48°capitolo

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Giustine aveva appena iniziato il turno al bar; era nel retro che stava infornando le prime brioches del mattino quando la collega entrò in cucina con la grazia di un'elefante. Giustine la guardò in viso: era rosso e con le labbra semiaperte pronte a barrire. Pensò tra se e se: "Cosa le avrò fatto nuovamente per aver urtato la sensibilità di Stefany? Si vede chiaramente che è di nuovo arrabbiata con me!". La donna con arroganza e col tono autoritario, le disse:
- C'è un cliente di là che si chiama Bernard, ha chiesto di te, mi ha detto che ha bisogno di un consiglio; chissà cosa vorrà chiederti che non gli possa dire io! Corri, dai...non può mica aspettare i tuoi comodi! Io intanto occupo il tuo posto, non vorrei che le brioches si dovessero bruciare!.
Giustine era incredula! Mentre usciva dalla cucina, pensava:"Bernard, qui! Cosa può volermi dire di così urgente? Perché non mi ha detto prima?". Domande a cui solo lui poteva rispondere.
Era lì, più bello che mai! La fragranza del suo profumo aleggiava nella sala come a farle da strada, indossava il completo preferito dell'amante e per coronare il tutto anche la cravatta che lei gli aveva regalato! Bernard, sapeva bene come prenderla per addolcirla. 
I loro occhi s'incrociarono.
La donna proseguiva verso di lui senza distogliere lo sguardo.
Ora erano uno di fronte all'altro; vicini ma  divisi dal bancone del bar. Si salutarono dandosi del lei. Molti clienti che frequentano il bar erano vicini di casa della donna; e dovevano far attenzione a non trapelare le loro emozioni. Giustine lo doveva fare anche con Bernard (deve riuscire a contenere la sua felicità rimanendo fredda).
La gente è curiosa, scruta ogni  piccolo dettaglio per avere qualcosa su cui spettegolare; poi scopri che sono i primi a nascondere scheletri nell'armadio. Criticare gli altri è  come volersi alleggerire, giustificando se stessi per la propria colpa.
Giustine doveva lavorare e la sala era ghermita di clienti che volevano ordinare: non poteva trattenersi a lungo con Bernard, così gli chiese se voleva un caffè come a voler spegnere l'incantesimo di quel momento. Bernard capì subito, rispondendo: - Si, grazie, signora Giustine -
Mentre gli serviva il caffè, Giustine, sottovoce gli chiese:
" Cos'hai da dirmi?"
"Volevo vederti" rispose lui
"Sai che non mi va che tu venga qui, mi imbarazza ed ho paura che qualcuno noti questo mio imbarazzo e capisca"
" Hai ragione, scusa, ma è stato più forte di me"
" Finisci il caffè e per favore, vai. Ci vediamo oggi come programmato"
"Ok, va bene! A oggi"
Bernard uscendo si girò per darle un ultimo sguardo ma Giustine era già in cucina per riprendere il posto che temporaneamente aveva occupato, Stefany.

 
 

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