Capitolo 21 - Un mattone alla volta

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-Mi ha bloccato!- Prorompe Kirishima guardando allibito il display del cellulare.

-È da ieri che provo a contattare  Katsuki ininterrottamente, inondandolo di messaggi e chiamate, e lui non solo non risponde e non ne apre nemmeno uno! Addirittura adesso vengo a scoprire che mi ha persino bloccato!-
Esplode il rosso afferrando il casco della moto con furia e lanciandolo lontano sul selciato, in un chiaro gesto di stizza.

Alcuni ragazzi che gli stanno passando accanto lo guardano impauriti allontanandosi svelti.

Midoriya sospira rumorosamente prima di andare a recuperare l'oggetto lontano e porgerlo a Eijiro.

-Ti devi dare una calmata. -
Dice il verdino cercando di agguantare con i suoi occhi color smeraldo quelli cremisi dell'amico.

-Adesso aspettiamo che esca da scuola e poi tu, in maniera totalmente rilassata, gli chiedi cosa stia succedendo.
Fare il matto in questo modo non aiuta sicuramente a risolvere la situazione! - Lo rimbrotta Izuku.

Il rosso si posiziona infastidito con le spalle appoggiate al muro della scuola, sopra la sua testa svetta ancora ben visibile la scritta che ha graffittato mesi prima per Bakugo .

Respira agitato; proprio non comprende cosa sia potuto succedere di così grave da far arrabbiare in questo modo il suo ragazzo.

Quando gli ultimi studenti si riversano fuori dai cancelli, Eijiro aggrotta le sopracciglia confuso.
Di Katsuki nemmeno l'ombra.

Midoriya avvista da lontano la testa bicolore del suo ragazzo e lo chiama per farlo avvicinare a loro.

Shoto si avvicina lanciando occhiate minacciose verso il rosso che di rimando lo fissa a bocca aperta, stupefatto .

-Beh, che fai tu qui ? -
Domanda Todoroki con tono acido, ammiccando verso di lui.

Entrambi i ragazzi si guardano allibiti e  rimangono per alcuni istanti senza parole.
Non è da Todoroki comportarsi in questo modo, solitamente il suo carattere freddo e distaccato lo rende al di sopra di tutto quello che succede attorno a lui.

-Non riesco a parlare con Katsuki .
Sai per caso dove sia finito?-
Risponde Kirishima cercando di celare l'ansia che inizia a divorarlo.

-Tu dove pensi che possa essere?
E' rimasto a casa, no?!?
Ha avuto una specie di attacco di panico ieri sera e abbiamo dovuto chiamare i suoi genitori per farlo venire a prendere.
Anche oggi non si sentiva molto in forma. -

- E perché non vuole parlarmi?-
Chiede Kirishima agitato.

Bakugo sta male e lo sta evitando.
È una combo esplosiva, che per la sua salute mentale, non può neppure minimamente iniziare a pensare a cosa potrebbe portare.

Todoroki lo soppesa attentamente prima di buttare fuori l'aria e scuotere la testa sconfitto.

- E' da ieri sera che piange.
Ha saputo da Monoma che hai truccato la vincita della vacanza premio che si è aggiudicato.
È distrutto .
Non tanto per il fatto che tu abbia fatto un'azione così sgradevole, ma soprattutto perché gli hai detto un mucchio di bugie.
Si sente preso in giro...-

-Merda- Impreca Kirishima.
Una morsa allo stomaco lo avvolge talmente forte da farlo quasi piegare sul posto, mentre stringe le nocche delle mani fino a sbiancarle.

-Io devo vederlo, come posso fare ?-
Chiede quasi implorando verso il bicolore.

Shoto scuote la testa serio.

-Mi dispiace ma questa volta io non ti posso proprio aiutare. Katsuki è il mio migliore amico e non ho nessuna intenzione di farlo stare male di nuovo.
Hai fatto un grandissimo sbaglio Eijiro, e se vuoi rimediare devi trovare il modo corretto di farlo da solo-

Kirishima ringhia nervoso mentre indossa velocemente il casco e accende la moto.
Ha già in mente cosa fare: piombare a casa del biondo e obbligarlo a parlargli.
Quando arriva a destinazione e parcheggia, tutta la baldanza di poco prima lo ha già abbandonato. Deglutisce a vuoto guardando spaesato il campanello di casa Bakugo.
Prende in mano tutto il coraggio che si ritrova e suona.
Dopo alcuni minuti appare sulla porta un uomo .

-Mi scusi per avervi disturbato nell'orario di pranzo.
Avrei bisogno di parlare con Katsuki.
E' in casa?-

Il rosso si sente soppesato con lo sguardo attentamente per alcuni istanti fino a che l'uomo spalanca gli occhi stupito.
Ha chiaramente riconosciuto il volto del ragazzo che è parato di fronte a lui.

-Eijiro Kirishima - Mormora meravigliato.
-Si, sono io. La prego. Posso vedere suo figlio?-
Chiede nuovamente il rosso con la voce inclinata dall' impazienza.

L'uomo si gratta il mento pensieroso.

-Non lo so, non si sente bene. È da ieri sera che ha degli attacchi di ansia fortissimi . Non sappiamo da cosa siano scaturiti visto che si rifiuta categoricamente di parlarne con noi.
Non penso voglia vedere qualcuno; adesso è in camera con Uraraka.-

-Signore, posso aiutarlo io. La prego! Mi faccia entrare-
Kirishima è veramente disposto a supplicarlo, anche a mettersi in ginocchio ed a implorarlo con preghiere e lacrime se fosse veramente necessario.

L'uomo guarda l'orologio al polso controllando l'orario.

