32° capitolo

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Era arrivato il momento per Bernard, di prendere una decisione. Non poteva più tirarsi  indietro.

Solo lui poteva sbrogliare la matassa che aveva creato.

Doveva essere sincero per una volta con entrambe e soprattutto con se stesso.

Intanto interrompere l'amicizia con Marylin, promessa che aveva fatto a Giustine, per amore; e poi a ripensarci qualcosa in lei, non quadrava.

Averla fatta conoscere a Vivienne, ai tempi, dopo aver avuto con lei un passato di profonda amicizia, non era stata forse, una buona scelta. E se per gelosia avesse confidato i suoi segreti alla moglie? Solo lei sapeva dove poter trovare Giustine  e anche se non le aveva detto apertamente che l'amava, con la sua sensibilità, prerogativa femminile, ci sarebbe arrivata.

Sì...solo lei poteva averglielo detto. Come aveva fatto a non capirlo prima?

Tra sé e sé si stava dando dello stupido.

Come poteva ancora fidarsi? E come allontanarla?
Ci sarebbe riuscito solo con l'indifferenza: non rispondere alle sue telefonate e in ufficio, trovare ogni scusa pur di starle lontano. Prima o poi l'avrebbe capito.

Finalmente, da solo, si stava schiarendo le idee.

Il suo cuore batteva come un tamburo, ininterrottamente.

Ora sapeva ciò che voleva.

Doveva solo prendere coraggio, quello che gli mancava per poter correre incontro alla felicità con la donna che amava.

Si augurava che, la donna a cui avrebbe detto che la loro relazione era finita, un giorno, lo avrebbe perdonato, sperando che anch'essa trovasse la felicità insieme ad un altro uomo, quello giusto per lei.

La musica in macchina lo accompagnava; al suo fianco immaginava la mano dell'amata che lo accarezzava mentre lui guidava.

Sorrideva a questo pensiero e si vedeva nella sua immaginazione, accostare l'auto per darle un bacio appassionato.

Un bacio, desiderato e libero dai vincoli del cuore e dagli obblighi della realtà quotidiana.

Vedeva i rimorsi, come nuvole che si libravano nel cielo, leggeri, per poi dissolversi nell'infinito.

Non aveva mai visto fino a quell'istante, un cielo più azzurro ma aveva ancora un nuvolone grigio che lo incupiva: quella di dover rivelare la sua scelta.

Ma la donna a cui avrebbe detto:

-Ti amo e voglio vivere con te per tutto il resto della vita - avrebbe acconsentito?

Un pensiero che lo tormentava più della paura di affrontare la verità.

Che fare?

Correre da lei per parlarle, così da poter essere certo che la strada non sarebbe stata ostruita e prendere maggior coraggio; oppure, andare subito dall'altra donna e dirle che era finita?

Un pensiero bilanciato.

E se la donna che aveva scelto, alla fine gli avesse detto di no? Che non lo vuole più perché non si fidava più dell'uomo su cui aveva riposto tutto il suo amore, restandone delusa, già una prima volta?

Troppe erano le domande: la paura di quelle risposte lo preoccupavano. O era la paura che quella scelta lo portasse alla solitudine?

Anche se gli piaceva giocare con le donne e molte di queste avevano ricambiato questo gioco d'amore, era certo che nessuna avrebbe riempito il suo cuore come aveva fatto sua moglie, Vivienne, e successivamente, Giustine.

Nessuna sarebbe stato in grado di colmare il loro vuoto.

Più pensava e più si bloccava.

Prese il telefono e istintivamente mandò un messaggio a Giustine:

Finito il turno, mi puoi chiamare? Ciao

Sarebbe stata lei la prescelta?

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