7° capitolo

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Bernard non si accorse di Giustine quando andò via: nonostante i suoi occhi si fossero incrociati per un'istante con i suoi.

Si era rinchiuso nel suo mondo come se intorno a lui non esistessero altro che i soli ricordi, annientando la realtà.

Giustine si era rattristita per l'incidente che aveva causato.

Era già demoralizzata quando Stèphanie con sorrisetto malizioso, davanti ai clienti iniziò a rimproverarla, quasi a dire tra sé e sé:" non aspettavo altro che commettessi un errore...".

Con voce autoritaria e ad alta voce, le disse:
" Giustine, dove c'è l'hai la testa? Guarda cos'hai combinato!" si fermò un attimo come se stesse studiando le parole giuste da dire per poter dar sfogo al rancore racchiuso in lei.

Era gelosa del suo modo di essere e del fatto che piacesse molto alla clientela, questo sentimento la stava divorando.

Quell"occasione non se la poteva di certo far sfuggire:
" E stasera quando avrai finito il turno prima di andare via, rimborserai il costo dei due cappucci e delle brioches. Dirò tutto anche al nostro capo appena rientrerà dai fornitori".

Ma questa volta le era andata male, a Stèphanie, perché un cliente andò in difesa della donna:
" Stèphanie, sono cose succedono, lavorando. Non ti sembra di essere stata troppo dura? Poteva capitare anche a te. Quanto avrebbe dovuto dare Giustine, che pago io? E al capo se vuoi lo dico io, visto che siamo diventati amici". 

Erano anni che l'uomo si fermava a prendere un caffè in quel bar ed era per quello che si era permesso di intromettersi; avendo acquisito una certa confidenza nel tempo col personale che ci lavora.

Con la testa china, come se avesse ricevuto lei il rimprovero, gli rispose:
" Nulla, Sig. François, grazie." e continuò a far caffè e cappuccini.

Giustine nel frattempo aveva finito di pulire il pavimento e rimesso in ordine.

Aveva ascoltato tutto e per un attimo si era sentita trionfante; quel cliente aveva risposto per lei.

Quante volte si era tenuta dentro parole per rimproveri che considerava ingiusti e finalmente qualcuno l'aveva fatta zittire.

Con uno dei suoi sorrisi e rossa in viso per la timidezza, andò a ringraziare quel cliente così gentile; era uno dei tanti che aveva provato a fare il carino con lei ma aveva  imparato a conoscerla col tempo ed aveva capito che dietro a quel sorriso non si celava che semplice cortesia e con il rispetto dovuto si era sempre tenuto alla larga.

Giustine cercando conforto e svago riprese il lavoro nella speranza di dimenticare l'accaduto ma nella mente era tornato lui, Bernard, e la sua vita.

Quante lacrime aveva versato per l'ex amante.

Quanti giorni ad aspettare un messaggio anche solo per leggere.."perdono".

Lei avrebbe capito. Sapeva come stavano le cose ma da donna innamorata si era illusa che un giorno l'amore avrebbe vinto.

Quante volte si era domandata cos'avesse fatto di male per meritare il suo silenzio ed ora era lì.

Per mesi il bip di messaggio le aveva fatto battere il cuore soprattutto quelli del mattino e quelli del pomeriggio, quando finiva il turno: ore in cui si mettevano in contatto finché un giorno si rassegnò facendo la sua scelta.

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