Kevin ♡
La notte è stupenda, la mia Alex lo è ancora di più.
Il vestito le sta d'incanto ed è così perfetta e sexy che non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
Abbiamo mangiato, beh non proprio mangiato.
Alex è seduta tra le mie gambe, siamo a terra come un vero e proprio pic nic sotto le stelle.
Non faccio altro che baciarci e ancora e ancora, come se non ci vedessimo da mesi.
Ci ho messo più di venti minuti a farla smettere di piangere dopo i cartelli, quando poi ha smesso ha detto che li vuole incorniciare e metterli in ogni stanza della nostra casa.
Le stampo dei baci sul collo e lei sussulta.
<< Vuoi una fragola? >> Domanda dolcemente girando la testa di lato per guardarmi.
<< Tu sei più dolce! >> Affermo sorridendo sulla sua pelle.
<< Ma non hai mangiato quasi niente. >> Dice girandosi del tutto per fissarmi negli occhi.
<< Mangerei te se potessi. >> Le dico afferrandole il lobo dell'orecchio con i denti.
<< Kev, smettila. Che scemotto che sei. >> Dice mordendosi il labbro.
<< E tu sei bellissima. E voglio un bacio. Un lungo e... >> Non finisco la frase che le sue labbra sono già sulle mie.
Mi catapulta sul pavimento e me la ritrovo sopra di me, con la bocca incollata alla mia e la sua lingua che cerca di intrufolarsi per un intensificare il bacio.
<< Hey, questo è un luogo pubblico fai la brava. >> Le dico con un mezzo sorriso.
<< Io sono una brava ragazza. Sei tu che mi fai diventare così! >> Dice mettendosi di nuovo seduta e trascinandomi con se.
<< Oh, ma che bugiarda che sei. >> Le dico stringendo delicatamente le sue guance con la mano in modo fpda farle sporgere in avanti le labbra.
Le stampo dei teneri baci e Alex emette quel risolino che amo tanto.
<< Vieni qui... >> La afferro per i fianchi e l'avvicino di più a me.
<< Vediamo un pò dove l'ho messo... >>
<< Cosa? >> Domanda curiosa.
<< Eccolo qui. >> Prendo una piccola scatolina verde con un fiocco enorme sopra.
<< Kev, no! Non dopo tutto quello che hai fatto. Non occorre un altro regalo. >> Dice agitando la testa, anche se sento un pizzico di curiosità nella sua voce.
<< È solo un regalo. >> Affermo sorridendo.
<< Aprilo... >>
Alex ♥
Un'altra scatolina, un altro regalo, un ennesima sorpresa.
Come posso ricambiare tutto quello che sta facendo per me.
È così emozionante, straordinario, magnifico.
"E mi manca il fiato!!!"
Kevin mi porge la piccola scatolina che ha in mano e mi bacia delicatamente il collo.
Prendo la scatola e lentamente la apro.
Sono quesi certa che non è una proposta di matrimonio, non siamo ancora pronti e ne abbiamo già parlato.
<< Non è quello che pensi. È presto per quello... >> Dice il mio bel fidanzato.
<< Ok. >> Sospiro forte e prendo la scatola.
Apro la scatolina e all'interno ci sono due anelli di platino, entrambi con un piccolo brillantino verde a forma di cuore.
<< Oh, Kevin. Io... >> Mi mancano le parole e il cuore inizia a martellarmi freneticamente.
<< Rappresentano una piccola promessa. >> Dice prendendo l'anello più piccolo.
<< Un giorno ti sposerò, forse non oggi, non domani, ma un giorno, non molto lontano, tu sarai completamente mia. >> Sussurra.
Prende uno degli anelli, quello più piccolo e all'interno ci sono i nostri nomi incisi.
<< È bellissimo. >> Gli dico tra un bacio e l'altro.
<< Vuoi metterlo? >> Mi chiede dolcemente.
<< Si, si. >> Risoondo con uno dei miei sorrisi migliori.
Kev lo bacia e me lo infila al dito.
"È stupendo, il piccolo cuoricino brilla alla luce."
