49°capitolo

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Vedendo entrare Giustine, Stefany sbottò :
"Finalmente! Ma quanto tempo ci hai messo? Io ho ben altri pensieri più importanti da risolvere, non sono mica addetta alle brioches."
"Scusami, Stefany."
"Si può sapere cosa doveva dirti, per averti trattenuta così tanto?" le chiese con invidia malcelata.
Giustine non era preparata a ricevere una simile domanda; non si aspettava che la collega fosse così sfacciata da chiederle che cosa si era appena detta con Bernard. Doveva inventare un'altra bugia. Le troppe emozioni le avevano confuso la mente.
Quale scusa avrebbe potuto  raccontarle? Doveva forzatamente trovarne una collegata al lavoro, ma non le veniva nessuna scusa.
Un'angelo scese dal cielo, all'improvviso, venendo in aiuto a Giustine: dal forno iniziò ad uscire una nube di fumo.
"Stefany, le brioches si stanno bruciando, aiutami a sfornarle!" urlò Giustine.
La collega distratta dall'avvenimento, dimenticò il discorso intrapreso; dopo averla aiutata ad estrarre le brioches tornò di corsa al bancone del bar.

A Giustine quella giornata lavorativa sembrò eterna.
Pur di tenere la mente occupata si era messa a far lavori che non le competevano. Non capiva se fosse la curiosità di sapere o il desiderio di vederlo, o la voglia di scaricare la sua rabbia o il desiderio di chiudere la relazione. Si sentiva nuovamente presa in giro da un uomo che le aveva detto "ti amo", come le aveva detto anni prima suo marito.
Finalmente il turno finì. Era agitatissima e pensierosa; chissà se sarebbe riuscita a rimanere fredda una volta vicina a Bernard? Erano quasi tre settimane che non si vedevano; da quel venerdì in cui Giustine scoprì Bernard in atteggiamenti confidenziali con quella donna.
Una volta fuori dal bar, lei ad ogni passo, faceva un lungo respiro per tentare di rilassarsi; ma più si avvicinava al luogo dell'incontro e più s'innervosiva.
Eccolo! Bernard le fece un cenno di saluto con la mano, che lei ricambiò.
L'amante le aprì la portiera dall'interno, come segno di galanteria. Giustine si accomodò senza guardarlo in viso e partirono.
Il silenzio tra loro era inevitabile. Bernard accese la radio inserendo un CD; il cuore di Giustine iniziò a batterle forte:
"La mia canzone preferita!"
Si girò di scatto, cercando i suoi occhi mentre tentava di trattenere le lacrime.

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