Cap15 Un piccolo simbolo... ♥

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Alex :)

Eccomi qua seduta su una scomodissima poltroncina nell'ufficio del professor Miller,  ha deciso di chiamare mio padre perché teme che Tanya possa chiamare la polizia e fare una denuncia contro di me. "Beh questa è una cosa che non avevo calcolato. "

Ho le mani che mi fanno tanto male da non riuscire neanche a piegarle e solo ora che l'adrenalina è scomparsa mi rendo conto di aver esagerato. Kevin mi ha mandato una ventina di messaggi in cui mi ha chiesto come mi sentivo e se avevo bisogno di qualcosa. Se posso ammetterlo ne sono stata felice che sia venuto. È stato molto dolce e tenero e mi ha tenuta stretta per tutto il tempo. Ho già in mente una bella sorpresa per lui.

Ma torniamo a noi...il prof era incavolato tanto ho quasi temuto che si mettesse a urlare. La cosa che più mi preoccupa non è l'idea di una denuncia, ma il rischio di non poter tornare più all'accademia. Già mi immagino quello che diranno i miei e ho paura che mi vietino di tornare a scuola e così non ho avrò più la possibilità di vedere Kev tutti i giorni.

"Il mio Kevin." Tutta colpa di quella brutta stregaccia.

<<Signorina Smith...>> Il professor Miller entra nel suo ufficio. Indossa una delle sue solite giacche blu scura, una camicia azzurra e un paio di pantaloni neri. Porta i capelli rasati e guardandolo attentamente sembra più giovane.

<<Le dispiacerebbe spiegarmi come le è saltato in mente aggredire la signorina Grinch? Ha minacciato di denunciarla...vorrei sapere che cosa è successo.>> Mi tremano le mani e in più mi fanno anche male. Sono andata in bagno e ho cercato di pulirmi il sangue della ferita ma non è stato semplice visto il dolore.

Alzo appena le spalle non so che dire.

Sono stanca, mi sento a pezzi, ho fame, ho sonno, e voglio andare a casa...ma soprattutto voglio Kevin.

"Il mio cioccolatino."

<<Ascoltami Alexandria, Tanya mi ha detto che sei stata tu ad agredirla senza motivo...>> Alzo il mio sguardo nel suo. <<...lo so lo so, sono sicuro che la colpa sia più sua che tua. Ma devi spiegarmi. Se vuoi faccio entrare Kevin. Se con lui ti senti più a tuo agio. >>

"Kevin? Lui dovrebbe essere a letto." Mi acciglio un pò.

<<Lui è malato dovrebbe essere a casa. >> Dico aggrottando la fronte. Miller mi guarda con una strana scintilla negli occhi, come se avesse capito tutto.

Faccio un cenno di si con la testa.

Il prof si alza, apre la porta e fa un cenno con la testa. Kevin entra e si siede di fianco a me.

<<Stai bene? >> Mi sussurra.

<<Ora si.>> Mi stringo a lui, e sento tutti i muscoli rilassarsi. "Si, ora sto già meglio. "

Restiamo a parlare per più di mezz'ora e racconto al professore quello che è successo.

All'improvviso sentiamo bussare alla porta mio padre entra di soppiatto. Il suo viso da calmo si muta in preoccupato non appena guarda come è conciato il mio viso.

"Dovresti vedere quello di Tanya. " E dentro di me sghignazzo.

Si passa una mano tra i capelli e poi si siede di peso sulla sedia di fronte a me, nel frattempo Kevin si è scansato un pò da me anche se riluttante.

<<Che hai combinato?>> Mi chiede sussurrando, conosco perfettamente quello sguardo, è furioso.

"Okey mettiamo ben in chiaro una cosa."

In tutta la mia vita non ho mai fatto del male a neanche ad una mosca. Quando avevo nove anni un bulletto mi ha spinto nel fango sporcandomi il mio vestitino nuovo, il giorno dopo gli ho portato le caramelle, scoprendo così che non aveva amici e che si comportava male solo perché era solo. A undici anni una ragazzina mi ha preso in giro perché ero stata adottata, non ho mai reagito male anzi qualche volta le offrivo anche la mia merenda. Come ho detto odio fare la guerra con le persone mi sembra una cosa inutile e stupida. Ma Tanya non so lei ha un qualcosa di cattivo persino nello sguardo.

<<Mi dispiace papà. E solo che...>> Non mi permette di continuare che mi interrompere.

<<Ne parliamo a casa, ho chiesto alla signora Grinch quali fossero le sue intenzioni, e mi ha detto che non devi preoccuparti perché conosce bene sua figlia ed è sicura he la colpa non è solo tua.>> Si rivolge al professor Miller.

<<Non le dispiace se la riporto a casa. Vero?>> Agrotto la fronte non voglio tornare a casa.

