23° capitolo

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Erano le 8 del mattino quando Giustine porto' i figli a scuola e poi di corsa al lavoro. Si aspettava, una volta lasciato i figli, una chiamata da parte di Bernard, come promesso, pero' nessuno squillo le arrivò e non si era preoccupata più di tanto; un'imprevisto poteva capitare.
Quella chiamata l'aspetto' per tutto il giorno e non le era arrivato nemmeno un sms di avvertimento. "Chissa' cosa gli sarà successo! Speriamo niente di grave" pensò la donna. Neanche i giorni a venire si fece sentire e vedere.
Giustine iniziò a preoccuparsi, pensava a mille cose ma non poteva immaginare il vero motivo; poi lei non sapeva se poteva chiamare o messaggiare, non l'aveva mai fatto. Bernard sapeva gli orari in cui poteva Giustine pero' la donna, no!
Bernard per allentare quel pensiero dalla morsa del tormento preferì non farsi sentire, non era la prima volta che faceva così con Giustine. Forse vigliaccheria o egoismo o perché quella donna l'aveva colpito diretto al cuore.
Era filato tutto liscio fino a quel momento; la vita gli era sembrata meno noiosa, si sentiva finalmente completo, era diventato ancora più bravo come marito e come padre, poi, l'incontro con lei e quel desiderio di superare sé stesso.
Era un gioco e doveva limitarsi a quello ma il diavoletto ci aveva messo la coda ed era rimasto fulminato.
Adesso aveva solo lei in mente e nel cuore... Bernard si era imposto delle regole e quando le altre vedeva che oltrepassavano il limite di quelle regole, lui le allontanava. E adesso come poteva allontanare sé stesso da quel limite?

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