Cap1....Il primo giorno :)

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Alex

Sono seduta nella mia auto a fissare l'entrata dell'accademia di fotografia, sono le 7:55 e dovrei entrare o rischio di fare tardi, forse i miei genitori non avevano tutti i torti quando dicevano che non sarebbe stata una buona idea iscriversi qui, ma io, come mio solito, ho fatto di testa mia. Faccio un respiro profondo e mi decido a scendere dalla macchina, mi fermo davanti all'enorme portone di legno, l'edificio è molto grande ha uno stile antico e guardandolo attentamente può essere un perfetto soggetto da inserire in una fotografia. Spingo il portone e mi ritrovo in un lungo corridoio, devo trovare la mia aula, la numero 22, il mio insegnate è uno dei migliori della città ed è anche per questo che ho deciso di frequentare questa accademia pur essendo costretta a fare un viaggio di mezz'ora per arrivarci. I miei genitori sono stati in disaccordo fino alla fine sulla mia idea di iscrivermi qui, non solo per la distanza ma anche perché questo è un quartiere dove vivono quasi solo persone di colore, e in questa scuola è raro vedere qualche ragazzo bianco come me. Mettiamo bene in chiaro che i miei non hanno niente contro le persone di altre razze, semplicemente erano preoccupati su come potessi sentirmi diversa o a disagio. A dire il vero mi sentivo emerginata anche nella mia vecchia scuola....eppure era frequentata solo da persone bianche.

Vedo una signora anziana vicino ad un bancone e mi avvicino per avere informazioni sulla mia aula che non riesco a trovare.

<< Buongiorno. Mi scusi sarebbe così gentile da mostrarmi l'aula numero 22?>> dico molto timidamente, di sicuro la mia faccia è diventata rossa come un pomodoro.

La donna mi fa un gentile sorriso > risponde << È la seconda aula sulla destra. Vuoi che ti accompagni? >>

<< No grazie, posso farcela da sola.>> Rispondo garbatamente e mi dirigo verso la mia classe.

Kevin

Un'altra giornata del cavolo. Maledizione, stanotte ho dormito uno schifo mio padre non ha fatto altro che urlare e non mi ha fatto chiudere occhio. Sono stanco di lui e dell'alcol, se potessi lo avrei già cacciato di casa. Per giunta non solo stamattina la mamma non c'era e non ho neanche fatto colazione in più il mio professore ha deciso di assegnarmi una novellina per seguirla durante le lezioni visto che il corso è già cominciato da un bel pezzo. Che rottura, se non fosse per il lavoro che mi procura il prof lo avrei già mandato al diavolo.  Mi siedo alla scrivania e comincio a controllare le foto che ho fatto ieri, non sono niente male, ma non so perché e come se mancasse qualcosa, come se mancasse quella caratteristica che le rende uniche, emozionanti.

<< Buongiorno a tutti ragazzi>> dice il professore con il suo solito sorriso da ebete. << spero che abbiate dormito tutti bene, tra qualche settimana avverrà l'esposizione delle vostre fotografie migliori, chi riuscirà ad ottene il primo premio sarà spedito direttamente a New York per lavore con tre dei più grandi fotografi degli Stati Uniti.>>

Il professore come ogni mattina ci incita a fare sempre di più per l'esposizione sa che abbiamo talento e cerca di faci capire quanto sia importante questa opportunità per il nostro futuro. Sto lavorando duramente, giorno e notte per ottenere quel premio, e sono certo di riuscirci, voglio andare via di qui, da questa città, dalla mia stupida famiglia, voglio diventare qualcuno che tutti ricorderanno un giorno.

Mentre il prof continua con la sua predica la porta si spalanca e restiamo tutti in silenzio alla vista della nuova compagna di classe. "È bianca....cosa??? Una ragazza bianca??? cavolo la giornata non poteva andare peggio".

Alex

Ho aperto la porta della mia classe, tutti mi stanno fissando..."Non avete mai visto una ragazza bianca? non sono mica un alieno". Mi sento avvampare sono sicura di essere arrosita per l'imbarazzo, gli occhi di tutti mi fissano mi sento tremendamente agitata e ho le mani che mi tremano, sorrido leggermente, mi schiarisco la gola.

<< Ehm, salve. > dico quasi in un sussurro, spero mi abbiano sentito << sono Alexandria Smith, spero di non essere in ritardo per la lezione.>>

Il professore si avvicina e mi porge la mano, io gliela stringo.

<< Molto lieto sono il professor Miller e non preoccuparti sei in perfetto orario.>>  Accidenti me lo ero immaginato molto più affascinante, è abbastanza alto capelli scuri e un po grassottello, sembra gentile ma allo stesso tempo un uomo rigido.

<< Allora signorina Smith l'ho già assegnata a uno dei ragazzi della classe, è un po indietro con il corso e quindi ho pensato che potrebbe aver bisogno di aiuto. Anderson sarà a sua completa disposizione in qualunque momento, e sono sicuro che si troverà molto bene. Per qualsiasi cosa non esiti a chiedere.>> Mi fa un gentile sorriso e mi guarda come se gli dovessi rispondere. Giro lo sguardo per la classe per capire chi sia questo Andersen...spero sia una ragazza, ma nessuno si è fatto avanti e allora deduco che sia assente. Il professore mi guarda per un secondo e intuisce cosa sto pensando.

<< Anderson >> grida. Ma nessuno si gira verso di lui. >

Un ragazzo gira la testa verso di noi molto lentamente ha capelli tutti scompigliati un cespuglio di ricci che gli ricado sul viso, i suoi occhi sono color nocciola molto più chiari di come solitamente li hanno le persone di colore, sembra molto alto , asciutto e muscolo al punto giusto. Cavolo è tremendamente carino....!! Cerco di non dare a vedere il mio imbarazzo, il ragazzo mi fissa per un secondo.

<< Cosa??>> Dice rivolgendosi al professore.

Miller aggrotta la fronte e lo guarda.

<< Lei è Alexandria, la ragazza che devi seguire, le ho detto che per qualsiasi cosa può rivolgersi a te, come avevamo già stabilito, sarà la tua nuova compagna di banco, falla sentire a suo agio e spiegale i concetti base dell'ultima lezione.>> dice il prof.

Poi si gira verso di me e mi osserva preoccupato.

<< Spero che riuscirà a sentirsi a suo agio Signorina, ora vado che ho del lavoro urgente, per qualunque cosa sa cosa fare.>> Mi sorride e io faccio altrettanto.

<< Grazie. >> Rispondo semplicemente, e se ne va. Mi giro verso la classe e vedo che i loro sguardi continuano a fissarmi, tranne quello di Anderson che si e rimesso nuovamente a lavorare sulle sue foto. Cerco di calmarmi e mi dirigo verso il mio banco dove e seduto il mio nuovo compagno... "Ti prego Dio fa che vada tutto bene!"

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