<<Certo che no. Sono sicuro che Alexandria abbia bisogno di riposare.>> Dice guardandomi.

Kevin sembra dispiaciuto e gli stringo la mano. Mio padre lo nota e mi fissa per un secondo negli occhi.

Entrambi, sia io che lui, ritraiamo la mano. Usciamo dell'accademia per tornare a casa.

<<Papà...>> Dico rivolgendomi a mio padre che sta correndo verso la macchina. Lo chiamo ancora perché voglio presentargli Kevin. Sembra arrabbiato o forse no...dispiaciuto.

"Aaahh gli uomini."

<<Entra in macchina Al prima che mi arrabbi qui davanti a tutti.>> Dice furioso. Non sembrava così quando è arrivato.

<<Ma io...>>

<<Ora.>> Mi urla in faccia.

<<Subito, dammi solo il tempo di salutare Kevin.>> Mi avvicino a Kev, con le stramaledette lacrime che minacciano di uscire.

<<Hey. Ci sentiamo più tardi, ora torna a casa e riposati.>> Mi dice accarezzandomi una guancia. Mio padre ci guarda dall'auto.

Faccio un cenno di si con la testa. Lo abbraccio e gli stampo un bacio sulla fronte e sento che scotta ancora. <<Riprenditi ok?>> Gli dico.

<<Si, non preoccuparti. Vedrai che tuo padre non è così arrabbiato come sembra. Ah dimenticavo.>> Mi porge una piccola scatolina verde.

<<Aprila quando sarai a casa. Ora va, o finirò per prenderle da tua padre che mi sta guardando già male.>> Mi sorride, mi stampa un bacio sulla guancia. Poi mi accompagna alla macchina.

<<Signor Smith. >> Dice con un cenno della testa e se ne va.

In macchina giace un silenzio di tomba. Visto che sono curiosa apro il pacchettino che mi ha date Kev. All'interno c'è un ciondolo a forma di cuore, è bellissimo.

Lo stringo forte al petto e guardo fuori dal finestrino.

"Un piccolo simbolo di quello che stiamo costruendo insieme. "

Kevin :)

<<Capisci mamma, l'ha picchiata, e credo che le abbia anche rotto il naso.>>

Ho appena finito di raccontare l'accaduto a mia madre. Non saprei descrivere la sua espressione un misto di sorpresa e incredulità. Ha entrambe le sopracciglia alzate e gli occhi spalancati.

<<E lo ha fatto per te?>> Mi chiede sorridendo.

"Ehm...ehm..."

<<Ehm noo...ti ho detto che Tanya le ha detto quelle parole...e per questo che è successo tutto questo. >>

Continua a sorridermi maliziosamente.

<<Si....questo lo so, però lei lo ha fatto anche per te! Come fai a non renderti conto che lei è pazza di te. Kevin quale persona si prenderebbe un pugno in faccia se non per qualcuno a cui tiene!?!?>> Mi chiede mia madre.

Mi passo entrambe le mani tra i capelli, la febbre mi è passata e ora comincio a sentirmi meglio.

<<Le ho dato il ciondolo.>> Annuncio alla mamma.

<<A si?>> Mi chiede entusiasta. <<Le è piaciuto? >>

<<Ad essere sincero non lo so, glielo ho dato oggi prima che andasse via e le ho detto di aprire il pacchetto una volta a casa.>>

<<Perché? >> Mi chiede aggrottando la fronte.

<<Perché suo padre non sembrava molto contento di vedermi ed era anche abbastanza arrabbiato.>> Eccolo lì....lo sguardo della mamma preoccupata. "E ora cosa avrà da dire?"

<<Oh...>> "Tutto qui?"

<<Sono preoccupato per lei, le ho mandato un bel pò di sms e ancora non mi ha risposto.>> Mi osserva dispiaciuta.

<<Kevin, Kevin...mi sa tanto che sei innamorato.>> Si alza dal mio letto dove io sono sdraiato e mi stampa un bacio sulla fronte.

<<Nah...>> Dico sorridendo.

<<Sono certa che il padre di Alexandria sia solo arrabbiato per quello che è successo. Se vuoi un consiglio da mamma preparale una bellissima sorpresa così da risollevarle il morale...e farle capire quanto anche tu tieni a lei...ora vado di sotto a preparare la cena.>> Mi dice dolcemente.

"Ahh la mamma!"

<<Che ne dici di un picnic? Lei adora le romanticherie e, anche se non sono bravo in queste cose, domani potremmo saltare la scuola e potrei portarla al fiume.>> Dico alla mamma pensando a come oraganizzare la giornata.

<<Direi che è un'ottima idea...ma facciamo che la parte dove saltate la scuola non l'ho sentita.>> Dice fingendosi severa.

<<Perfetto...ti voglio bene mamma.>> Le dico mettendomi nuovamente sotto le coperte. La sento ridere e canticchiare fino in cucina.

