24° capitolo

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I giorni passavano e di Bernard nessuna notizia. Il silenzio lasciava a Giustine... un vuoto. Le mancava quella voce calda e serena che le rassicurava la giornata dalla tensione che la circondava quotidianamente, quel profumo che lasciava al suo passaggio quando entrava nel bar che allietava i suoi sensi allontanando quegli odori che la gente portava addosso come l'odore del fumo che non sopportava, quel sorriso del suo saluto che invidiava perché nonostante le avversità riusciva sempre ad essere positivo. Le mancava e si sentiva in colpa per quel bacio che non avrebbe dovuto dare. In cuor suo sapeva che era per quello ma perché non chiamava almeno per chiarire o per dirle :" Non possiamo, abbiamo delle famiglie, non dobbiamo più vederci e sentirci!" ed avrebbe avuto ragione.
Invece quel silenzio senza risposte. Faceva il possibile per non pensare a lui, cercava di distrarsi tenere impegnata la mente e per un po' ci riusciva ma le bastava passare vicino a quel parcheggio e ricordare quei momenti che le lacrime le iniziavano a scendere. Con lui la sua vita era diventata più rosea e adesso non aveva nemmeno più voglia di vedere le sue amiche per uscire nonostante sapesse che l'avrebbe distratta.
Bernard anche lui pensava a lei; lui in casa era al centro dell'attenzione come al lavoro o era la giustificazione che si dava per cercare di allontanare il pensiero di Giustine facendo finta di non averla mai conosciuta ma non poteva raccontare bugie a quel cuore tormentato.
Era passato quasi un mese, una mattina uscendo per lavoro come sempre, l'uomo vide l'alba e qualcosa dentro lo spinse a guardare l'ora, così prese il telefono e la chiamò.

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