LA GELOSIA DEL FALCO Capitolo 3

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'Pensa di non volerti? Non è così, noi lo conosciamo e abbiamo capito che ha una cotta spaventosa per te. Devi fargli credere che non andrai mai a letto con lui, a questo punto. Averti deve diventare una sfida, anzi, lo sai che propongo? Fallo ingelosire, fagli pensare che stai con un altro! Che lo hai già dimenticato!' Natasha propinava pillole di saggezza, la mattina a colazione; i ragazzi erano già in spiaggia e loro si erano intrattenute per stare da sole a chiacchierare in pace...sole...con Bruce alle calcagna!

'Ha ragione! Barton ha un debole per te e ti guarda languido languido. Sono i ferormoni, è scienza, biologia, chimica, non solo amore ed è vero che, a volte, la gelosia aiuta!' Banner pure si era voluto intromettere.

'Ingelosire? Come? Non sono brava coi giochetti!' chiese la ragazza.

'Potresti farlo con chiunque, ma eviterei gli amici del gruppo. Hai già un punto di partenza, secondo me, ovvero il tipo belloccio di ieri, che ti voleva portare alla festa. Matthew! Sai che ti dico? Vai al falò, ma non da sola; fai invitare pure tutti noi e poi vedrai come si aggregherà il signorino Clint. Dobbiamo scendere in spiaggia a cercare il tuo spasimante; prima devi sistemarti per bene, un po' meno suora...più sexy possibile...ti presterò qualcosa di mio!' la Romanoff si offrì, tirandola per un braccio verso la loro stanza.

Passati una ventina di minuti, indispensabili per la preparazione, si diressero alla battigia anche loro, sedendosi vicine, nello stesso punto del giorno precedente.

'Matthew non c'è e nemmeno i suoi amici; facciamo una passeggiata sulla riva, e proviamo di trovarlo. Quando passeremo davanti a Clint, ridi verso di me e non lo filare' la prese per mano e si incamminarono lungo il bagnasciuga.

Rafflesia rise sul serio, la russa era sempre effervescente.

Le venne meno da gioire quanto intravide, controsole, la sagoma del corpo di Barton che usciva dall'acqua. Natasha si buttò in una battuta sciocca e lei le andò dietro, agitatissima nel cuore. Le sembrò magnifico, purtroppo arrabbiato più che mai mentre la fissava.

Il Falco le aveva viste venire verso il mare. Non poté fare a meno di guardare Rafflesia, ricordando l'eccitazione della notte passata. Sentiva quasi un dolore fisico al pensiero del proprio desiderio per nulla sopito, al ricordo del suo corpo bellissimo, della sua bocca, del suo dolce sapore. Lo aveva ammaliato e non era riuscito a smettere di pensarla, neanche per un minuto.

Si chiese subito se avesse preso la decisione giusta, nel respingerla in quel modo asettico, con parole assai sgradevoli: in fondo, non gli aveva confessato verbalmente la sua illibatezza, ma era ovvio se ne sarebbe accorto, visto il punto di intimità cui erano arrivati.

Si distrasse da folli elucubrazioni mentali, notando indossasse un costume striminzito rosa, simile a quelli di Nat, con il perizoma nella parte di sotto e due triangolini minuscoli di stoffa a coprire i seni. Gli parve strano ma era tanto seducente, per la miseria! Le due ragazze ridevano di gusto e se ne meravigliò. Non lo avevano degnato nemmeno di mezzo sguardo...mezzo!

Sprofondò vicino a Bruce, per avere qualche informazione in più, inconsapevole che pure lui partecipasse al piano per incastrarlo. 'Che si dice, Banner?'.

'Niente, Clint, è tutto tranquillo!'.

'Che fanno? Dove vanno?' chiese, facendo finta di niente, come non gli importasse, indicando con un movimento della testa la bruna e la rossa, che, ancheggiando, proseguivano la perlustrazione fra i bagnanti.

'Rafflesia ha un appuntamento con Matthew, il ragazzo che ha conosciuto ieri e Natasha l'accompagna!' Bruce odiava dire bugie, tuttavia il viso contratto dell'amico lo ripagò all'istante. Il Falco era sbiancato e si era messo in piedi, infervorato ed incerto, guardando nella direzione della Romanoff e della Tyler.

'Ci vediamo più tardi' lo salutò e decise di pedinarle. Un appuntamento? Quando lo aveva preso? Il giorno precedente erano stati sempre assieme. E poi aveva detto, davanti a tutti, che non le interessava il corteggiamento del ragazzo moro dall'aria antipatico. Provò a capire meglio cosa accadeva.

