30°capitolo

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Giustine era ancora a casa quando aveva ricevuto il messaggio da Bernard.

Quando l'uomo lo spedì non aveva guardato l'ora; avrebbe potuto con la sua disattenzione metterla in difficoltà, e non sarebbe stato il momento più congeniale.

La donna era intenta a preparare i bambini quando arrivò l'avviso e il marito, chiuso nel suo mondo fatto di egoismo, nemmeno lui sentì il bip, fortunatamente.

I figli, la mattina assorbivano ogni sua energia, spesso si ritrovava già stanca ancora prima di iniziare il lavoro, ma poco le importava.

La loro vivacità la risollevavano da quel matrimonio infelice, tanto che quando li sgridava non era realmente arrabbiata ma voleva essere un grido di richiamo per il ruolo di educatrice che le competeva: dietro al suo volto rigido si celava tanta tenerezza e amore.

Giustine prese il cellulare dal tavolo e lo mise in borsa senza nemmeno visionarlo, e poi di corsa, uscì, di casa.

Lasciati i bambini a scuola, nel ritrovarsi sola, la mente ritornò a Vivienne e al loro incontro. Si stava chiedendo cosa fosse accaduto la sera precedente con Bernard e che cosa si fossero detti. 

Non sapeva se essere più arrabbiata con l'uomo e voler chiudere definitivamente col passato o attendere con la gioia nel cuore, magari ritrovandoselo all'uscita del bar con un mazzo di fiori, come nei suoi sogni. E vivere per il resto della vita felici nella loro casetta vicino al mare con la loro bella famiglia allargata.

Si era immaginata molte volte di poter vedere i loro figli rincorrersi sulla spiaggia e a fare castelli di sabbia mentre loro due stavano a guardarli, beati.

Quando la malinconia la assaliva, i sogni prendevano vita. Aveva la necessità, in quegli istanti di sentirsi viva e si soffermava a pensare alla vita che avrebbe tanto desiderato: sentirsi al centro dell'universo con l'uomo che amava.

Ma quelli erano sogni, ora viveva una realtà che non riusciva ancora a  comprendere. Quale sarebbe stato il suo futuro?

Si ritrovava confusa e piene di paure. Qualsiasi cosa fosse accaduta avrebbe avuto la forza di affrontarla?

E se si fosse ritrovata da sola? E se il marito non avesse accettato la separazione e per ripicca l'avrebbe ricattata moralmente e legalmente, costringendola a farle fare una scelta... o i figli o Bernard?

No...Giustine, doveva cancellare dalla mente questo tipo di reazione anche se dal marito se lo poteva aspettare; non avrebbe potuto vivere senza di loro. I figli erano tutto per lei, il solo pensiero di non poterli più vedere, l'avrebbe fatta impazzire.

E poi come avrebbe potuto vivere felice con quel peso sul cuore?

Pensieri che non avevano nessun fondamento finché non avrebbe chiarito con Bernard.

Considerazioni che l'avevano accompagnata fino al lavoro.

Entrando, Stèphanie, la destò col suo buongiorno sempre molto gentile:

- Ecco è arrivata la sognatrice. Svegliati dal tuo torpore, ci sono le stoviglie da lavare che ti stanno aspettando!

Giustine, con indifferenza le era passata al suo fianco senza degnarla, defilandosi nello spogliatoio.

Prima di iniziare il turno, aveva tirato fuori il cellulare dalla borsa. In quell'istante si accorse del messaggio di Bernard. Lo lesse...la sua immaginazione era andata oltre alla realtà e delusa richiuse il telefono senza rispondere.

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