PROVE D'AMORE Capitolo 2

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'La serata è ancora lunga! Potremmo andare a ballare da qualche parte!'. Vedova Nera era infervorata e desiderava proseguire il divertimento fino a notte inoltrata, al termine della cena.

'Senza soldi è complicato, lasciamo perdere' Tony si mise di traverso.

'C'è un locale poco distante dalla pizzeria, dove si entra gratis! Proviamo!' Nat era insistente da morire.

'Noi passiamo! Facciamo un giro in moto...avete visto che notte stellata? E' l'ideale per una corsa' Steve era sempre romantico e si defilò, assieme al nuovo amico Billy.

'Clint? Voi venite?' la Romanoff se ne sincerò, certa del contrario.

Lui fissò Rafflesia, per capire cosa preferisse, sentendosi quasi già parte di una coppia che si stava formando.

'Ci vediamo a casa, Natasha, buona serata' la ragazza rispose, per entrambi, ponendo fine alla discussione.

Il Falco era raggiante, all'idea di rimanere, di nuovo, da solo con lei. Mentre i quattro si diressero al locale segnalato dalla russa, tornò verso il pick up, in silenzio, offrendole la mano, che la bruna afferrò, immediata.

Barton si accese una sigaretta ed aspettò, prima di mettere in moto il veicolo. 'Perché non sei voluta andare?' le domandò.

La Tyler si avvicinò, mise il viso accanto al suo e mormorò, sensuale, fissandolo con i seducenti occhi ametista 'Ho voglia, Clint...'.

Il Falco sentì un brivido lungo la schiena ed una rigidità all'inguine. 'Di cosa?'.

'Di questo' lo baciò sulle labbra, molto delicatamente, come aveva fatto lui quando avevano consumato il gelato nel pomeriggio.

'Sto fumando, lascia stare...aspetta!' provò a bloccarla, sapendo non amasse il fumo.

'Non mi importa' schiuse le labbra, per farsi baciare più in profondità ed unire la lingua alla sua, rincorrendola.

Il ragazzo spense la cicca al volo nel posacenere e la legò a sé, con le braccia attorno ai fianchi. Seguì una miriade di baci appassionati, uno dopo l'altro, le labbra incollate, le lingue unite, tutti gli umori possibili mischiati, i sensi amplificati, avvinghiati in un abbraccio che parve loro senza tempo.

Al sopraggiungere di una vettura, che parcheggiò accanto al furgone, Barton si staccò, a malincuore 'Andiamo da qualche altra parte, non voglio farlo in macchina'.

'Portami subito a casa' gli ordinò lei, con lo sguardo accecato dal desiderio.

***

La villa sulla spiaggia era deserta; Fury non era ancora tornato e neanche gli altri amici.

'Vieni in camera mia!' il Falco non aveva smesso di baciarle la bruna, nemmeno per un secondo, persino mentre salivano le scale verso il piano superiore.

Aprì la porta della disordinatissima stanza che spartiva con Thor, accendendo la luce dell'abatjour sul comodino.

Tolse la maglietta ed i pantaloni e si posizionò sul letto, in attesa che Rafflesia lo raggiungesse, ammirandola mentre si spogliava.

Lei sbottonò il vestito, che cadde a terra, e si liberò dei sandali. Indossava un completino intimo semplicissimo, in cotone bianco, niente di particolarmente seducente ma a Clint parve una visione erotica eccezionale; intravedeva i capezzolini turgidi dalla stoffa leggera e candida e una macchiolina umida sugli slip, segno che la ragazza provasse la sua medesima frenesia.

Appena la Tyler gli si stese accanto, ricominciò la tortura dei baci, sganciandole il reggiseno e facendolo volare per aria, con destrezza, come un giocoliere.

'Che meraviglia! Sono la cosa più spettacolare che abbia mai visto' fece una battuta e un complimento, riferendosi al bel seno.

Rafflesia rise, passandogli la mano sulla guancia ed attirandolo a sé, per l'ennesimo bacio 'Grazie'.

