Cap40 Risveglio d'amore. *-*

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Kevin :)

"Avete presente quella sensazione straordinaria che vi fa sorridere per nessun motivo in particolare? Quella che quando vi guardate allo specchio riuscite a vedere la vostra faccia da ebere con su stampato un sorriso idiota?"

È proprio così che mi sento io. Mi sento leggero come un nuvole, così felice che ho l'impressione di poter fare tutto nella vita. Completamente tutto.

La notte passata è stata...

Fantastica, straordinario, magnifica, spettacolare, divina, da sogno...

"Si quel sogno che mi permetteva di dormire bene la notte. Quello che quando riaprivo gli occhi la mattina mi dava la consapevolezza che avrei visto la persona che mi ama e che io amo con tutto me stesso."

Solo ora capisco quello che hanno cercato, da secoli e secoli, di descrivere nei libri e nelle fiabe o nelle canzoni, quell'amore indiscrivibile, quell'amore tanto forte e immenso che sembra quasi irrealizzabile.

"Per la prima volta ho scoperta che cos'è l'amore. Che cosa si prova ad essere amati."

Sono le sette del mattino, mi sono alzato due ore fa, non perché non desiderassi restare a letto accoccolato con la mia piccolina, ma ho preparato la colazione e tra un pò dobbiamo essere all'accademia.

Appena finito di preparare i muffin al doppio cioccolato mi sono seduto sulla piccola poltroncina di fianco al letto e ho osservato per un pò la mia dolce ragazza che dorme.

"Forse più di un pò..."

È distesa a pancia sotto sul letto,  le lenzuola la coprono solo fino alla curva del sedere lasciando nuda la schiena, il viso è rivolto dall'altro lato e i lunghi capelli sono sparsi su entrambi i cuscini.

"È bellissima."

È come uno di quei diamanti preziosi che bisogna lasciare in una vetrina indistruttibile, dove tutti possono vederla ma nessuno può sfiorarla.

Invece io posso, Alex mi ha dato la possibilità si toccare con mano la sua pelle, di poter assaporare le sue labbra e di essere mia tanto quanto io sono suo.

"Lei è il mio gioiello prezioso e devo prendermi cura di lei, anche a costo di soffrire. "

Prendo la mia macchina fotografica per immortalare la sua bellezza. Lei non sa delle tante foto che le ho scattato e ho cercato di tenerglielo nascosto perché mi imbarazza un pò.

Controllo la foto ed è perfetta, la luce illumina la sua pelle e i capelli sembrano fili angelici.

Si muove lentamente nel letto e sposta la mano al lato dove stavo dormendo io.

<<Kev?>> Dice ancora assonnata e con gli occhi chiusi.

Sorrido divertito dalla sua spontaneità nel cercarmi, come se vivessimo insieme.

Mi avvicino al letto e le accarezzo la schiena, lei apre gli occhi e mi sorride teneramente. Si copre il seno con il lenzuolo.

<<Buongiorno. >> Le dico sdraiandomi accanto a lei.

Si stringe a me al mio fianco e poggia una guancia sul mio petto.

<<Buongiorno.>> Sussurra avvicinandosi per stamparmi un bacio sulle labbra.

I nostri corpi sono separati solo da un sottile lenzuolo ma riesco a sentire il calore della sua pelle.

<<Cosa stavi fecendo?>> Chiede guardandomi negli occhi.

"Ehm...cazzo...!"

<<Niente, ho preparato la colazione. >> Rispondo, con la punta delle dita le accarezzo la schiena andando su e giù sulla sua morbida pelle.

<<Mmh, profumi di cioccolato.>> Dice mordendomi delicatamente il petto e disegnado piccoli cerchi con le dita.

<<Muffin al doppio cioccolato. >> Annuncio con un sorrido da ebete.

<<Io preferirei mangiare te.>> Afferma spingendosi delicamente sopra di me e catturandomi le labbra con le sue.

"Sono a dir poco scioccoto."

<<Alex,  fosse per me resterei tutto il giorno a letto. Ma il professor Miller deve parlarci del concorso di fine anno e lo sai che è importante. >> Le dico accarezzandole una guancia.

Lei mette il broncio e nasconde il viso nell'incavo del mio collo, le sue mani vagano per tutto il mio busto.