'Eccolo, è lì, al bar, coi suoi amici. Andiamo a ordinare un drink pure noi! Caspita, non abbiamo nemmeno un dollaro, per colpa di Fury. In qualche modo faremo, seguimi' la russa si diresse, ugualmente, verso la palafitta, dove aveva intercettato la loro preda. Salì i gradini di legno, col petto in fuori, e con finta noncuranza, salutò Matthew. 'Ciao, come va?'.

Quest'ultimo, non appena le vide, gentilmente, recuperò due sedie per farle accomodare. Mise quella per Rafflesia limitrofa alla propria e subito chiese loro cosa volessero bere, senza smettere di fissarla nel lussurioso e ridottissimo bikini.

'Prendo un Martini' esordì Vedova Nera, appassionata di alcolici e cocktail.

'Una coca dietetica, per me' rispose l'altra.

Romanoff la rimproverò, con gli occhi. Per la riuscita del suo progetto, la moretta doveva sciogliersi un po'.

'Rafflesia, verrai con me alla festa in spiaggia di stasera? Per favore, mi faresti contento! Ci divertiremo!' Matthew era molto, molto insistente mentre consumavano l'aperitivo.

Lei era rimasta serena ed aveva iniziato a ripetere, parola per parola, quello che la russa le aveva consigliato di dire 'Mi piacerebbe tanto, però ho difficoltà ad uscire da sola con qualcuno che conosco così poco: l'amico dei miei genitori, che mi ospita, è molto malfidato. Se potessi invitare i miei amici, sarebbe diverso; sono certa che mi lascerebbe partecipare. Pensi sia possibile?' gli fece un sorrisetto stupido, si toccò una ciocca di capelli rimettendola dietro l'orecchio destro e lo fissò negli occhi, languida.

Ovviamente, il ragazzo capitolò 'Sì, certo, non c'è alcun problema! Più siamo e meglio è! Ti verrò a prendere in macchina, alle otto! Datemi il vostro indirizzo!'.

Spiegarono dove fosse la casa e poi andarono via, con la scusa del pranzo. Matthew le salutò, entrambe, con un bacio sulla guancia, ma si esibì in una carezza sul fianco della Tyler, che ne fu schifata; soprassedette a qualsiasi reazione, poiché aveva distinto il Falco piazzato al bancone del bar, che le osservava inquieto, da quando si erano sedute

Le raggiunse, correndo, mentre tornavano verso Banner.

'Nat, che vuole quello da voi?' interrogò solo la russa.

'Ci ha offerto una cosetta da bere e ci ha invitato, di nuovo, al falò; è proprio a modo, galante, un ragazzo di buona famiglia...carino, sai, Clint! Il tipo che piace proprio a tutte' affondava il colpo, sapendo bene dove colpire ovvero le insicurezze di Barton, tutte le qualità che lui pensava di non possedere e che odiava negli altri. Lo avrebbe messo al posto suo, ci avrebbe pensato lei a farlo riappacificare con Rafflesia, quant'è vero che era la Vedova Nera!

'E' ambiguo, state attente!' il Falco, rispose, alterato.

'Non devi uscirci tu, bello! Lo farà Rafflesia' Nat si mise sottobraccio alla sua amica, pungolandolo 'Su, torniamo verso casa, ho una fame!'.

***

'Capo Fury... ci hanno proposto di partecipare ad una festa sulla spiaggia...stasera!' Bruce si fece ardimentoso, durante il pranzo; di solito rimaneva in silenzio, ma la sua fidanzata lo aveva costretto a buttarsi.

'Che festa sarebbe?' chiese il nero, sulle spine.

'Un falò: si suona, si balla, si beve qualcosa, si guarda il cielo stellato, in serenità' rispose Stark: erano tutti gasati, da quando le ragazze avevano raccontato dell'invito...tutti, tranne Barton!

'Chi lo ha proposto?'.

'Un ragazzo tanto carino ed a modo, si chiama Matthew. Capo, in confidenza, ha una cotta incredibile per Rafflesia; è completamente partito, innamorato perso...per farla andare è stato tanto gentile da invitare pure noi, la truppa al completo, così starai più tranquillo. Comunque sia, se dirai di sì, lo conoscerai perché verrà a prenderla alle otto, qui a casa, per accompagnarla con la sua macchina e, con l'occasione, si presenterà a te, chiaramente! Possiamo andare?' Romanoff era un'attrice nata...perfetta.

'Mi avete incastrato; quand'è così, avete il mio permesso...però dovrete stare vicini gli uni agli altri, non accettate droghe o bibite strane e...'.

'Nick, non resisto a un'altra predica di questo genere! Abbiamo capito! Dici sempre le stesse cose, sei barboso!' Billy non ne poteva più e bloccò sul nascere il lungo elenco di dinieghi.

'Sai che vi dico? Che dovete andare a fare la spesa, sennò stasera nemmeno cenerò, per colpa vostra. Ho scritto una lista di cose da prendere. Barton, tu, che non hai mai voglia di fare niente accompagnerai Rafflesia, che è più precisa di Rogers. Almeno non rischierò di dover far su e giù col supermercato dieci volte, per le tue dimenticanze'.