-Tra un'oretta circa rientra mia moglie e lei non ti vuole assolutamente vedere qui.
Puoi entrare ma non posso darti più tempo, vedi di fartelo bastare-
Replica secco facendogli spazio davanti all'uscio.

-Basterà! La ringrazio moltissimo- Dichiara Kirishima lanciandosi in casa.

Il padre lo guida verso la stanza del figlio, fino a fermarsi dinnanzi alla porta e a bussare piano.

-C'è qualcuno per te-

-Non voglio vedere nessuno!!! - Urla da dentro Katsuki.

Il padre alza le spalle e sospingendo Eijiro all'interno sussurra al suo orecchio.
- Auguri. - Prima di richiuderla dietro di lui.

Quando Kirishima entra nell'ambiente si trova davanti agli occhi un'immagine complicata.
Bakugo è steso sul letto di lato, con il capo appoggiato sopra le gambe di una ragazza dai capelli castani.
Anche lei è stesa ma a pancia in su ed è intenta a fargli delle coccole.
Muove teneramente le mani incastrandole dolcemente tra i suoi capelli biondi .

Kirishima indurisce la mascella, travolto dalla gelosia.
Katsuki vede il rosso e la sua reazione, ma decide di non spostarsi di un millimetro dalla posizione che ha.

-Vattene-
Gli dice solamente.

La ragazza all'udire il tono indispettito e greve con cui il biondo ha apostrofato il rosso, si blocca nel movimento della mano, trattenendo preoccupata il respiro.

-Non me ne vado. Io e te dobbiamo parlare.-
Risponde Kirishima avvicinandosi al letto.

Bakugo nasconde il viso tra le gambe della castana.
Lei avvampa subito e di rimando stringe con maggior presa tra le dita, le ciocche dai capelli dorati .

Eijiro li osserva adirato.
Se potesse, in questo preciso istante, prenderebbe questa maledetta ragazza e la lancerebbe fuori.

-Ehm, io sono Ochaco, un'amica di Katsuki - Dice Uraraka di fronte allo sguardo da serial Killer che gli sta rifilando Eijiro.

-Puoi lasciarci da soli?-
Ribatte solo Kirishima senza smettere di fissarla male.

Katsuki alza la testa di scatto appena sente la domanda lasciare le labbra del suo ragazzo.
-Io non voglio parlarci con te! -

-Ma io si. E tu mi devi ascoltare.-

-Io non devo proprio fare un cazzo!- Urla Katsuki adirato mettendosi in piedi.
Gli occhi gonfi e rossi ed il volto trasfigurato dalla rabbia.

- Ti odio Eijiro, io ti ...-

Kirishima la sente forte e chiara la delusione nella voce di Bakugo.
Con un passo annulla la distanza tra di loro e se lo tira addosso.
Lo stringe forte forte, sperando che possa sentire cosa prova, che riesca ad ascoltare il battito del suo cuore che si sta muovendo impazzito nel petto.

-Mi dispiace- Dice Eijiro a voce alta senza mollarlo.

Bakugo si ribella, cercando di spostarsi da quel corpo solido.
Muove il corpo, cerca una leva o un appiglio con le mani ma le braccia rocciose di Eijiro non gli permettono grandi movimenti.
Katsuki inizia a singhiozzare ferocemente, i singulti sono talmente forti che il rosso deve sbattere le ciglia varie volte per non scoppiare a piangere anche lui.

-Mi dispiace- Continua a dirgli come se fosse una litania.

-Mi dispiace -

Bakugo lotta ancora un pochino ma poi si sente sfinito ed esausto.
Rilascia le braccia lungo i fianchi e decide di non lottare più.
Le mani si fanno a pugno mentre si aggrappano alla maglietta del rosso e con il naso affonda nel suo petto.
Piange sommessamente attaccato a lui, mentre che Eijiro lo accarezza delicatamente e gli lascia dei dolci baci sulla testa.

-Puoi lasciarci da soli adesso?
Per favore? -

Ochaco annuisce cercando di distogliere gli occhi dalla scena a cui ha appena assistito.
Esce chiudendosi silenziosamente la porta dietro di sé'.

- Scusami. Sono stato un vero idiota.
Tu avevi un problema e io non sapevo veramente come aiutarti. Mi sono sentito insignificante ed inutile e ho cercato di sostenerti nel solo modo in cui pensavo potessi farlo.
Con la forza .-

Kirishima lo stringe forte al suo corpo facendo capire quanto sia frustato.

-Mi hai fatto sentire un inetto... un deficiente.
Una persona totalmente minorata sul piano intellettuale.
E hai anche avuto il coraggio di mandare quel coglione del tuo amico, Monoma, a fare il lavoro sporco per te.

Oddio mi sento così ...sporco.-
Singhiozza Katsuki riprendendo a piangere disperatamente.

Se potesse Kirishima tornerebbe indietro e farebbe tutto da capo.
In modo completamente diverso.
Ma lui non è un mago e questo non è un film e lui ovviamente non può farlo.

-Non volevo 'Suki...
Non volevo farti del male. Non sono bravo come te in queste cose, bisogna che mi aiuti tu a capire come devo fare le cose giuste.
Non è una scusa ma solo un dato di fatto.
Io vorrei seriamente essere come te, ragionare e comportarmi come te, lo vorrei davvero.

Perdonami...

Ti giuro che la prossima volta che mi verranno idee strane te ne parlerò prima-

-Lo giuri?- Mormora Katsuki ancora attaccato al petto del rosso dopo un istante di raccoglimento.

-Si, lo giuro.
Sono pronto a fare tutto quello che vuoi!

Ma ti prego adesso dimmi che mi perdoni e che mi darai subito un bacio! Perché io non posso nemmeno pensarci di vivere senza di te!-

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