Il concorso consiste in esposizioni delle nostre migliori foto. Chi riceve più voti da parte dei visitatori che vengono all'accademia ha la possibilità di stare tre mesi a New York.

<<Ma se già sappiamo chi vincerà. Kev, sei il migliore.>> Borbotra imbronciata. È così dolce che mi fa ridere.

<<E se non vinco io?>> Le chiedo. Alza di scatto il viso verso di me.

<<Allora la gente non capisce un bel niente. Amore tu ti meriti quest'opportunità più di chiunque altro.>> Il suo sguardo diventa serio.

<<Ti amo piccola.>> Le dico per ringraziarla della fiducia che mi da.

<<Ti amo anche io, ma restiamo ancora un pò a letto? >> Chiede speranzosa.

"Come potrei rifiutare un'offerta del genere."

Alex :)

"Potessi risvegliarmi così ogni mattina così, sarebbe il paradiso."

Il mio cucciolo è così dolce e premuroso, ha preparato anche la colazione.

La notte precedente è stato bellissimo, il modo straordinario di come si è preso cura di me, la sua tenerezza e il suo amore sono qualcosa di così importante, le uniche cose che mi rendono davvero felice.

"Lui, il mio amore, la mia vita, solo lui mi rende felice."

Siamo ancora accoccolati nel letto, pultroppo dobbiamo andare a scuola oggi e non possiamo restare tutta la giornata a letto.

"Ufff..."

Le sue dita lasciano piccole linee immaginarie sulla mia schiena, dalle spalle fino alla curva del sedere.

Ho sempre creduto che se mi fossi mai trovata in una situazione del genere mi sarei sentita in imbarazzo, invece mi sento perfettamente a mio agio.

<<Hai mai notato il bellissimo contrasto della nostra pelle? >> Chiedo a Kevin guardando la sua pelle scura e la mia molto più chiara.

"È bellissimo..."

<<È strano, vero?>> Mi chiede a sua volta.

<<Io lo trovo bellissimo. Cioccolato bianco e nero. >> Gli dico stampando piccoli baci con le labbra schiuse sulla sua pelle.

<<A volte vorrei essere come te, il tuo perfetto principe azzurro. Invece io non ho niente di meglio da offrirti Al. Non sono un bel niente. >> I suoi occhi si spengono all'improvviso, il volto rilassato di un secondo fa diventa teso e serio.

<<Che stai dicendo Kevin? Tu sei tutto ciò che voglio. Il mio cavaliere oscuro.E mi dai anche più del dovuto. >> Mi siedo a cavalcioni su di lui, tra di noi solo il lenzuolo a dividere le nostri parti più intime.

<<No, non è abbastanza...>> Si sistema sedendosi, ora siamo faccia a faccia.

<<Alex pensaci, se io fossi come te sarebbe tutto più semplice. La gente...>> Lo interrompo prima che possa continuare.

<<Hai detto che non ti importa della gente. Hai detto che mi ami e io l'ho detto a te. Mi stai solo usando non è così, ora abbiamo fatto l'amore e vuoi gettarmi via.>> Nella mia voce non c'è rabbia ne rammarico, so che c'è qualcosa che non va e per capire cos'è devo farlo arrabbiare.

<<No, non ti ho usata e non ho intenzione di gettarti via.>> Il suo tono è roco e mi tiene strette le mani sui fianchi.

<<A no...sei un bugiardo.>> Gli urlo in faccia.

"Maledizione parlami..."

<<No...è quel bastardo di mio padre.>> Urla ancora più forte di me, digrignani denti e lo sento imprecare.

Gli sorrido dolcemente e gli accarezzo una guancia con la punta delle dita. Gli catturo le labbra tra le mie e lo bacio con passione.

<<Visto,  non era poi così difficile. Qual'è il problema Kev? >> Gli chiedo guardandolo negli occhi.

<<Lo hai fatto di proposito? Hai detto quelle cose solo per farmi parlare?>> Chiede rilassandosi nel mio abbraccio.

<<Si, ma non cambiare argomento.>> Lo bacio ancora.

Sospira forte e continua ad accarezzarmi con le sue forti mani, sento dei brividi per tutto il corpo.

