33° capitolo

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Giustine non credeva a ciò che stava leggendo.

Stava sognando o era un incubo?

Il suo cuore le stava dicendo:

- Credici! È giunto il momento di vivere la tua favola a lieto fine.

Ma la mente lo contrastava:

- Resta con i piedi per terra, vuole solo dirti addio ma diversamente dalla volta precedente in cui non si era fatto più sentire. Stavolta vuole guardarti negli occhi e vedere quante lacrime scenderanno da essi per lui, per poi dirti: "Spero che un giorno mi perdonerai e troverai anche tu l'uomo che ti renderà felice"

Sembrava in perfetta sintonia col pensiero di Bernard.

Tra loro c'era molto feeling, non necessitavano di esprimersi con le parole; a loro bastava guardarsi negli occhi per capirsi.

"A chi dare ascolto stavolta, al cuore o alla ragione?" Giustine si domandava.

Era molto agitata, ma non comprendeva se fosse per l'emozione o la paura di un'altra delusione.

Rispondere o no, al messaggio?

Doveva riflettere e poi conoscendolo, se non gli avesse risposto, lui le avrebbe rimandato un altro messaggio e da questo, Giustine, avrebbe compreso cosa celava nella sua richiesta di incontrarla.

Non attese molto affinché la sua previsione si rivelasse giusta.

- Comprendo la tua rabbia e i tuoi dubbi ma ho urgenza di vederti per parlarti guardandoti negli occhi, rispondi ti prego!

Ecco...aveva indovinato anche questo Giustine! Voleva dirle addio; sì, era proprio così, le avrebbe fatto un saluto di commiato.

Le lacrime iniziarono a scendere; rispose freddamente a quel messaggio:

- Ok! Ti aspetto come sempre, finito il turno.

Una lacrima le era caduta sullo schermo del telefono offuscando il messaggio come se avesse voluto cancellarlo, come se Bernard non fosse mai esistito.

Ma nonostante i suoi pensieri nefasti, lei continuava a sperare.

Era innamorata e non voleva dar retta a quella ragione che la ostacolava.

Per una volta voleva ascoltare il cuore e sognare.

Si vedeva già come la protagonista di Pretty Woman. Lo immaginava sulla sua bella macchina; lo vedeva scendere con un mazzo di fiori - i girasoli  i suoi preferiti - e inginocchiato ai suoi piedi le diceva:

- Ti amo...non posso più vivere senza di te. Mia moglie mi lascia andare.  Non dovremo più nasconderci ma potremo amarci in piena libertà come hai sempre desiderato. Dimmi di sì!

Stava viaggiando su di una nuvola, Giustine, in un cielo coperto prima dello scatenarsi di una tempesta. Sarebbe riuscita a far splendere il sole e vedere l'arcobaleno?

Era giunta sul posto di lavoro, mentre apriva la porta d'entrata del bar, un clacson l'aveva destata dalla sua meditazione. I sogni si erano confusi a causa del frastuono e la realtà si era trasformata in nebbia.

Quella giornata sarebbe stata lunga e il timore degli avvenimenti la stavano già bloccando.

Il futuro rosa, quello dei suoi desideri, aviluppato in quella foschia, era come bocciolo che non riusciva a capire se fosse arrivata la primavera.

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