Cap IV - Firmare il Contratto

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

«Allora... prego, mi esponga i fatti» Ren sghignazzò, intingendo il pennino in inchiostro immaginario.
L'incantatore era abile, e con una volontà di ferro. Si era impegnata davvero tanto per portarlo lì, e adesso voleva divertirsi per bene.
L'aveva fatta sembrare semplice, ma era sicura che, se al suo posto ci fosse stata una kitsune meno esperta, sarebbe stata ancora dentro la barriera.
Ma per sua fortuna, Ren aveva alle spalle vent'anni di esperienza con le barriere dello Yomi, oltre che la fortuna di aver appreso le arti della seduzione da sua madre
«I fatti, si...» l'incantatore aveva gli occhi sgranati, un poco per la meraviglia, un poco per l'eccitazione. Ren poteva sentirne lo sguardo frugarle i vestiti, soffermandosi in determinati punti.
Sotto gli abiti, l'elfo stava lottando contro un'erezione molto interessante. Cosa che, purtroppo, non lo distrasse abbastanza
«La mia famiglia... siamo in conflitto con un clan vicino» l'incantatore si sforzava di parlare. I suoi piedi guizzavano, pronti a subire il tormento del pennino. Ren lo ascoltava appena, sicura che nulla di quello che avrebbe detto potesse sorprenderla.
«Hanno assalito alcuni villaggi sotto la nostra protezione» continuò l'elfo «quindi i miei fratellastri sono partiti per difenderli»
«Sicuro io debba scrivere tutto questo?» fece Ren, tintillando la punta della dita con le setole del pennino
«No no, aspetta! Arrivo alla parte importante!» una meravigliosa nota di disperazione colorò la voce dell'elfo
«Quindi... i tuoi fratelli sono morti» Ren smise di stuzzicargli i piedi «e immagino che anche molti guerrieri li abbiano seguiti»
L'elfo annuì
«Oltre alla matriarca del clan, solo uno dei figli è vivo, e al momento è il capoclan» Ren inclinò la testa di lato, era chiaro che non ci fossero buoni rapporti tra i due «in ogni caso, ecco la mia proposta!»
La kitsune sorrise, divertita. Una certa sicurezza brillava dietro gli occhi dell'incantatore; dopo la totale deriva dei suoi piani, sembrava che finalmente la sua mente avesse ripreso lucidità
«Sono tutta orecchie, e pennino» finse di intingere lo strumento nell'inchiostro.
L'incantatore si umettò le labbra, anche se tutto il corpo gli fremeva
«Tu, Kamayuri no Ren, sarai vincolata alle volontà della matriarca del clan Akihono, Kazumi. Ne eseguirai gli ordini, ne rispetterai i desideri, la servirai in ihihihihih tutto e per ihihihihi tutto come una vassallahahaahhaa fedele! Ahhahahahaah!»
Senza perdere tempo, Ren aveva iniziato a scrivere la prevedibile tiritera, tracciando con eleganza i caratteri.
«Altre richieste?» la kitsune ammirò le file di eleganti caratteri scritti in rosso brillante. Avere un pennino magico aiutava molto, in quei casi
«Assisterai nella guerra ahahahaah contro il clan Hikuitaki ahahahahahah! Ne eliminerai i guerrieri, ne conquisterai ihihihihihi i castelli, e agirai al comaahahahahahahaahndo di un membro del nostro ahahahahahha clan!» Ren calcò le setole, voleva far impazzire quell'incantatore, ma il maledetto sembrava aver trovato un equilibrio. Inoltre, c'era uno strano sorriso sul suo volto, oltre quello disperato per il solletico. E la sensazione di essere raggirata si stava facendo strada in lei
«Ottimo, direi che è tutto...» non riuscì a mascherare la rabbia bene quanto volesse. Ma ormai il piede dell'elfo era del tutto pieno di scritte. Sorrise «tocca a me!».
Si gustò la paura sul volto dell'elfo. Si spostò all'altro piede, iniziando a scrivere
«Io, Kamayuri no Ren, accetto di servire come vassalla Akihono no Kazumi»
«Ahahahahahah! Perfetto!» finito il suo turno, l'elfo ora rideva e piangeva, con la tensione che gli abbandonava le spalle. Ren lo prese come insulto personale
«Mi sarà garantito alloggio, cibo, e qualsiasi altra cosa richiederò, che non sia dannosa o pericolosa per la famiglia o i suoi servitori»
«Ahahahahahaha! Ragionevoleheheheheheeh! Più piano! Ahahahahahahahaha!» l'incantatore stava lottando contro i legacci, ma li aveva stretti troppo bene perché potesse liberarsi.
Ren si concentrò alla base delle dita, dove oltre alle risate poteva ottenere un altro bellissimo effetto.
La faccia dell'elfo era rossa, anche lui doveva essersene accorto. Ren sorrise, tracciando lenta le ultime condizioni
«Desidero inoltre sapere il nome dell'incantatore che mi ha evocata» puntò il pennino contro l'elfo, come un pugnale «e non girarci attorno, questa e la prossima sono condizioni su cui non transigo!»
L'elfo si morse le labbra, cercando un modo per sottrarsi alla richiesta. Ren non gli diede modo di pensare, le sue unghiette zampettarono verso gli inguini del ragazzo
«Yoichi!» urlò, la voce arrochita come prima del piacere «Akiono no Yoichi!»
La kitsune si leccò le labbra, soddisfatta da quella piccola vittoria. Tormentò per qualche altro secondo ginocchia e cosce dell'elfo, rigirandosi in bocca il nome
«Inoltre, avrò come mio servitore personale Akiono no Yoichi, di cui disporrò a mio piacimento, a qualsiasi ora del giorno o della notte» lo scrisse velocemente, mentre una punta di eccitazione le premeva tra le cosce
«Ahahahahahaahah! Non ci pensare! Ahahahahahahaha! Non accetterò... ahahahahahahah! Fermahahahahahahahaahah!» Yoichi rise come un disperato, quando lei iniziò a solleticargli allo stesso tempo il piede e gli inguini
«Te l'ho detto: o accetti, o prima ti ammazzo di solletico e poi me ne vado!» Ren sentì un guizzo di timore, non sicura del tutto che l'elfo avrebbe ceduto. Sembrava il tipo da farsi uccidere, piuttosto che spezzare
«Va beneheehheeheheheheheh! Accetto ahahahahahahah! Accetto ahahahahaahaha la condizione!» capitolò, fissandola con occhi infuocati, ma velati di lacrime
«Giuro di non ferire il mio servitore» Ren parlò, per nascondere l'improvviso sospiro di sollievo «di non arrecargli danno o lesione, e di trattarlo con tutto il riguardo degno del suo rango»
Ren ammirò il suo lavoro, mentre Yoichi riprendeva fiato.
Quando lo sciolse, l'elfo stramazzò sul pavimento, allontanandosi in fretta da lei
«Direi» fece Yoichi, annaspando «che abbiamo un accordo; quindi, e ora che ti presenti alla matriarca»
Ren annuì, alzandosi e spolverando il vestito da sacerdotessa
«Mmm... si, direi che sono presentabile» si arruffò un poco la coda, si aggiustò i vestiti in modo che rivelassero un poco di meno, sotto lo sguardo imbarazzato ma vigile dell'incantatore «possiamo andare» trillò.
Yoichi arrossì, sospirò, e la condusse fuori dalla stanza.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro