Cap2 L'inizio di qualcosa... ♡

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Kevin

Vedo Alexandria avvicinarsi alla postazione di lavoro, ha lo sguardo basso e il viso rosso sembra in imbarazzo e noto che non mi guarda, tengo la testa bassa sul banco e la guardo con la coda dell'occhio.  "Wow...è bellissima", ha i capelli castani non troppo scuri ma lunghissimi, non è molto alta credo che sia poco piu di un metro e sessantacinque di sicuro è più bassa di me di una ventina di centimetri, indossa un vestito verde chiaro e deduco che sia il suo colore preferito visto che ha il cardigan di una tonalità più scura abbinato alle scarpette, la osservo dalla testa ai piedi e più la guardo più mi rendo conto che è meravigliosa, non credo di aver mai visto una ragazza così bella. Non è tutta pelle e ossa come Tanya è un pò più formosa e questo la rende tremendamente bella. La osserva attentamente dal basso verso l'alto e quando arrivo a guardare il suo viso noto che anche lei mi sta fissando. I nostri sguardi si incontrano per un secondo e riesco a notare i suoi occhi verdi come il mare, ma solo per un secondo perché poi abbassa di nuovo lo sguardo e le sue guance divampano.

<< Ciao, sono Alex molto piacere. >> Dice allungando una mano verso di me. Io faccio semplicemente un cenno con la testa.

<< Ciao. >> Rispondo. Non posso permettermi di fare amicizia con lei,  i ragazzi mi ucciderebbero, devo limitarmi a seguirla per un pò e poi dovrà cavarsela da sola. Noto che il mio atteggiamento non fa altro che aumentare il suo imbarazzo ma nonostante questo continua a tenera la mano tesa verso di me. Non so che fare, i miei compagni mi stanno fissando, decido però di stringerle la mano. Anche se lo nego a me stesso sono curioso di sentire la sua pelle contro la mia.

<< Piacere mio.  >> dico << io sono Kevin.>> Il suo sguardo si alza verso di me e mi sorride dolcemente. "Cavolo perché mi sento così a disagio? Non , mi e mai successo di essere in imbarazzo con una ragazza! Maledizione Anderson riprenditi!"

Ora vedo chiaramente il colore dei suoi occhi, sono verdi ma si riescono ad intravedere delle sfumature di giallo, quel giallo che si vede solo quando c'è una giornata di sole,  lo stesso colore dei raggi che illuminano quelle giorante. Non so perché ma sono sicuro che quei bellissimi occhi mi porteranno un mare di guai. 

Alex

"Ma che diavolo mi prende!" dico a me stessa, si è vero che non sono brava a socializzare con i ragazzi, ma non capisco il motivo per cui non appena Kevin ha sfiorato la mia mano con la sua ho sentito come un brivido, devo ammettere che è veramente bello i suo capelli scuri gli risaltano gli occhi, sembra un bravo ragazzo, e guardandolo attentamente negli occhi sono certa che nasconda un segreto. Mi sento un pò una stupida perché ogni volta che mi guarda mi sento in fiamme..."Alexandria Smith ma che miseriaccia ti prende???" Faccio un respiro profondo e cerco di calmarmi.

<< Allora prima di tutto posso cominciare a spiegarti come si usa quella>> dice Kevin osservando la mia macchina fotografica che il prof mi ha dato come gadget, tutti ne hanno una uguale e viene usata per i lavori che ci assegnano.

<< Ok...ma so già come funziona.>> Dico quasi un pò accigliata, cosa crede che sia un idiota, " non ci vuole mica una laurea per capire come funziona una macchina fotografica". Il ragazzo fa un un mezzo sorriso.

<< Vedremo.>> Dice. << Non conta saper solo premere un pulsante per scattare una fotografia>> ora mi sta guardando << Bisogna saper catturare delle emozioni, saper trovare lo scatto giusto, per mostrare alla gente che guarderà la foto tutto ciò che provavi quando l'hai scattata.  >> Lo dice con una tale enfasi che mi fa capire con quanta passione usa la macchina fotografica.  "Oh bene, ecco un filosofo della fotografia"

<< Lo so, non credere che io non sappia l'importanza della fotografia. Sono qui perché voglio imparare come catturare al meglio quell'attimo della realtà da riuscire a imprimere per sempre dentro di me. Sono ben consapevole di non avere un grande talento ma farò di tutto per imparare ogni segreto di questo mestiere.>> "Prenditi questo e porta a casa bello" , anche se mi crea imbarazzo con un solo sguardo non significa che mi farò mettere i piedi in testa da uno come lui, anche io sono brava con le parole e non solo.

<< Ok. >> dice << ti spiego l'ultima lezione che abbiamo fatto>> sembra un po innervosito dal mio atteggiamento, ma a me non importa molto, non si è mostrato molto gentile con me quando prima non mi ha stretto subito la mano, allora farò altrettanto con lui.

Kevin mi spiega i concetti base e io prendo appunti, tengo molto a questo corso e voglio dimotrare che almeno in questo sono brava non solo a me stessa ma anche ai miei genitori, non che loro non siano orgoglosi di me, anzi lo sono fin troppo e qusto mi sprona a fare sempre di più. 

Kevin

"Che idiota!" mache diavolo mi è saltato in mente sono, sono stato veramente scontroso e di certo Alex non se lo merita, dal tronde non è certo colpa sua se oggi e una giornataccia. La osservo prendere appunti di quello che le sto spiegando, mi e piaciuto quello che ha detto " quell'attimo della realtà da riuscire ad imprimere per sempre dentro di me"...e proprio questo quello che cerco di fare ogni santissimo giorno, ma spesso mi rendo conto che con il casino che ho nella mia testa non riesco a concludere niente di buono.

<< Keeeevin...>> sento Tanya che mi chiama dal suo posto. "E adesso questa che vuole?", noto che Alex non si è minimamente scomposta è concentrata a copiare i miei appunti.

<< Cosa vuoi?>> Le dico un pò nervoso.

<< Vieni a darmi una mano, tesoro.>> " È una domanda o un'affermazione."

<< È Bobby quello che ti segue, fatti aiutare da lui!>> dico liquidandola.

<< Ma io ho bisogno di te! Bobby non è bravo come te, e poi è andato in bagno.>> Per non mettermi a fare una scenata decido di andare vicino a lei, do una fugace occhiata ad Alex, non so perché ma ho quasi paura a lasciarla da sola. Mi avvicino a Tanya. 

<< Cosa c'è? >> dico quasi incavolato.

<< Niente avevo voglia di averti vicino>> dice con il suo solito sorriso falso.

<< Ieri serata però avevi voglia di startene vicino a José.>> Dico, cavolo sto per perdere le staffe.

<< Sei stato tu a voler litigare, mi hai dettoche sono acida, allora io ho voluto farti un dispetto. >>

" Ah già avevo quasi dimenticato il nostro ennesimo litigio di un paio di giorni fa..." Ad essere sincero sono stato molto cattivo", le ho detto che è una ragazza acida e senza cuore, ma ero così incazzato che non sono riuscito a trattenermi non solo perché avevo scoperto che aveva baciato altri due ragazzi, ma anche perché proprio quella sera avevo avuto dei problemi con mio padre, e anche se non avrei dovuto me la sono presa un pò, "ma solo un pò", troppo con lei.

<< Non mi importa, adesso devo lavorare. Lasciami in pace.>> Giro per un secondo gli occhi verso Alex e noto che sta guardando le mie foto molto attentamente, senza neanche dire una parola mi dirigo a passo svelto verso Alex, sono arrabbiato, nessuno ha il permesso di guardare le mie foto.

<< Che stai facendo?>> dico con voce ferma. Lei si gira e percepisce immediatamente la mia rabbia. Abbassa lo sguardo e arrossisce.

<< Scusa...ecco....io stavo solo guardando...>>

<< Non provarci mai più, non ficcare il naso nelle mie cose! Hai capito!?!?>> Dico un pò troppo aggressivo.

Continuo a fissarla, e noto che sta tremando.

<< Si....mi dispiace non accadrà mai più. >> Dice con un filo di voce, si alza e va velocemente verso il bagno.

"Maledione....sono un fottutissimo idiota!!!!"

Alex

"Stronzo", mi chiudo in bagno, ho le lacrime che mi pungono gli occhi, questa giornata fa schifo, immaginavo che mi sarei fatto almeno un amico e invece non vedo altro che strane occhiatacce e sorrisini stupidi sulla faccia di tutti, e poi Kevin che si è rivolto a me in quel modo, cavolo stavo solo guardando le sue foto,  non le ho mica rovinate. Gli avrei anche fatto un complimento erano bellissime, e invece mi ha aggredito come un animale...."che idiota".

Mi calmo e mi ricompongo, non voglio fargli capire che ho quasi pianto, non voglio certo la sua compassione. Mi dirigo di nuovo verso la mia postazione e vedo Kevin seduto,appoggiato con un braccio sul tavolo e una mano tra i capelli, se non fasse stato così cretino potrei dire che è una visione spettacolare. "Accidenti lo è per davvero." Mi siedo al mio posto e continuo a copiare gli appunti. Ad un tratto vedo Kevin avvinare il suo viso al mio, e poi mi sussurra ad un orecchio.

<< Mi dispiace.>> Dice dolcemente, è imbarazzato e dispiaciuto. Ma il fatto che sia così vicino mi scombussola il cervello e non dico niente.

<< Ero arrabbiato con Tanya e me la sono presa con te.  Sono stato un idiota! >> "Oooh" avrei voglia di abbracciarlo e dirgli che non è un idiota...anche se lho pensato anche io.Mi giro lentamente cercando di non mostrare il mio disagio.

<< Non importa...e non sei un idiota, a tutti può capitare una giornataccia.>> Rispondo, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi. Ci fissiamo per un secondo e noto che Kevin osserva attentamente ogni parte del mio viso. "Ma perché fa così? Mi fa sciogliere come un ghiacciolo al sole."

<< Già...ma questo non giustifica il mio atteggiamento...>> dice ancora un pò dispiaciuto, spostando lo sguardo sulle foto.

<< Lei è la tua ragazza?>> dico senza neanche pensare, Kevin gira la testa di scatto, e io mi porto una mano alla bocca.

<< Oh no! L'ho detto veramente?>> Dico tra me e me in modo da non farmi sentire. " Ma come mi è saltato in mente."

<< Si l'hai detto.>> Dice con un sorriso divertito.

<< Scusa.>> Abbasso lo sguardo e mi sento le guance in fiamme. Lui continua a ridere, e mi guarda.

<< No, non è la mia ragazza.>> Sorrido, ma questa volta nn mi faccio vedere.

<< Allora cosa ne pensi delle mie foto?>>  Dice rivolgendosi di nuovo a me e porgemdomi le foto.

<< Io non sono molto esperta, ma le trovo meravigliose!>> Kevin mi guarda con gli occhi spalancati e la faccia seria, "spero di non aver detto qualcosa di sbagliato".

<< Dici davvero?>> Mi chiede serio.

<< Certo non sono mai stata più seria di così!>> Dico dolcemente.

Kevin mi fa un sorriso. Un bellissimo sorriso. E spero con tutta me stessa che quello sia l'inizio di qualcosa.

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