Clint, ammutolito, osservò la ragazza, che si era voltata dall'altra parte per non incrociare il suo sguardo.

Terminato il pasto, provò a farsi sostituire dagli altri per la commissione, ma perfino Thor rifiutò, con una scusa banale. Natasha li aveva fulminati tutti con gli occhi, quando aveva sentito gli ordini di Fury, gongolando! E gli amici, complici, avevano colto la minaccia.

'Rafflesia, cambiati per uscire' la russa cercava, disperatamente, qualcosa nel suo lato dell'armadio, disordinatissimo 'Levati la maglietta oscena che indossi e metti il mio top... puoi tenere i calzoncini jeans'.

'Nat, è una polo!' lei si oppose 'devo andare al supermercato, non a ballare!'.

'Fa silenzio ed indossa questa, prima che ti strappi io stessa i vestiti di dosso; senza reggiseno per cortesia, così al Falco scoppieranno le coronarie' le porse una canottiera scollata, con le bretelline sottili di pizzo ed un ricamo, in merletto, all'altezza del petto, di un raffinato grigio perla. In effetti la trovò molto graziosa e adatta al proprio stile.

Abdicò ed eseguì gli ordini; l'indumento le donava, forse era un po' stretto, per la sua taglia, tuttavia segnava parecchio il seno e si distinguevano le sue forme, in rilievo, un a ad una.

La russa aveva azzeccato nuovamente la previsione perché, quando Clint la vide con la canotta indosso, strabuzzò gli occhi. 'Hai preso la lista ed i soldi?' domandò, senza neanche salutarla, lo sguardo fisso sui suoi seni, mentre si dirigevano alla station wagon.

'Sì' fu laconica. L'amica l'aveva istruita, per filo e per segno. Le aveva detto di non rivolgergli la parola di sua iniziativa e avevano concordato delle risposte da fornire alle probabili domande.

Durante il tragitto, si sentì scrutata, a ragione.

Il Falco era incredulo: la moretta indossava una magliettina stretta ed attillata che sottolineava le curve, le mammelline armoniose che aveva accarezzato la sera precedente e le puntine rosee, turgide che aveva lambito tanto a lungo, tese pure ora, sotto scollatura. Sederle accanto, senza toccarla, era una tortura indicibile, un'agonia. Più doloroso ancora, che non lo avesse interloquito con una parola, un sorriso, un cenno delle ametiste violette. Era come se fra loro non fosse accaduto nulla, assolutamente niente!

'Come stai, dopo ieri notte? Meglio?' provò a indagare, con carineria.

'Si, grazie, Clint, è tutto ok...anzi...è acqua passata, non preoccuparti' rispose, provando a mascherare il proprio turbamento. Natasha era stata chiara; l'aveva ammonita a fare l'indifferente, come se non le importasse di Barton, per farlo morire. Intanto moriva lei, però!

'Davvero? Eri tanto coinvolta, in camera mia!'.

'Sì, davvero!' lo liquidò e rimase muta, fino al supermercato.

'Ho preso il carrello grande; spuntiamo la lista, quando troviamo le cose che vuole Fury, così ci sbrigheremo e potrò raggiungere gli altri in spiaggia' voleva finire prima possibile, la loro vicinanza lo stava annientando.

Rafflesia cominciò a cancellare i cibi dall'elenco, man mano che riempivano il carrello, in silenzio. Barton si stava innervosendo sempre più. Riuscirono ad essere veloci, caricarono l'auto delle buste e tornarono verso casa.

La ragazza continuò a non proferire una sillaba.

'Potresti dirmi qualcosa, però! Fai la sostenuta e dovrei essere io l'offeso!' Clint sbottò, in prossimità della villa.

'Offeso di cosa?' gli domandò, mentre, strategicamente, la spallina della canotta cadeva giù e, candida, la riposizionava sulla spalla.

Il Falco, a quell'immagine, perse il filo della conversazione, con gli ormoni impazziti e i pantaloncini da mare divenuti più che attillati. Provò a concentrarsi sulla guida, mentre lei fissava l'orizzonte.

'Stasera andrai al falò con quel ragazzo? Matthew?' le domandò all'improvviso, accendendosi la solita sigaretta, più inquieto che mai.

'Uhm...sì...e con tutti gli altri. Tu ci sarai?' domandò, innocente come un agnellino.

'No!' sibilò: non sarebbe certo andato a reggere il moccolo a lei ed al suo spasimante!

'Ah, ok' la Tyler rispose, mostrandosi più disinteressata possibile.

Che brutta storia, rifletté Clint; non solo Rafflesia era diventata un iceberg, con lui ma avrebbe passato la serata con un altro! Di male in peggio!

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