11°capitolo

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Giustine attese il messaggio per tutto il pomeriggio.

Il suo turno stava quasi per finire e man mano che il tempo passava la speranza se ne andava con esso accrescendo sempre più la delusione e la rabbia.

Ripeteva tra sé e sé:" Mi ha presa in giro ed io come una stupida ho di nuovo creduto alle sue parole" tirò su un sospiro come volesse allentare la rabbia.

Le aveva detto che sarebbe tornato in azienda e improvvisamente il flash di un ricordo le balzò alla mente: quella volta che colse Bernard intento a salutare la donna con cui collaborava, per strada al di fuori dell'orario d'ufficio e insieme alla gelosia la sua ira raddoppiò.

Poi riprese a pensare: "Magari in questo istante è lì in ufficio che se la sta ridendo con quella, non ricordo il nome... Ah, sì, Marylin. Li sto immaginando, vicini vicini; perchè sono certa che non ha mantenuto la promessa. Li vedo mentre le sta confidando con sogghigno di trionfo di avermi vista e che ho acconsentito a parlagli. Che ne sa, lui, del perché?"

Quei pensieri la stavano angosciando.

Aveva gli occhi fissi sull'orologio. In quel momento avrebbe desiderato che le lancette delle ore si bloccassero alle h 15,50.

Mancavano solamente dieci minuti e poi sarebbe andata via verso la vita reale che la stava aspettando.

Giustine continuava a chiedersi:
"Perché farsi vedere e sparire di nuovo? Forse ho avuto una visione dettata dal cuore. Eppure no, Bernard era proprio vicino a me, lo potevo toccare. No, non era un sogno. È che sono troppo arrabbiata e non riesco ad essere razionale. E se avesse avuto un impedimento e non è riuscito ad avvisarmi? Sì, sicuramente sarà stato così".

Quest'ultimo pensiero la fece rianimare.

Stava entrando in spogliatoio per cambiarsi quando un bip dal telefono destò di colpo il cuore arreso.

Una luce la raggiò ma questa volta non era stato il sole a colpirla ma il nome letto sul display del cellulare...Bernard.

Con le mani che tremavano aprì il messaggio:
- Scusa se ti scrivo in ritardo, ero in riunione e ho potuto solo adesso. Sono per strada e se puoi ti chiamo, fammi sapere.

E senza pensarci troppo, Giustine, rispose:
- Tra cinque minuti sono fuori anch'io, chiama pure.

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