13°capitolo

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

A Giustine scese una lacrima...per la felicità.

Era bastato stargli al suo fianco per dimenticare il dolore e i pianti; lacrime che si erano dissolte in un istante come se il vuoto che lui le aveva lasciato era durato il sogno di una notte.

L'aveva odiato con tutta sè stessa; un odio che col tempo aveva capito che era stato dettato dalla rabbia e non dal cuore perché il filo che li teneva legati e che si era spezzato poi sarebbe tornato a riannodarsi.

E quel parcheggio era stata la prova per Giustine che il suo cuore aveva sempre avuto ragione; la conferma che nemmeno Bernard aveva dimenticato quel luogo d'amore.

Posto che lei frequentava quotidianamente e che si trovava in una zona isolata del suo stesso paese; ogni qualvolta che ci camminava per la donna era una sofferenza. Come poteva Giustine dimenticare l'uomo che l'aveva resa felice se il luogo parla di lui?

In macchina, tra i due, più il tempo passava e più l'imbarazzo accresceva.

Bernard prese coraggio; allungò la mano, voleva accarezzare il volto di lei come a voler verificare che fosse reale.

Giustine stavolta non si ritrasse; quella mano morbida e dalla pelle profumata, così rassicurante e affettuosa, anch'essa tanto desiderata, era lì, a sfiorarla.

Stava toccando il cielo dalla felicità in quel momento ma sentiva che non poteva andare oltre, non doveva illudere nuovamente il suo cuore perché non conosceva ancora il motivo per cui Bernard era lì.

Già...perché Bernard era entrato in quel bar con l'intento di capire ed ora sapeva cosa voleva.

Lei era l'amore; come aveva potuto fare la sua scelta anteponendo il bene della famiglia a sé stesso? Ora che ci pensava, Vivienne, sua moglie non gli aveva mai dimostrato come in quell'istante stava facendo Giustine, nonostante il tempo trascorso, l'amore che le stava trasudando dal cuore.

L'emozione lo stava avvolgendo come una pellicola di un film; in quel momento se fosse stata realmente una pellicola l'avrebbe riavvolta così da
poter riniziare da dove era finita e fare la scelta giusta.

La mano di Bernard lentamente stava scendendo sfiorando il braccio con molta delicatezza come fosse un'ala di farfalla fino a raggiungere con timore la mano di Giustine, congiugendosi.

Continuavano a guardarsi negli occhi, Bernard ad un certo punto non riuscendo più a trattenere le parole, le disse:
- Come sei bella...mi spiace - si era fermato stava cercando le parole adatte ad esprimere ciò che sentiva in quel momento e c'era poco tempo poi la donna sarebbe dovuta andare via a prendere i bambini e lui, non voleva sprecarlo - devi sapere che da  qualche tempo ho imparato ad odiare. Dicono che quando ti toccano il cuore emergono i sentimenti. Ho creduto veramente nella scelta che avevo fatto; pareva che gli eventi della mia storia di vita si fossero ricomposti ma col passare del tempo i pezzi di quella storia iniziavano a lasciare i buchi ed ho capito quanto mi mancavi finché il destino, se esiste veramente mi ha riportato qui da te -.

Giustine lo ascoltava senza interromperlo; non voleva perdersi una parola di quello che stava dicendo continuando a stringergli la mano come se non volesse sciogliere quel nodo per nessuna ragione.

Bernard non smise di parlare:
- Non so se è giusto o sbagliato ma ora sono qui e non voglio andare via, se tu mi vorrai.

Giustine era troppo confusa per poter rispondere; il suo cuore le urlava "sì" ma la sua mente diceva "mi posso fidare di lui?".

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro