Cap3 Tanto grande...ma sempre piccino.

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Alex

Uscire dalla doccia è un vero sacrificio quando è inverno, per fortuna c'è Kevin che mi asciuga velocemente per non farmi prendere freddo.

Ci siamo svegliati molto presto...beh ad essere sincera io l'ho svegliato, alle quattro di mattina.

"Beh anche le ragazze hanno i loro bisogni...!"

<< Da quando vado e vengo da New York sei diventata insaziabile... >> Afferma sorridendo.

<< Il problema sta nel fatto che mi manchi troppo... >> Dico seriamente come se stessi parlando della cosa più normale del mondo.

Non che fare l'amore sia anormale, il punto è che da quando Kevin sta via, il desiderio che ho di lui sembra triplicato e non riesco a fermare i miei impulsi e le mie voglie quando è con me.

<< Capisco piccola, ma io sono un pover'uomo. Non puoi uccidermi in due giorni e pretendere che vada a lavorare. >> Spiega tamponandomi i capelli.

<< Scusa...lo so... >> Gli sussurro mettendomi sulle punte. << Avrei dovuto lasciarti dormire... >> Dico mentre la mia bocca sfiora la pelle del suo petto.

<< Puoi perdonare questa povera ragazza così delicata dai tuoi addominali, dal tuo petto, dalla tua bocca e dalle tue straordinarie e meravigliose carezze...? >>

Lo ammetto...svegliarlo alle quattro per fare l'amore è stato egoistico da parte mia.

Poi però non si è lamentato quando un'ora dopo, finita la colazione, abbiamo ricominciato sotto la doccia.

Gli lascio una scia di baci sul collo, Kevin sospira forte e chiude gli occhi, anche se è stanco non riesce a resistere, mi afferra i finchi e mi spinge contro di se.

Gli stringo le braccia intorno al collo e gli strofino il naso contro il suo.

<< Si piccolina. Ma sappi che nessuno potrà mai toccarti come posso io. >> Mi sussurra.

Si abbassa fino al mio orecchio e il suo respiro mi solletica il collo.

<< Tu sei mia... >> Sospira. << Ti ho posseduta io per la prima volta. E sarei disposto a morire pur di saziare la tua fame. >> Le parole che sussurra mi fanno fremere, i brividi mi percorrono la schiena mentre le sua mani percorrono il mio corpo in carezze dolci e delicate.

<< Si Kevin per sempre tua. Di nessun altro. >> Sfioro la sua bocca con la punta delle dita, lo desidero così tanto, ogni giorno di più,  ogni istante di più, gli mordo il labbro e vedo i suoi occhi che mi fissano.

<< Solo io posso affondare i denti nella tua carne morbida e dolce. >> Mi dice ad un millimetro dalla mia bocca.

Affondo le dita nei suo capelli anche se non sono più lunghi come prima...

"Lo ammazzarei solo per averli tagliati! "

Appoggio la mia fronte contro la sua e chiudo gli occhi, solo per un secondo, solo per assaporare l'intensità del tocco della sua pelle contro la mia.

<< Odio ogni volta che devi ripartire. >> Gli dico con un filo di voce.

Kevin si accorge del mio malumore e mi stringe più forte come se volesse coccolarmi.

<< Lo so, anche io. Ma ora non ci pensiamo, abbiamo tutta la giornata per stare insime solo io e te... >> Mi dice sorridendo accarezzando la mia guancia con il palmo della mano.

<< Ehm...non proprio tutta per noi. >> Gli dico con un sorriso forzato.

Kevin mi guarda aggrottando la fronte e si distanzia di qualche centimetro.

<< Perché? >> Domanda anche se sa già a cosa mi riferisco.

<< Tua madre e tuo padre ci hanno invitati a pranzo. >> Gli dico stampandogli un bacio veloce sulle labbra, mi stacco da lui.

<< Ooh, no...perché? Che rottura Al. Già ti vedo pochissimo ora devo anche sorbirmi i miei. >> Inizia a borbottare come un bambino.

<< Kev tua madre non ti vede da tanto, mi chiama dieci volte al giorno. Come sta il mio bambino? Hai sentito il mio piccolo? Lo chiamo ma lui mi dilegua velocemente!... mi dispiace amore ma quando mi ha chiesto di andare a pranzo non ho potuto dirle di no. Tu non la chiami mai! >> Affermo cercando di convincerlo.

Lizzy la madre di Kev mi chiama ogni santo giorno per avere notizie di Kevin, dice che il figlio non parla abbastanza con lei e allora chiacchiera ore ed ore con me.

Per giunto anche mia madre e mio padre non sono da meno.

"Cavoli passo più tempo a parlare con loro che con il mio cucciolo. "

<< Non mi va...Al, restiamo qui. Facciamo tutto il sesso che vuoi, sono tutto tuo...tutto! Ma ti prego non mi va di passare una gionata intera con i miei genitori. >> Mugugna mentre si sdraia sul letto trascinandomi con se.

Mi metto a cavolcioni su di lui accarezzandogli il petto con la punta delle dita.

Sono ancora in accappatoio e lui è coperto solo da un asciugamano.

"È accidentalmente irresistibile!!!!!!"

<< Tutto mio? >> Chiedo alzando entrambe le sopracciglia.

<< Tutto tuo... >> Afferma con un sorriso malizioso.

Mi abbasso lentamente verso di lui.

<< Kev...ma tu già sei tutto mio, anche se andiamo dai tuoi! >> Così dicendo scendo dal letto, apro l'armadio e gli lancio dei vestiti da indossare.

<< Posso farti una domanda? >> Mi domanda Kevin infilandosi i vestiti, camicia nera, jeans stretti neri e un maglioncino blu abbianto alle scarpe.

"Avrei dovuto fare la stilista. Anche se non sono i vestiti a renderlo così sexy e affascinante. "

<< Si cioccolatino. >> Gli dico mentre mi vesto.

Una felpa rossa, dei jeans neri un pò scoloriti e un paio di scarponcini.

Non sono molto elegante, ma ho troppo freddo per vestirmi di tutto punto.

<< Prima o poi ci sposeremo, anche una volta marito e meglio dovrai vincere sempre tu? >> Domanda serio.

La sua faccia mi fa sorridere, anzi, mi fa scoppiare in una risata esagerata, tanto che mi vengono le lacrime.

Anche se un pò perplesso anche lui inizia a ridere.

Era tanto che non ridevano così, mi mancava.

<< Credo di si. Dopo tutto mi ami troppo per dirmi di no. >> Un sorriso a trentadue denti spunta sia sul mio che sul suo viso.

<< Hai ragione.  Ti amo troppo! >>

Kevin ♡

Tutto avrei immaginato tranne che avremmo passato la gionata con la mia famiglia...ehm, nostra famiglia.

Speravo di poltrire sul letto a fare l'amore e sonnecchiare.

Quel sorrisetto furbo e divertito mi ha fatto morire dalle risate quando le ho detto che dopo il matrimonio avrebbe sempre vinto lei, dal tronde è così, non riesco a dirle di no.

Quando parliamo della proposta lei si illumina, i suoi occhi e la sua bocca sorridono, e sembra felice all'idea che un giorno ci sposeremo.

Con quella felpa enorme e i pantaloni attillati mi fa impazzire, non ho voglia di andare dai miei.

"Ho voglia di fale l'amore con Al, ancora, ancora e ancora. Mi sono svegliato alle quattro per la miseria!"

Usciamo di casa e ci dirigiamo verso quella dei miei, andiamo a piedi anche se fa freddissimo.

Alex si stringe nella sua felpona, tremolante come una foglia le stringo un braccio sulle spalle in modo da te erla vicinissima a me.

<< Non vedo l'ora che arrivi l'inverno, odio l'autunno, non fa troppo freddo ma neanche caldo. Voglio la neve! >> Dice sorridendo.

Le alzo il viso con l'indice, faccio strofinare il naso contro il suo e le stampo un tenero bacio sulle labbra.

<< Si, sarebbe molto romantico sposarti in mezzo alla neve! >> Affermo volgendo lo sguardo in direzione della strada che stiamo percorrendo.

<< Si... >> Dice lei in un sospiro. << Sarebbe molto romantico. Tu con il tuo smoking nero io nel mio vestito bianco... >> Mi dice dolcemente.

<< Presto. Sarà tutto perfetto. >> Sorrido quando mi guarda mordendosi il labbro, nei suoi occhi verdi vedo il desiderio.

Vuole dirmi di si, ma abbiamo ancora delle cose in sospeso da risolvere.

Arrivati a casa dei miei genitori, la mamma ci accoglie come se fossero passati anni dall'ultima volta che ci siamo visti.

<< Ooh... Patrick sono arrivati i ragazzi! >> Mia madre urla di gioia stringendo Alex in un abbraccio.

Poi si fionda su di me, cavoli mi manca il respiro.

" Sto per soffocare! "

Mi stringe le braccia al collo e piange come una fontana, per fortuna Alex mi salva.

<< Lizzy attenta o me lo soffochi. Poi dove lo trovo un'altro che mi ama come Kevin. >> Dice sorridendo.

La mamma, anche se un pò riluttante, mi lascia andare e ci dirige nel salone dove mio padre ci sta aspettando.

<< Patrick! >> Alex si fionda verso mio padre e si scambiano un abbraccio affettuoso.

Sono felice che tra loro sia nato un bel legame, Al dice che oramai Patrick è come un secondo padre per lei.

<< Ma tu guarda sei gelata...mettiti vicino al camino cara. Riscaldati. >> Afferma mio padre premuroso.

<< Kev figliolo... >> Mio padre mi stringe in un abbraccio che mi mette un pò in imbarazzo.

Alex si copre la bocca per nascondere un sorrisetto divertito.

Quando finalmente mio padre mi lascia andare, mi dirigo di fianco al fuoco vicino alla mia Al.

<< Non ridere scemina. >> Le sussurro.

<< Scusa, ma i tuoi genitori sono così dolci. Ti trattano ancora come un bambino. Il mio piccino. >> Mi sfiora la guancia con il palmo della mano.

<< Sei bellissima. >> Le sussurro.

<< Kevin. So che non riesci più a staccarti da lei, ma qualche volta puoi anche pensare a tua madre. >> Afferma la mamma mentre apparecchia.

Alex prende le posate e le sistema in tavola per darle una mano.

<< Parlaci un pò del tuo lavoro! >> Afferma mio padre. Gli occhi di Alex si illuminano, mi avrà chiesto di un milione di volte di parlare di lavoro, ma io le ho sempre parlato in modo vano, non amo parlarle di New York, preferisco concentrarmi solo su di lei quando sono qui.

<< Non c'è molto da dire. >> Cerco di deviare il discorso.

<< Anche con me dice così. >> Afferma Alex mettendo il broncio, i miei mi guardano un pò perplessi, fino a quando mia madre sgrana gli occhi.

<< Signorino, cosa nascondi eh? >> Quasi urla scuotendo l'indice davanti a me.

Passo entrambe le mani tra i capelli, mi sento come quando avevo dodici anni e mia madre mi sgridava perché avevo combinato qualche guaio.

<< Niente, non ho combinato niente... >> Dico.

<< Oh, so come sono fatte quelle newyorchesi... >> Afferma mia madre alzando un sopracciglio.

<< No Lizzy, smettila... Kev, volgiamo solo sapere com'è il tuo capo o se ti sei fatto dei nuovi amici...non vorrai certo che la povera Al abbia dei sospetti su qualche tradimento. >> Dice mio padre facendo sussultare Alex.

I suoi occhi mi fissano,  sa che non potri mai farle del male, ne tradirla con qualche altra ragazza, lei è tutta la mia vita.

<< Ma per favore. Smettetela. Il mio capo è un semplice capo e si, mi sono fatto qualche nuovo amico. Cosa volete sapere più? >> Domando alzando gli occhi al cielo.

<< Tutto! >> Dice la mia bellissima ragazza sedendosi sule mie gambe, mi stampa un bacio sulla guancia.

Per tutto il pranzo parliamo del lavoro, dei set fotografici e dei servizi che abbiamo fatto allo studio per alcune riviste.

Poi ci sediamo dinanzi al fuoco sul divano, Alex si accoccola a me e si poggia sul mio petto.

I miei si siedono di fronte a noi e mangiamo la torta al triplo cioccolato che ha preparato mia madre.

<< Kev... >> Sussurra la mia piccolina. << Ti va dichiedere a tuo padre se racconta la storia di come si sono conosciuti con tua madre? >> Mi domanda Alex in un sussurro, con il suo solito sorriso e le guance rosse per l'imbarazzo.

Accenno un si con la testa, e le sfioro la guancia con le labbra.

<< Papà, Al ancora non conosce la vostra storia d'amore, perché non la racconti?! >> Chiedo all'uomo seduto di fronte a me.

I suoi occhi si illuminano e si addolciscono i suoi lineamenti, sorride come se gli fosse appena balenato il ricordo per la mente.

Stinge la mano di mia madre e la guarda dritto negli occhi .

Si schiarisce la gola...

<< Correva l'anno 1975... >>

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