12° capitolo

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Giustine dalla fretta non sentì cosa le disse Bernard; il suo solo pensiero era di correre dai suoi figli. Aveva fatto giusto in tempo che il portone della scuola si aprì.
Giunta a casa, troppo presa dalle faccende, si dimenticò di Bernard; da quando era diventata mamma i figli li aveva messi al primo posto. Ogni suo sacrificio veniva ricompensato tutte le volte che veniva chiamata "mamma".
Quella sera però non era come tutte le altre, qualcosa la turbava. Il suo cuore era agitato e con il rientro a casa del marito lo capi';  si sentiva in colpa.
Quell'uomo un po' gli piaceva. Era così diverso da suo marito e quel pomeriggio con Bernard era stata proprio bene. La sua testa viaggiava tra le molteplici domande senza risposte: " Chissà se mi starà pensando e cosa starà pensando di me". E le venne in mente quando si erano sfiorati; un'emozione che al solo pensiero la faceva sentire ancora più in colpa.
Il giorno dopo la vita riprese come sempre; una volta portati i figli a scuola Giustine si recò al lavoro, ma, stranamente quel mattino era raggiante perche' sperava di rivedere Bernard; ma, quel giorno non passò e non passò nemmeno gli altri avvenire. Era combattuta tra il sentirsi in colpa e sapere il perché Bernard non si era fatto più vedere. Non sapeva se poteva mandargli un messaggio. All'improvviso..."Un caffè per favore!" e...

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