31° capitolo

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L'amore
sacrificato
è il più desiderato.

La felicità,
una meta,
l'amore un traguardo.

Illusione d'amore
o amare un'illusione?

L'amore
può annientare
l'amore?
~~~

Niente era più come prima per Giustine. Cosa voleva da lei se ancora non sapeva chi desiderava al suo fianco?

Se fosse riuscita ad odiarlo, sarebbe riuscita ad allontanarlo, ma come avrebbe potuto farlo, se restava aggrappato in modo ostinato al suo cuore?

Bernard aveva preferito fuggire: ma da cosa? Dal rimpianto, passato o dal presente, da cui si sentiva minacciato oppure da se stesso per evitare la scelta?

Ora che Vivienne sapeva come stavano le cose sarebbe stato più semplice per lui, ma i rimorsi nei confronti della moglie, devota, che gli aveva regalato due adorabili figli e una casa sempre accogliente, lo stavano tormentando.

Amava, Giustine, e avrebbe voluto correre da lei, sentire l'ardore del suo abbraccio, ascoltare il cuore che batteva all'unisono e il ribollire del sangue, dalla voglia di vivere.

Le due, insieme, lo avevano fatto sentire appagato ed egoisticamente avrebbe desiderato di poter vivere con entrambe senza dover rinunciare nè all'una e nè all'altra, come uno sceicco nel suo harem.

Lui, però, non viveva in oriente dove questo sogno si sarebbe potuto realizzare, ma in occidente, in una piccola metropoli nel Sud della Francia.

La sua coscienza reclamava giustizia e, giudicatolo, lo aveva condannato al tormento.

Non sapeva proprio cosa decidere: il cuore viaggiava sulla stessa linea della ragione. Il peso della scelta ricadeva tutto su di lui ed entrambe le donne si aspettavano che lui corresse da loro.

Se non fosse stato per colpa del destino, lui sarebbe con la sua famiglia; anche se ogni tanto la malinconia per Giustine lo assaliva, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di ritornare su quella via, invece...

Invece un giorno si era scontrato con il fato che lo aveva obbligato, come in uno specchio, a confrontarsi con il passato e non si era tirato indietro.

Aveva accettato quell'appuntamento proprio in quel luogo dove Giustine lavorava e abitava. Voleva rivederla a tutti i costi con la consapevolezza di mettere a repentaglio il suo cuore.

Ricordava ancora quel giorno mentre intenta puliva la vetrata del bar. Quel corpo, celato dagli abiti da lavoro, mentre si muoveva; col pensiero lo aveva svestito, e come un pittore che immortala la sua musa sulla tela, lui, con la mente l'aveva dipinta.

I capelli ondulati che si adagiavano selvaggiamente sulle minute spalle come una leonessa nella Savana che vuol attirare su di sè, l'attenzione dei leoni del branco.

Quell'attenzione che aveva dato solo a lui e Bernard in quell'istante si era sentito il vincitore e capo del branco.

Era più bella di quanto ricordasse, tanto da fargli mancare il fiato.


Quello che era certo, era che non l'aveva mai dimenticata.

Aveva invece dimenticato Vivienne, cancellata per un'istante dalla sua realtà.

Stava vivendo in un'altra dimensione: quella dell'amore.

Preso dai suoi pensieri, non aveva sentito, Marylin, dall'altro capo del telefono che continuava a chiamarlo:

- Pronto...pronto! Bernard, ci sei? Perché non rispondi? È successo qualcosa?

Bernard, riagganciò senza rispondere.

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