<<Mio padre non ama molto le persone bianche. Quando il suo amico è morto nell'incendio, prima di confermare il decesso lo avevano affidato a un medico bianco. Lui è convinto che l'uomo era razzista e che lo ha ucciso di proposito. >> La sua espressione è un misto di rabbia e tristezza.

<<Kev posso farti una domanda?>> Gli chiedo costringendolo a guardarmi dritto negli occhi.

<<Si. Amore certo che si.>> Mi dice con un sorrido forzato.

<<Quanto conta per te il parere di tuo padre sulla nostra relazione? >> Gli chiedo senza troppi giri di parole. Finalmente un piccolo sorriso.

<<Non mi importa.>> Afferma.

<<Nenache a me. Saresti disposto a lasciarmi se lui non mi accettasse?>> Gli chiedo con un pò di insicurezza.

<<No, mai, per niente al mondo. >> All'improvviso mi bacia, con tanta foga e passione.

<<Se qualcuno si mettese tra di noi Kev, io penserei solo e soltanto a te. Non voglio che tu debba scegliere tra me e tuo padre, non sarebbe giusto. Ma promettimi che almeno proveremo a fargli cambiare idea. Fammi conoscere la tua famiglia, Kevin, mi piacerebbe tantissimo. >> Giocherello con i suoi riccioli e lui finalmente mostra il suo bellissimo sorriso.

<<Qualunque cosa accada sappi che io ti amo e ti amerò per sempre. >> Sussurra a un centimetro dalla mia bocca.

<<Promettimelo. Kev promettimi che mi farai conoscere la tua famiglia, promettimi che mi amerai sempre e comunque, promettimi...>> Mi interrompe con un bacio.

"Credo di aver parlato troppo."

<<Ti amo Al,  sono tuo. E si, presto ti farò conoscere la mia famiglia.>> Così dicendo mi stampa un altro bacio sulle labbra.

<<Ti amo anche io...>> Dico felice. <<Ma vieni qui, mi piacciono i tuoi baci.

<<Mmh, a me piace la tua micetta.>> Dice malizioso.

<<Kev...>> Lo canzono. <<Sei un pervertito. >> Gli do una pacca sulla spalla.

<<Cosa c'è? È la verità. >> Mi stende sul letto e si posiziona su di me.

<<Mettiti qualcosa a dosso e andiamo a fare colazione. >> Mi dice dandomi una leggera sculacciata sul sedere.

<<Si signor Anderson. >> Dico mettendomi seduta.

Kev mi porge la felpa e le mutandine facendomi arrossire, io le afferro velocemente.

"Accidenti a lui. "

<<Ho mandato un messaggio a tuo padre, gli ho detto che sei stata tutta la notte con me.>> Annuncia sorridente.

<<Sai che mi riempirà di domande?>> Gli dico alzando le sopracciglia.

<<Digli che abbiamo fatto l'amore tutta la notte. >> Dice con un sorriso malizioso.

<<Certo, così sei un uomo morto...cucciolo.>> Ridiamo come matti.

<<Signorina Smith andiamo a fare colazione?>> Mi chiede prendendomi tra le braccia e portandomi in cucina.

<<Kev, ti amo. Anche se spesso non so dimostrartelo, io ti amo tanto. Farei qualunque cosa per non perderti.>> Lo guardo nei suoi occhi nocciola che con la luce del sole diventano più chiari.

<<Non mi perderai Al, a costo della mia stessa vita. Ti amo Alexandria, ti amo da morire.>> Le sue parole arrivano dritto al mio cuore.

Questo dovrebbe essere il momento del 'è vissero per sempre felici e contenti', eppure c'è qualcosa che non va.

Negli occhi di Kevin vedo la preoccupazione per qualcosa.

Visto che il sesto senso femminile non sbaglia mai, ancora non ne abbiamo passate abbastanza per viviere per sempre felici e contenti.

"Per sicurezza meglio non abbassare la guardia..."

Salveee bellezze...

Allora prima di tutto spero vi sia piaciuto il capitolo ♥

A me siii ♡♥♡♥

Comunque grazie per i voti e i commenti sul capitolo precedente, scusate se non ho risposta e solo che ho qualche problema con wattpad e non mi fa rispondere ai commenti.

Come sempre grazieee e vi voglio bene ♡♥

Un bacio...Lina =)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro