35° capitolo

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Bernard, lungo il tragitto, provava tra sé e sé, ad alta voce, le parole per iniziare il discorso, una volta che  Giustine si sarebbe trovata al suo fianco.

Aveva cercato più volte una frase iniziale ma in cuor suo non c'erano parole che potessero andargli bene.

Era certo che Giustine l'amasse ed era speranzoso nella sua risposta positiva. Ma i dubbi si intromettavano e l'insicurezza allentava la corsa per raggiungere la donna.

Gli era passato anche per la mente di mandarle un messaggio con la scusante di un impegno improvviso di lavoro così da poter aver più tempo per pensare, ma alla fine non lo aveva voluto fare per paura che quel poco di coraggio che in quel momento aveva, gli venisse a mancare totalmente se avesse fatto quella scelta.

Molte e molte volte avevano fantasticato su un loro ipotetico futuro e su come avrebbe potuto essere la loro vita intima se fossero andati a vivere insieme. Però la fantasia e la realtà non viaggiano mai sulla stessa linea d'onda.

Il suo timore era la reazione del marito della donna.

Nel guardare il notiziario aveva più volte visto delle separazioni con un finale tragico: mariti che non accettavano l'allontanamento dalla moglie e si vendicavano  sfregiandole - e non solo moralmente - o addirittura con la morte.

Non voleva fossilizzarsi su queste ipotesi e le aveva cancellate nell'immediato, ma ogni volta gli ritornavano alla mente, mentre si avvicinava sempre più l'orario concordato:

"E se suo marito le facesse del male proprio come quegli uomini del notiziario? Non potrei vivere con questo rimorso. E, io, che marito sarei stato, se fosse stata mia moglie ad andare con un altro uomo? Forse mi sarei comportato anch'io come uno di loro, per puro orgoglio... No, ma che sto pensando, io amo Giustine e sono io che sto lasciando Vivienne".

Rammentava quando l'amante gli raccontava dell'uomo che aveva sposato: un marito egoista e prepotente. Aveva svelato il suo reale volto, il giorno in cui  le aveva detto di sì, davanti all'altare.
Col passare degli anni il carattere dell'uomo era peggiorato e lei, adesso, ne era terrorizzata.

Cercava di non farlo arrabbiare e lo accontentava  per non creare discussioni davanti ai bambini.

Si stava immaginando il momento in cui lei gli diceva che voleva la separazione, figurandosi la sua reazione. Lo vedeva urlare mentre le diceva che non gliel'avrebbe mai concessa e se lei avesse voluto andare via, le avrebbe tolto quello che aveva di più caro: i figli.

Fantasie che non avevano fondamento ma che nella quotidianità accadevano realmente.

Era giunto con qualche minuto di anticipo all'appuntamento.

Prese il cellulare e come  faceva in passato, le mandò un messaggio per avvisarla del suo arrivo.

E Giustine come sempre gli rispose con:

- Il tempo di cambiarmi e arrivo. A dopo.

Avrebbero avuto il coraggio di realizzare il loro sogno d'amore?

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