CAPITOLO 18

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

"E smettila!" Dissi ridendo, mentre spingevo scherzosamente il mio migliore amico.
"Dai, non ero poi così male." Si difese lui, alzando le mani in segno di difesa.
Era tutta la sera -da quando ero tornata dall'incontro con Tamarra- che continuava a tormentarmi con delle stupide battute apprese da internet nel tempo libero.
"Così male?" Ripetei, gesticolando animatamente per rendere ancora di più la gravità della situazione. "Hai passato il tuo tempo libero a cercare stupide battute squallide," puntualizzai, tentando di fargli capire. "invece di studiare, ti sembra una cosa saggia?" Gli chiesi, ricevendo solo una risata da parte sua, che contagiò anche me.
"Ah, questa era bella." Disse, dopo che si fu calmato. All'improvvsio si fece più serio, preoccupandomi. "Mi vuoi dire che cos'è successo stamattina?" Mi domandò Matt gentilmente, anche se aveva la pelle del viso tirato alle tempie per la preoccupazione.
"Devo proprio?" Cercai di sdramatizzare, ma la verità è che non ne avevo proprio voglia di parlarne, soprattutto perchè lui non ne sapeva niente dell'incontro.
Eravamo passati dal ridere e scherzare alla serietà più totale.
Matt non disse niente, ma si limitò a scuotere la testa e a guardarmi negli occhi, trasmettendomi un messaggio muto che valeva migliaia di parole.
"E va bene." Cedetti alla fine. Gli raccontai ogni cosa nel minimo dettaglio: gli parlai del fatto che avevo ricevuto un messaggio nel mio armadietto quella mattina, e che dalla scrittura avevo riconosciuto che era da parte di Logan, al quale avevo dato conferma dell'appuntamento proposto. Gli dissi che avevo detto una mezza bugia quando avevo riferito a lui e a Jason che sarei andata da Leyla -visto che c'ero stata-, quando in realtà mi ero recata da lui. Gli raccontai ciò che mi aveva detto Logan, del fatto che mi aveva spiegato che era stato con Abigail perchè voleva solo dimenticarmi, ma che ora era pronto a tornare sui suoi passi se io gliel'avessi permesso. Gli spiegai di quando ero corsa via da lui piangendo e scappando verso i bagni delle ragazze, posto in cui lui non avrebbe potuto raggiungermi. Gli parlai dell'entrata di Tamarra nel bagno, che cercava di consolarmi nonostante i miei tentativi di allontanarla di poca fiducia, finchè non era entrato lui.
Gli raccontai tutto quanto, dall'inizio alla fine. Tutto, tranne il bacio.
"Mi stai nascondendo qualcosa." Disse Matt, dopo aver ascoltato con attenzione e silenzio tutto.
Mi morsi il labbro per non fargli notare il flebile tremito che aveva cominciato a intraprendere, mentre il cuore cominciava a martellarmi forte nel petto.
"No, non è vero, perchè mai dovrei nasconderti qualcosa?" Domandai con falsa innocenza, sperando che lui ci cascasse; ma ormai mi conosceva troppo bene per cadere in un mio tranello di protezione.
"Perchè ad un certo punto del racconto hai distolto lo sguardo e ti sei passata una mano tra i capelli: questo lo fai solo quando sei nervosa e non vuoi che te lo legga negli occhi; allora, cos'è successo con Logan che cerchi di nascondermi?" Chiese Matt, scivolando più vicino a me e parlando con voce dolce e gentile.
Riflettei sulle sue parole, cercando di decidere il più veloce possibile per non dare il sospetto di stare mentendo o no: se gli dicevo del bacio in cui mi ero lasciata trasportare, di sicuro mi avrebbe tartassata di raccomandazioni e, come minimo, di quanto Logan mi stesse influenzando da quando si era fatto risentire dopo un mese circa; se invece non gli dicevo nulla, Matt avrebbe potuto venirlo a sapere da uno dei suoi amici o da una qualsiasi altra persona a scuola, e io non volevo di certo che lo venisse a sapere da altre persone che non ero io.
"Logan mi ha baciato." Confessai tutto d'un fiato, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Tu, cosa?!" Disse sconcertato il mio migliore amico, sentendo le lacrime pizzicare agli occhi nel sentire quel tono nella sua voce. "Sapevi benissimo che dovevi far finta di niente, far finta che lui non esistesse!" Ed ecco che cominciava la ramanzina, come avevo intuito. "Ti farà solo del male, devi ignorarlo, ti sta influezzando con i suoi comportamenti da: 'Voglio tornare da te, o mamma mia ti prego, non ce la faccio più.'" Matt cercò di imitare la voce di Logan, sfogando la sua rabbia nei suoi confronti. "Devi lasciarlo perdere, capito?"
"E come faccio," Finalmente riuscii ad alzare lo sguardo, il volto rigato dalle lacrime. "se provo ancora qualcosa per lui!" Urlai quella frase, rendendomi conto di quanto suonasse assurda perfino alle mie stesse orecchie. Era da un po' di tempo che ci riflettevo su, da quando ci eravamo baciati quel pomeriggio mentre lui era fuori a comprare i biglietti dell'aereo; però, pronunciate ad alta voce, quelle parole risultarono più concrete e vere di quando me le ripetevo nella testa: provavo qualcosa per lui, e quel sentimento mi stava offuscando il cuore e la mente pian piano, rendendomi indecisa su tutte le mie decisioni; perfino stare con Jason sembrava uno sbaglio.
"Come provi qualcosa per lui?" Domandò dolcemente Matt, prendendomi il viso tra le mani e asciugandomi le lacrime con i pollici. "Dopo tutto quello che ti ha fatto, dopo tutto il male..." tentò di ricalcare meglio nella voce quella parola, per evidenziarne il significato. "... Provi ancora qualcosa per lui?"
Annuii una volta che ebbe finito di parlare, esaminando a fondo quelle parole.
Parole.
In fondo si trattavano solo di quello, lettere messe una accanto all'altra per formarne un gruppo unico, che rendono il significato di qualcosa sia sonoramente che in modo scritto; andava benissimo per gli oggetti e gli animali, per le cose concrete, ma per i sentimenti e le emozioni, tutto ciò che è astratto, la miglior manifestazione sono sempre stati i gesti, i fatti.
Forse non sarei stata sicura delle mie parole fin quando non avrei tentato, ma mi ero legata troppo a Jason nell'ultimo periodo, e non potevo perderlo per un capriccio o una sciocchezza.
Matt tolse le sue mani dal mio viso per potermi avvolgere in un abbraccio di conforto, nel quale mi disse che potevo piangere sulla sua spalla, non gli importava se gli avessi bagnato la maglietta; ma ormai le mie lacrime erano esaurite, o almeno non avevano più voglia di scorrere.
In quel momento presi una decisione: avrei aspettato ad avvicinare Logan, per il momento volevo vivere tranquilla.
Felice, non completamente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro