12° capitolo

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Bernard si era fermato sul ciglio opposto del bar.

Dall'azienda non ci aveva messo molto a fare ritorno nel paese dove lavorava Giustine.

Ai tempi aveva studiato le strade più brevi pur di vederla e rimanere con lei, più tempo possibile...non aveva dimenticato nemmeno quelle.

Durante il tragitto il suo unico pensiero era l'ex amante ma anche la sua unica paura: perché, sì, aveva accettato di rincontrarlo ma quale reale reazione avrebbe avuto nei suoi confronti non poteva immaginarlo.

Aveva letto nei suoi occhi molta rabbia; ira che Bernard aveva pienamente compreso.

Non attese molto che il telefono si mise a squillare.

Giustine con voce imbarazzata, gli disse:
" Ciao, Bernard, sono fuori"

L'uomo, anche lui imbarazzato, rispose:" Ti vedo... sono di fronte a te. Mi vuoi raggiungere e salire con me in macchina o ci vediamo in un'altra zona?"

La donna, nell'intento di chiamarlo mentre usciva, non aveva guardato oltre il marciapiede che in quel momento stava calpestando ma lo vide e incrociò i suoi occhi, ancora più imbarazzata, gli rispose:
" Al parcheggio, quello di un tempo"

Bernard in un attimo si era trovato in quel luogo.

Nell'attesa continuava a cambiare stazione alla radio; la tensione era tanta e necessitava nell'abitacolo una musica rilassante per creare l'atmosfera giusta così da poter trovare le parole più congrue da dire senza dover essere bloccato dall'emozione. Ci sarebbe riuscito?

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Il tempo sembrava essersi fermato per lui tanto che gli parvero ore ma non lo erano e preso dallo sconforto, tra sè e sè:" Perché ci mette così tanto ad arrivare? E se avesse cambiato idea e stava tornando indietro?"

Continuava a guardare dal finestrino della guida, lato in cui era seduto; attorno a lui solo gente sconosciuta.

Improvvisamente aveva sentito nel lato opposto qualcuno che bussava al finestrino...Giustine.

Bernard aveva tirato un sospiro di sollievo e le fece cenno di entrare aprendole la portiera dall'interno.

Giustine salendo in macchina, si stava avvicinando a lui per dargli un bacio sulla guancia come si saluta un amico ma si era subito arretrata.

Lei lo amava e quel bacio desiderava darlo sulle labbra; con passione e ardore e stringerlo a sè lasciando che i cuori si parlassero, come un tempo.

Un bacio che aveva sognato e sperato di poter ancora dare anche fosse stato l'ultimo, in quell'anno, come a suggellare quell'amore in cui lei aveva creduto e desiderato, che un giorno, come nelle favole terminasse....e vissero felici e contenti.

Erano finalmente vicini ma il silenzio tra loro li teneva lontani lasciando ancora che gli occhi parlassero per loro, come a voler dire:
"Siamo qui di nuovo ed ora cosa succederà?"

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