<< Ti amo Kevin, ti amo tanto. Tutto questo è stupendo, ed è anche troppo. Io non credo di meritare tutto questo e non sono come ricambiare. >> Dico timidamente.
<< Non devi ricambiare. Mi basta la tua presenza, piccolina. >> Sussurra.
Prendo l'altro anello, lo bacio a mia volta e glielo metto al dito.
<< Allora anche io voglio farti una promessa. Prometto che non ti lascerò mai, che sarai sempre il mio chiodo fisso e che un giorno, quando mi chiederai di sposarti, la mia risposta sarà si. >> Così dicendo lo catapulto di nuovo a terra e lo bacio.
Lo bacio.
E lo bacio ancora.
"Non mi stancherò mai delle sue labbra."
Kevin ♡
Il suo corpo sul mio è pura estasi.
Sono quasi le due di notte, finito di mangiare abbiamo sistemato tutto le cose nell'auto e siamo andati a fare una lunga passeggiata.
Siamo davanti al portone della casa di Al, lei è intenta a trovare la chiavi mentre io più la guardo e più mi passa la voglia di tornare a casa.
<< Trovate! >> Afferma in un sussurro con sorriso smagliante.
Infila la chiava nella serratura e apre la porta.
La strattono delicatamente e la spingo contro il muro, le afferro i polsi e glieli porto sopra la testa costringendola a mettersi sulle punte.
Con l'altra mano le accarezzo la pelle della coscia che si intravede magnificamente dallo spacco del vestito.
<< Mi mancherai stanotte... >> Le sussurro con la mia bocca sulla sua.
Le afferro il labbro inferiore con i denti e glielo tiro delicatamente, la sento gemere e inarcare la schiena.
Alza i piedi da terra e intreccia le gambe intorno ia miei fianchi in modo da sentire la mia erezione pulsare.
<< Ti amo piccina. Cazzo, ti amo. >> Le afferro le labbra con le mie in bacio famelico e passionale, le nostre lingue si accarezzano delicatamente e sento il suo dolce sapore mi inebria e mi stordisce.
Mi stacco lentamente da lei continuando a stamparle baci leggeri su tutto il viso e lungo il collo.
<< Dai entra o non ti lascio andare più. Buonanotte. >> Le dico stronfinado il naso contro il suo.
Alex mi afferra la camicia con entrambe le mani e mi fissa aggrottando la fronte.
<< No, aspetta.... >> Dice cantinelando.
<< Resta a dormire qui stanotte. >> Propone sorridendo.
<< No, no, no. Tuo padre mi ucciderà! >> Affermo spalancando gli occhi.
<< Kev, no. Cosa dici! Ho parlato con mio padre e va tutto bene. E poi non mo va che guidi di notte. >> Dice l'ultima frase quasi in un sussurro.
<< Non devi preoccuparti ogni volta che porto l'auto. È sucesso una volta non può succedere ancora. Ok? >> Le dico prendendole il viso con entrambe le mani.
<< Lo so. Ma resta qui per stanotte. >> Dice abbracciandomi e nascondendo il viso nell'incavo del mio collo, l'abbraccio più forte.
<< Va bene. Resterò. >> Le sussurro.
<< Siii...andiamo. >> Afferma.
Mi prende la mano ed entriamo silenziosamente in casa.
<< Shh... >> Bisbiglia.
Prima di salire le scale Al si toglie i tacchi e per poco non cade, l'afferro per i fianchi e la tengo forte.
<< Giù le zampe. Siamo in casa dei miei! >> Afferma ridendo come una matta.
<< Piccina, non è che mi importi tanto dove siamo. Se voglio fare l'amore con te lo faccio come e quando voglio. >> Affermo cin un sorrido malizioso.
<< Ah si? >> Chiede mentre entriamo in camera sua.
<< Si! >> Dico, con la sua bocca già incollata alla mia.
<< Bene... >> Afferma.
Alex mi spinge verso il letto baciandomi, mi sbottona la camicia e me la sfila in un solo gesto.
"Cavoli è diventata una professionista. "
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