Mi metto all'opera per organizzare la giornata di domani.

"Un picnic solo io e la mia piccola pugile. "

Le mando un ennesimo messaggio sperando che mi risponda.

~Domani...io e te...ho una sorpresa...ti prego rispondi ho bisogno di sapere come stai?♡♥~

Dopo pochi secondi sento il cellulare vibrare.

~Mi hai fatto già tante sorprese. Il ciondolo è bellissimo. Scusa se non ti ho risposto prima, i miei mi hanno preso il cellulare. (L'ho rubato proprio ora ;)) sono felice per domani, anche io ho una sorpresa per te. Ora ho una battaglia genitori figlia da combattere. Un bacio. ♥♡~

Faccio un sospiro di sollievo per aver finalmente avuto una risposta.

Ripongo il cellulare sul comodino e cerco di dormire pensando a domani.

Poi sento di nuovo una vibrazione, guardo il display e rimango un pò perplesso. Tanya.

<<Cosa vuoi?>> Rispondo con voce roca. "Dopo quello che ha fatto non ho così tanta vogloa di ascoltarla.

<<Perché ci hai messo tanto a rispondere? >> Mi chiede lamentandosi come sempre.

<<Cosa.Vuoi?>> Le ripeto scendendo le parole.

<<Voglio parlarti,  ho bisogno di te. Mi manchi tanto Kevin. Hai visto quella che mi ha fatto?>> La sento piangere, mi siedo sul letto. "Fa sempre così quando qualcosa non va a modo suo."

<<Quella è la mia ragazza. Mi ha riferito quello che le hai detto, te la sei cercata.>> Le dico accigliato.

<<No...>> Urla. <<Ascolta ho solo bisogno di un minito voglio solo parlare.>> "Certo, vuole solo trovare l'occasione per saltarmi addosso. "

<<No, non pensarci neanche. Sto con Al.>> Le dico sorridendo tra me e me pensando alla mia Alex.

<<No, no, no...ascolta se non ci vediamo lo faccio di nuovo Kevin,  prendo di nuovo le pillole della mamma e la faccio finita.>>

Il battito del mio cuore accellera, ma non per l'emozione come succede con Al, ma per la paura. Pochi anni addietro Tanya ha tentato il suicidio, ma non per qualche serio motivo, semplicemente perché era stanca di vivere. "Lei che ha sempre avuto tutto ciò che desiderava, due genitori amorevoli e una casa enorme."

<<Mi stai minacciando?>> Le chiedo infuriato.

<<No...>> Si lagna. <<Voglio solo vederti e parlare. Kevin oppure lo farò. >> Ora ricomincia a piangere.

Sospiro esasperato.

"Vuole solo parlare. Vuole solo parlare. "

<<Ok.>> Le dico.

<<Grazie Kevin. Domani sera alla caffetteria nell'angolo. Ciao.>> E riattacca.

"Dovrei dirlo ad Al? Beh...dobbiamo solo parlare...se glielo dico si arrabbierà...e non voglio litigare."  

Dopo un pò sento il cellulare vibrare nuovamente.

"Oggi finirò per impazzire."

Ma mi calmo non appena leggo il nome di Alex sul display e mi aleggia un sorriso felice sulle labbra.

~Mi manchi da morire...♡♥♡♥~

~Anche tu... ♥ Come va con i tuoi?~ Le chiedo.

~Bene...sanno che sono una brava ragazza e allora credo che mi perdoneranno. Mi dispiace per mio padre era preoccupato ed è per questo che si è comportato così con te.~ "Devo dirle di Tanya."

~Non preoccuparti...~

~Sei arrabbiato? ~ "Cazzo, no perché dovrei essere arrabbiato?"

~No piccola...non sono arrabbiato. Sappi che anche se tuo padre non sarà d'accordo io ti terrò con me anche contro il suo volere. ~

~Ahahahahahha....no scemotto...lui non è contrario al fatto che ci stiamo conoscendo, è solo geloso... -.-'''''' (sono felice che tu mi terrai con te a qualunque costo:*)~

"Ohh."

~Oh sai già quanto io tenga a te....ok, sei sicura? ~ Digito velocemente.

~Più che sicura...domani ne parliamo meglio, ora vado. Un bacio ♡♥~

~A domani...un bacio ♡♥♡♥~ Sorrido, sorrido, sorrido.

Domani dirò ad Al di Tanya, sono certo che lei capirà.

"Non vedo l'ora di vedere la sua espressione quando le mostrerò la mia sorpresa."

Salve bellissime :)

Ecco il capitolo, scusatemi ma non è uno dei miei migliori ma l'ho pubblicato lo stesso perché mi occorreva per poi pubblicare il prossimo che sarà (almeno spero) molto più bello.

Grazie a tutti coloro che seguono la storia.
Un bacio ♡♥



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