penso che in questa città stia accadendo qualcosa di strano"

Volevo continuare il discorso con il nonno di Josuke, ma le parole mi si fermarono in gola quando udì una macchina parcheggiare.

"Vai te ad aprire a Jotaro (t/n) io terrò d'occhio la situazione"

Mi disse il capellone.

"Va bene ma fa attenzione"

Gli sussurrai mentre mi incamminavo per aprire la porta.

Fatto entrare Jotaro in casa lo portai in soggiorno dove si trovavano gli altri.
Quello che vidi però mi spezzò il cuore.

Il ragazzo era vicino al corpo di suo nonno svenuto a terra e ricoperto di sangue alla bocca e agli occhi. Vidi che vicino alla mano, ormai priva di vita, il vecchio teneva la bottiglia dov'era stato imprigionato precedentemente lo stand.

"Menomale che è un danno leggero, il mio stand può riparare queste ferite"

Disse il ragazzo ad alta voce mentre usava il suo stand sul corpo vicino a lui.

Le ferite guarirono ma il poliziotto non riaprì gli occhi.

"Che strano a quest'ora avrebbe già dovuto riaprire gli occhi, ehy se è un altro scherzo per il gioco della settimana non è divertente, dai alzati"

Continuò a parlare il ragazzo mentre stava scuotendo il corpo inerme.

"J-Josuke"

Provai a dire ma le lacrime mi costrinsero a fermarmi, fortunatamente ci fu Jotaro che mise una mano sulla spalla del ragazzo per dirgli:

"Il potere del tuo stand è qualcosa di fantastico e speciale, ma come ben sai non può ridare la vita ad una persona, gli stand non possono l'impossibile"

.....................

Ed eccoci qui alla fine di un nuovo capitolo, che dire questo e il prossimo saranno leggermente tristi ma spero che comunque siano di vostro gradimento, al prossimo episodio!

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