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Bentornati artisti in questo nuovo capitolo della rubrica!

Oggi parleremo del Neoclassicismo - ma va? È già scritto nel titolo, che genio che sono, proprio -, un periodo tipico del XIX secolo.

Perché è particolare questo periodo?

Non direi che la sua importanza possa essere ricollegata alle opere che nacquero all'epoca, credo che sia più interessante la litigata che avvenne tra gli studiosi in quel periodo.

Vi starete chiedenso: «litigata? Ma in che senso?»

Beh, il concetto in realtà è molto semplice: tutto cominciò a metà del XIX secolo, quando vennero alla luce gli scavi di Ercolano e Pompei.

𝓢𝓬𝓪𝓿𝓲 𝓭𝓲 𝓔𝓻𝓬𝓸𝓵𝓪𝓷𝓸

𝓢𝓬𝓪𝓿𝓲 𝓭𝓲 𝓟𝓸𝓶𝓹𝓮𝓲

In seguito alla riscoperta di queste due città, ci fu un ritorno alla civiltà romana e quindi in parte all'arte classica.

Fu per questo che vari artisti si prefissarono un obiettivo ben preciso: creare una nuova arte - basata su quella classica - che andasse a pareggiare e, se possibile, superare quella vecchia, diciamo.

Di sicuro avevano degli scopi migliori dei miei, su questo non c'è nessun dubbio.

C'era un problema però: gli studiosi iniziarono e continuarono un litigio su, indovinate un po'?

Rullo di tamburi...

Su quale arte classica fosse meglio, se quella greca o quella romana!

Mi ricordano molto i battibecchi che facevo con mia sorella sul fatto se fosse più buona la cioccolata al latte o quella bianca.

Comunque, abbiamo le opinioni divise in due fazioni su quale fosse l'arte classica suprema: da un lato abbiamo il critico dell'arte Johann Joachim Winckelmann - mai una volta che abbiano nomi normali questi oh - che sosteneva la superiorità dell'arte greca su quella romana, mentre sull'altro abbiamo Piranesi invece che sosteneva il primato dell'arte romana.

Hanno risolto da soli le loro controversie?

Nossignori, figuratevi se sapevano fare qualcosa di diverso dal bisticciare.

A sistemare il tutto ci pensò il nostro caro Antonio Canova, famoso scultore della città di Possagno, una piccola cittadina in Veneto della provincia di Treviso (vicino a me!).

Egli edificò una struttura che andasse a unire sia l'arte greca che quella romana, come a simboleggiare l'importanza e la grandezza di entrambe.

Da questa unione nacque il Tempio canoviano, un edificio che fece costruire sulla collina di fronte a casa sua.

𝓣𝓮𝓶𝓹𝓲𝓸 𝓬𝓪𝓷𝓸𝓿𝓲𝓪𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓐𝓷𝓽𝓸𝓷𝓲𝓸 𝓒𝓪𝓷𝓸𝓿𝓪

𝓜𝓸𝓭𝓮𝓵𝓵𝓲𝓷𝓸 𝓭𝓮𝓵 𝓣𝓮𝓶𝓹𝓲𝓸 𝓬𝓪𝓷𝓸𝓿𝓲𝓪𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓐𝓷𝓽𝓸𝓷𝓲𝓸 𝓒𝓪𝓷𝓸𝓿𝓪

Il pronao (ovvero l'entrata) fu costruita in stile greco, mentre per il resto della struttura Canova si ispirò al pantheon romano.

Purtroppo non vide mai finito il Suo Tempio, Canova morì prima che esso fosse concluso; ci pensò il fratello a prendere in mano i progetti e a finire la costruzione imponente, per questo risulta essere differente dai progetti iniziali che il famoso scultore aveva fatto.

Il Neoclassicismo quindi divenne un movimento artistico che si concentrò principalmente sulla ricerca della perfezione del corpo, una ricostruzione della realtà, dell'armonia e dell'equilibrio.

Fu in particolar modo in questo periodo che gli artisti ricorsero alla tecnica della mimesi: essa consisteva nel riprendere delle caratteristiche dell'arte classica e inserirle in un contesto totalmente nuovo.

In poche parole si aveva una reinterpretazione dei valori dell'epoca classica, si parlava di imitazione in un certo senso.

Un esempio importante è il "Perseo trionfante" di Antonio Canova - alla fine è sempre lui quello che fa qualcosa -, che l'artista riprese dall'"Apollo del Belvedere", il quale al tempo era custodito negli archivi vaticani.

Ricordatevi bene che la Chiesa era molto ricca al tempo e praticamente sembrava essere tutto loro, peggio dei bambini di quattro anni che sono ancora nella fase egoistica e credeno che sia tutto loro.

"𝓟𝓮𝓻𝓼𝓮𝓸 𝓽𝓻𝓲𝓸𝓷𝓯𝓪𝓷𝓽𝓮" 𝓭𝓲 𝓐𝓷𝓽𝓸𝓷𝓲𝓸 𝓒𝓪𝓷𝓸𝓿𝓪

"𝓐𝓹𝓸𝓵𝓵𝓸 𝓭𝓮𝓵 𝓑𝓮𝓵𝓿𝓮𝓭𝓮𝓻𝓮"

Entrambi i protagonisti guardano verso la mano sinistra che è alzata e tiene in mano qualcosa (nel caso del Perseo la testa di Medusa dopo averla decapitata) e sono in movimento.

La differenza tra i due però sta nell'uso del climax nella scultura di Canova: il braccio in tensione (quello sinistro) è l'opposto della gamba in tensione (quella a destra) e viceversa per gli arti a riposo.

Una delle particolarità del Neoclassicismo è anche la scelta del momento rappresentato: non veniva mai raffigurata una scena dinamica o in movimento, ma venivano presi momenti prima o dopo l'episodio clue di tutto.

E che scatole! Noi vogliamo il sangue e l'azione, VOGLIAMO VEDERE QUALCOSA!

Okay ora sto esagerando un po', vedo di calmarmi, però ci siamo capiti.

A ogni modo, i due artisti neoclassici più importanti furono il pittore francese Jacques-Louis David e, indovinate un po', lo scultore italiano Antonio Canova.

E chi l'avrebbe detto che c'era pure lui, non l'abbiamo mai nominato in questo capitolo!

"𝓐𝓶𝓸𝓻𝓮 𝓮 𝓟𝓼𝓲𝓬𝓱𝓮" 𝓭𝓲 𝓐𝓷𝓽𝓸𝓷𝓲𝓸 𝓒𝓪𝓷𝓸𝓿𝓪

"𝓘𝓵 𝓰𝓲𝓾𝓻𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓰𝓵𝓲 𝓞𝓻𝓪𝔃𝓲" 𝓭𝓲 𝓙𝓪𝓬𝓺𝓾𝓮𝓼-𝓛𝓸𝓾𝓲𝓼 𝓓𝓪𝓿𝓲𝓭

Come vedete, se riesco metto foto che ho fatto direttamente io, naturalmente controllo che siano ben visibili, altrimenti non avrebbero senso.

Sono una pessima fotografa?

POTETE SCOMMETTERCI!

Comunque abbiamo finito per oggi, spero che il Neoclassicismo vi abbia interessato un po', soprattutto quei poveri e vecchi burberi che litigano su quale sia l'arte classica migliore.

Prossimamente parlerò anche di Antonio Canova, per la gioia di SabrySmilest (anche se ne abbiamo sentito parlare un bel po' qua dentro).

Ci sentiamo con il prossimo artista, alla prossima!

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