59°capitolo

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Erano le 18h per Bernard era arrivato il momento di ritornare a casa dal lavoro. Finalmente poteva rilassarsi e cancellare per qualche ora il pensiero di Giustine. Doveva riprendere quel coraggio che gli era mancato quando era al suo fianco. Ma gli era veramente mancato la forza di troncare o si era interrotto perché aveva avuto paura di perdere l'amore di Giustine?

Quegli istanti lo avevano messo a dura prova. Aveva sempre cercato di far incastrare come in un puzzle ogni piccolo dettaglio ma qualcosa gli era sfuggito per ritrovarsi in questo scompiglio d'amore.

Una volta parcheggiata la macchina in garage, con molta calma si mise ad ordinare la rimessa; voleva far rilassare il viso su cui era molto evidente la tensione. Dopo circa mezz'ora entrò in casa ma diversamente dagli altri giorni non vide i figli andargli incontro e urlando festosamente, disse:
"Non c'è nessuno in casa? Bambini? Vivienne? " nessuno rispose.

Chiuse la porta alle sue spalle e si diresse in cucina; seduta con la testa china c'era la consorte che stava fissando una sua giacca.
Bernard :"Che sta succedendo? Come mai non mi hai risposto? I bambini dove sono? E cosa ci fa quella mia giacca sul tavolo?" quante domande tutte in un solo colpo.

Bernard guardò il viso di Vivienne; era sua moglie e si leggeva chiaramente in faccia che c'era qualcosa che non andava.
L'uomo le ripeté:"Cosa sta succedendo? "
La donna si tirò su dalla sedia con la testa ancora china, allungò la mano e dalla giacca ancora attaccato tirò su un capello mosso castano chiaro, mostrandoglielo: "Di chi è? "

Pallido come se avesse visto un fantasma, prontamente le rispose:"Sarà di qualche mia collega, mettiamo le giacche sullo stesso appendiabiti e sarà volato"
Vivienne :"Bernard, non sono io a dirti cosa sta capitando, ma devi dirmelo, tu; dicendomi la verità"
"Ti sto dicendo la verità, Vivienne"
"No, non me la stai dicendo" e continuando "Due mesi fa, dall'armadio, come da sempre faccio da quando ci siamo sposati, ho preso le giacche che usi da un po' per potarle in lavanderia. In una di quelle nel ripiegarla, per sistemarla nella busta, ho visto un capello identico a quello che ti ho mostrato. Quella volta non avevo pesato la cosa pensando ad una cosa simile a quella che mi hai raccontato, però mi rimase il dubbio"
si fermò per riprendere fiato, quello che la rabbia le aveva tolto, poi riprese :
" Circa un mese dopo ho preso dall'armadio un'altra delle tue giacche e mi misi a pensare a quel capello: così iniziai a controllarla con attenzione e dicendomi di non essere troppo sospettosa e gelosa; ma nel ripiegarla in una zona interna, ho trovato un'altro capello uguale, vuoi che continui?"

Bernard era rimasto ad ascoltare; se fosse rimasto muto sarebbe stato come ammettere la propria colpa quindi facendo finta di niente e sforzando un sorriso come se la consorte gli stesse raccontando una barzelletta, l'uomo le disse:
" Continua pure, sono proprio curioso di sentire di cosa mi stai accusando"

Vivienne riprese:"Due settimane fa pulendo la tua scrivania ho spostato la tua agenda,  nel prenderla è scivolato un foglio: questo!" glielo fece vedere senza darglielo e glielo lesse:
"In questo foglio c'è scritto: perché non rimani più con me il venerdì? Ho capito che sono solo scuse, quali sono le tue intenzioni?"
Vivienne quando aveva finito di leggere, i suoi occhi fissarono quelli del marito, continuando:
" E la scrittura non è la tua; cos'hai da dirmi in tua difesa?"
Il viso di Bernard era sbiancato ma non se n'era stato zitto:
" Non so cosa sia Vivienne, non è mio, ci sarà finito per sbaglio, mi credi?"

Vivienne non rispose, perché non gli credeva.

Bernard pensò che una volta chiuso la porta di casa avrebbe cancellato la malinconia dal suo viso; ma qualcosa era contro di lui, forse per troppa superficialità aveva creduto stupidamente nella sua astuzia o aveva sottovalutato le sue donne?

Vivienne:" Bernard, ma tu mi ami ancora?"

Quella domanda inaspettata da parte di sua moglie lo aveva completamente bloccato, non sapeva proprio cosa risponderle perché nemmeno lui sapeva cosa o chi desiderava ad avere al suo fianco: la mamma dei suoi figli, rassegnandosi ad una vita razionale per il bene della famiglia o l'amante che l'aveva fatto rinascere riprovando l'emozione dell'amore con i suoi turbamenti ed eccitazioni?

La realtà lo stava obbligando ad una scelta: andare dove gli portava il cuore o farsi guidare dalla ragione?

Bernard non saprebbe proprio chi preferire perché l'una compensava l'altra.

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