Cap8 Regalo *-*

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Breve capitolo di passaggio...il prossimo sarà molto più bello promesso....ci sto ancora lavorando :)

Buona lettura :)

Alex ♥

Stamattina mi sono svegliata con un sorriso da ebete stampato in faccia,  non so di preciso perché, so solo che quest'ultima settimana è stata a dir poco straordinaria. "Perché?" Beh perché finalmente io e Kevin siamo amici..."Amiciii."

Lo so...siamo solo amici...ma non potrebbe nascere qualcosa di più importante? Beh di sicuro io lo spero con tutta me stessa.

Sono appena entrata nella mia aula, sono in anticipo.

Kevin è già alla scrivania immerso nelle sue foto.

Mi soffermo un attimo a guardarlo, è bellissimo come sempre. I capelli tirati indietro gli danno un'aria da cattivo ragazzo, con i suoi soliti jeans attillati e un pò scoloriti. La camicia grigia gli fascia i pettorali magnificamente.

"Solo a guardarlo mi viene un brivido lungo la schiena."Mi mordo il labbro. Come vorrei mordere il suo collo, le sue labbra... "Oddio ma che diavolo mi prende?" Faccio una smorfia e cerco di non pensare a Kevin completamente nudo...! "Ooohhh..." Sono spacciata.

<< Giorno. >> Kevin mi sveglia dal mio sogno ad occhi aperti.

<< Ehm...giorno anche a te! >> Dico cercando di distogliere il mio sguardo dal suo.

<< Va tutto bene? >> Mi chiede il sexy e bellissimo ragazzo accanto a me. " Smettila Al o finirai per impazzire."

<< Si, si, si... >> Dico agitando freneticamente le mani.

<< Beh se lo dici tu... >> Dice aggrottando la fronte.

Si alza e mi da un lungo bacio sulla guancia. Un pò troppo lungo direi. Il mio cuore prende a martellare. Mi sciolgo quando fa cosi...e come il sole cocente sulla neve candida!

Faccio un lungo respiro e mi riprendo.

<< Ho una sorpresa per te. >> Dico con un sorriso a trentadue denti.Mi guarda un pò imbarazzato.

<< Per me? >> E si indica con l'indice.

<< Si...sto parlando con te.  E poi ci sei solo tu qui. > Dico con un sorriso e alzo un sopracciglio.

<< Perché?  >> Con questa domanda rimango un pò scioccata. "Non lo so perché! " Forse perché mi piaci da impazzire,  o forse perché voglio fare di tutto per non perdere quello che c'è tra noi...o forse perché non voglio perdere te. " Ma dico semplicemente.

<< Ti avevo detto che non avevo bisogno di soldi, ma tu hai insistito. Vistoche io sono testarda...ti ho comprata questa. >> 

Gli porgo una scatola incartata. Lui mi guarda attenatamente. Sembra un pò accigliato, ma riesco a leggere la curiosità nei suoi occhi.

<< Aprilo... >> Dico avvicinandogli la scatola.

<< Non posso Al, erano i tuoi soldi. Hai lavorato proprio come ho lavorato io e ti spettano di diritto.  >> Mi avvicino ancora di più a lui.

<< Kevin ti avevo detto che non avevo bisogno di quei soldi. È soltanto un pensierino per ringraziarti di avermi portata con te. >> Gli dico. "Apri quella maledetta scatola."

<< No, bastava un semplice grazie. >> Mi risponde. E gira di nuovo la testa sulle foto.

<< Oooh, perché fai così? Ci ho lavorato tutta la notte. Sei un maledetto guastafeste. Sembra che qualunque cosa io faccia per te non vada bene. Sai cosa ti dico...? >> La sua faccia è un pò scioccata. Sono brava ad usare la tattica del..."mettere il broncio."

<< Cosa? >> Mi chiede un pò in imbarazzo.

<< Non ti parlo più. >> Gli rispondo. E metto in pratica il mio piano...

Kevin ride come un matto.

<< Ah, crefevo che come minimo mi avresti picchiato.  >> Dice tra una risata e l'altra. Ci avevo quasi pensato.

Non gli rispondo.

<< Davvero non mi parli più?  >> Mi chiede. Mi metto a lavoro e non lo calcolo.

<< Aah, che pace. >> Sorride.

In tanto gli altri sono arrivati e cominciano ognuno a lavorare sul nuovo progetto che Miller ci ha assegnato.

<< Al, smettila. Di qualcosa. >> Sento Kevin che sbuffa di fianco a me. Sono impassibile.

Si avvicina e comincia a punzecchiarmi una guancia con l'indice. Gli schiaffeggio la mano più di una volta ma non la smette. Nascondo un sorriso, prendo le mie cose e mi sposto dal lato opposto della scrivania. Ora siamo uno di fronte all'altro.

"Mi sento in imbarazzo, perché cavolo mi sono spostata? " Tengo lo sguardo basso.

<< Sei bellissima. >> Dice. Alzo gli occhi nei suoi. Sta ridendo. Apro la bocca per dire qualcosa.

"È solo un trucco..." La richiudo e non dico niente.

<< Oooh, dai smettila con questo gioco! >> Dice sbuffando.Gli porgo la scatola.

<< Non posso Al. >> Dice. Alzo un sopracciglio e vado a sedermi per la pausa pranzo.

"Vuoi la guerra...e guerra sia." Sorrido tra me e me.

Kevin ♡

"Sono incavolato...odio essere incavolato...odio quando fa cosi."

Mi siedo a cavolcioni sulla panchina e sono girato verso di Alex che è seduta compostamente. Si imbarazza quando la fisso ed è per questo che mi sono seduto così. Dovrà pur smetterla di non parlare.

Comincia a mangiucchiare il suo panino lo stesso faccio io con il mio.

Ogni tanto sbuffo cosi da muovergli i capelli, ha un'espressione un pò accigliata. Sta perdendo la pazienza.

È carina come sempre. Porta una felpa verde dei jeans scuri e le sue solite scarpette dello stesso colore della felpa. È così bella che anche con un sacco addosso sarebbe magnifica. E poi quei jeans. "Cavolo le fasciano il sedere in un modo indescrivibile."

Lo so, posso sembrare un pò maniaco, ma sono ossessionato da lei, tanto da sognarla tutte le notti. Dormiamo non facciamo niente di che, ma siamo accoccolati e lei...beh lei proprio mentre sta per baciarmi...mia madre mi sveglia. "Ah che delusione." Che rottura questa silenzio.

<< Ascolta, non c'è bisogno di farmi un regalo solo perché ti ho portata con me. Volevo passare un pò di tempo con te e in più volevo he facessi esperienza.  >>

Si morde il labbro. "Bene...sta per arrendersi."

Metto un pò il broncio, ora la mia faccia e seria e un pò triste. "Ora si che si arrende."

<< Lo so che non avevi bisogno di soldi, ma ho pensato che sarebbe stato egoistico di parte mia non darteli. Sai non sono un cattivo ragazzo. Non voglio che tu oensi che ti ho usata... >> Gira la testa di scatto.

<< No, non lo penso. >>Risponde.

<< Aaahh, finalmente, non ne potevo più.  >> Le dico. Ma mentre parlo gira di nuovo il viso verso il tavolo di legno. Sembra seria e anche un pò rattristata.

<< Hey, va tutto bene? >> Le chiedo. Fa un cenno di si con la testa e prova ad alzarsi dalla panchina.

Le prendo una mano e la faccio sedere di nuovo.

Apro la bocca per parlare e lei mi interrompe. Mi prende il viso tra le mani. Le nostre labbra a pochi centimetri di distanza. "Il mio cervello va in frantumi, il mio cuore palpita a mille."

<< Ti prego... >> Mi dice in un sussurro. I nostri occhi si incontrano. Strofina il suo naso contro il mio, quasi come se mi stesse promettendo un bacio se dico di si. "Merda....sono fritto. Non mi resta altra scelta che accettare."Faccio un respiro profondo, per un suo bacio devo sacrificarmi."

<< Ok... >> Dico. "Ora voglio il mio bacio."

<< Davvero? >> Sorride e si allontana leggermente da me. Prende la scatola e me la porge. "Cosa? E il mio bacio?"

<< Spero ti piaccia...! >> Dice battendo le mani e saltellando sulla panchina. Ammetto sono più che curioso.

<< Mi piacerà già lo so... >> Dico sorridendole mentro tolgo la carta da regalo. Un pò troppo lentamente tanto che Alex si sta mordendo il labbro nervosamente. Mi viene da sorridere." Questa ragazza mi fa impazzire." Non sai mai cosa fare con lei.

Fisso la scatola che ho tra le mani e non posso credere ai miei occhi. È una nikon in ottime condizioni. Sembra nuovissima ed è una delle ultime uscite.

<< Allora, ti piace? >> Mi chiede nervosamente. "Mi sta chiedendo se mi piace? È logico che mi piace e bellissima. "

<< Al, io non posso... >> Cerco di parlare ma lei mi interrompe.

<< Lo so, non puoi accettare... >> Gli porgo di nuovo l'oggetto ma lei lo spinge nuovamenre verso di me << ...non ti convincerò a temerla vero? Nemmeno se mi inginocchiassi? >> Agito la testa in un enfatico No.La sua vicinanza mi confonde e manda in tilt ogni mio tentativo di ragionare.

<< Facciamo così... >> Dice avvicinandosi ancora di più a me. << ...visto che io non sono tanto ancora tanto brava ed esperta... >> Continua accarezzamdomi una mano con l'indice e abbassando lo sguardo."È così innocente che non si rende conto che mi sta facendo eccitare con questo atteggiamento. " << ...e visto che potrei romperla. Ho pensato bene che potresti tenerla tu per me. E insegnarmi come si usa ogni volta che ci serve. È un'idea geniale. Affare fatto? >> Dice con un sorriso malizioso.

Tiro la testa indietro.

<< Aaah....sai con te finirò per diventare matto. Alex ma è costosissima. >> Le dico implorando a riprendersela.

<< L'ho pagata con quello che mi hai dato per il lavoro....daiiiiiii non puoi certo rischiare che io la rompa. >> Mi guarda con il broncio.

<< Non c'è un modo per farti cambiare idea? >> Le chiedo con un mezzo sorriso.

Agita la testa con un enfatico no e sorride.

<< Va bene, allora la terrò in prestito per un pò. >> Le sorrido. "Beh, non ho mai lavorato con una macchina così."

<< Bravo. >> Si alza per tornare in classe. Poi si abbassa verso di me.

<< Hai visto, le donne vincono sempre. Sono stata brava, non credi? >> Mi sorride.

"Il quasi bacio....era solo un trucco." Rimango scioccato. Mi ha imbrogliato, lo ha fatto apposta.La fisso incredulo e lei continua a sghignazzare.

"Cavolo ci sa proprio fare."

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