'Quanto sei bella...' il Falco, assai coinvolto, iniziò a lambirle gli apici rosei con foga, prima uno e poi l'altro, lungamente, visceralmente, con i polpastrelli, per poi poggiare le labbra sulle puntine tese per lui.

Sentì la partner gemere e rabbrividire, sotto la lusinga della propria bocca; mentre continuava, insinuò la mano sotto le mutandine, per accarezzarla.

Lei sussultò, a quel tocco, leggermente impaurita. Tentò di calmarsi, schiudendo le gambe, mentre il ragazzo si intrufolò con le dita nel suo fiore 'Accidenti, sei strettissima...' non aveva toccato mai una compagna di giochi così chiusa, lì sotto; non se ne curò, le tolse l'intimo e si liberò dei propri boxer, in fretta, stavolta...aveva una brama pazzesca di lei, la sua durezza marmorea lo dimostrava.

'Anche tu sei bello' mormorò la bruna, guardandolo all'altezza dell'inguine, senza imbarazzo della loro nudità.

'Tu di più!' Barton si era inginocchiato fra i suoi fianchi, alla scoperta del gusto della sua intimità, che lo stupì; era squisito da mangiare, come il miele d'acacia 'Hai un sapore così buono, sei dolcissima qui, mi fai impazzire'. Se ne baloccò, con garbo, alternando solleciti più impetuosi, seguendo i gemiti femminili nell'esplorazione di una compagna con cui si interfacciava per le prime effusioni.

La ragazza inarcò la schiena verso l'alto, leggermente, il corpo scosso da tremiti di eccitazione, mentre gli carezzava i capelli castani.

Non era mai arrivata ad un punto di intimità tale, in precedenza, con un uomo; conosceva Barton da nemmeno un giorno ed era accaduto con naturalezza. Non aveva potuto frenarsi. Lo voleva, lo voleva subito e immensamente, ed anche lui, lo aveva avvertito chiaramente.

Infatti, la supplicò 'Piccola, non posso più aspettare, facciamo l'amore...'.

Lo inorgogliva essere stato scelto da una ragazza tanto diversa da sé, brillante e affascinante. L'avrebbe deliziata il più possibile, quella notte, e nelle settimane a venire; la brunetta era il bocconcino più delizioso gli fosse capitato in sorte e non l'avrebbe fatta scappare, dato il feeling evidente e reciproco, il brivido che nasceva dalla sua presenza al proprio fianco.

La confessione di gruppo, avvenuta al tavolo della pizzeria, gliela aveva fatta sentire ancora più vicina, moralmente, a causa del dolore profondo che l'aveva colpita per la prematura scomparsa di sua mamma. Essere orfani e introversi, sfiduciati nei confronti altrui era una sofferenza che condividevano. Quando era con lei, però, si trovava a proprio agio, chiacchierava volentieri...lo faceva stare bene!

'Clint, sì, per favore, ti prego...' Rafflesia mugolò, appassionata, mentre si apriva ancor di più, per riceverlo.

La pelle del Falco si accapponò, al tono arrochito dal desiderio. Non si fece attendere ed entrò dentro di lei, con irruenza.

Inaspettatamente, la udì lamentarsi e percepì un intoppo, un freno alla loro unione. Non poteva crederci, non era possibile...riprovò, più delicatamente, ma dovette fermarsi ancora...la sua partner piagnucolava, piuttosto tesa. Ne intuì la motivazione, purtroppo! Era chiaramente inesperta, ai primi approcci col sesso opposto.

'Per me è la prima volta...' gli sussurrò, con la voce flebile e gli occhi bassi.

'L'ho capito da solo, per la miseria! Che diavolo hai nella testa?' la aggredì, interrompendo la loro vicinanza.

'Scusami, non sapevo come dirtelo...mi vergognavo tanto!' si era messa di lato, in posizione fetale verso il muro, coperta con il lenzuolo fino al mento.

Il Falco, viceversa, si era alzato in piedi ed era andato alla finestra, per accendersi una sigaretta, frustrato da morire, per non aver concluso, ed arrabbiato come mai. 'Ci siamo conosciuti stamattina e sei stata molto disponibile, affettuosa. Scopro che sei vergine, mentre siamo a letto! Perché ti sei comportata così? Come ti è saltato in mente di mentire su un particolare tanto importante?'.

La brunetta non rispondeva. Sussultava vistosamente, come un pulcino bagnato.

'Merito una di risposta, o no? Girati, guardami in faccia e dimmelo!' quasi le gridò contro, fuori dai gangheri.

Con la voce rotta dall'emozione, lei gli parlò 'Mi sono sentita attratta da te in maniera profonda, intensa. Non era mai accaduto, prima, con nessun altro ragazzo che abbia incontrato. Ho sempre pensato di avere qualche problema con gli uomini, anche nel sesso; invece, Clint, quando ti sto vicino, ti desidero, immensamente. Volevo fare l'amore, insieme, più di ogni cosa e che tu fossi il primo. Ero spaventata che se ti avessi raccontato di non aver avuto rapporti in precedenza, non mi avresti più voluta. Ed è stato così, vista la tua reazione'.

Il Falco rimase senza fiato. Sentiva, per lei la medesima attrazione, smania e passione; d'altro canto, un legame così profondo al primo sguardo, inaspettato, lo terrorizzava. Senza contare che la Tyler lo aveva ingannato, deliberatamente, ed era pure la prediletta di Fury, il che complicava ulteriormente le cose!

'Rivestiti e vai in camera tua! E lasciami in pace, fino a quando non tornerai a Boston; è meglio così, per tutti e due! Mi piaci molto, moltissimo Rafflesia, ma non può funzionare, fra di noi' caparbio e risoluto, mise fine a una relazione che non doveva nemmeno cominciare, girandosi di spalle verso la finestra.

'Ti ho spiegato i motivi per cui non sono stata sincera, sperando li comprendessi. Nemmeno tu sei immune da bugie, omissioni e menzogne, Falco: hai evitato di rispondere alle mie domande, ed anche i tuoi amici non si sono sbilanciati sul tipo di attività che svolgono, mentre io e Billy vi abbiamo spiegato delle nostre vite, che forse ti sembreranno noiose e banali, in confronto alle vostre, sicuramente più avventurose' disse, obiettiva.

'Non ti avrei mai forzato a raccontarmi ciò che non potevi dirmi, perché ti rispetto e ti apprezzo. Clint, sei tutto d'un pezzo, non dai seconde possibilità, e lo capisco, per cui non ti chiederò di perdonarmi. Persone come noi, tanto ferite in passato, mettono su uno scudo col mondo intero...credevo che, fra noi, non sarebbe accaduto, di aver incontrato finalmente un ragazzo simile a me...invece sbagliavo'. Era una tipetta di carattere, piuttosto brava con le parole. Aveva tentato di difendersi e di chiarire l'accaduto.

'Vattene!' ribadì, asciutto e amareggiato, dando una profonda boccata alla sigaretta, e buttando fuori il fumo con rabbia, la mano poggiata al vetro della finestra, a reggersi dal terremoto emotivo che lo aveva stravolto.

La mora si alzò dal letto, nuda, e si ricompose, in fretta, senza smettere di fissare la nuca castana, con gli occhi lucidi, sperando di riuscire a frenare il pianto disperato che aveva in gola...girò le spalle ed andò via.

***

Nat, rientrando a notte fonda con Banner al seguito, trovò la neo compagna di stanza, che singhiozzava, in maniera irrefrenabile, nel letto e non riusciva a smettere. Le sedette accanto 'Bruce, ci vediamo domani' salutò il fidanzato, che capì l'antifona e sloggiò al volo.

'Che succede?'.

L'altra non rispondeva, continuando a piangere.

'Dimmelo, non farmi preoccupare' il mutismo proseguì, vennero fuori solo altre lacrime 'Va bene, andrò a chiedere a Barton! Adesso mi sentirà'. Era chiaro avessero litigato.

'No, ti prego, Natasha!' la bruna si era subito ripresa, afferrandola per un polso.

'Allora dimmelo tu, forza; mi metto qui, vicino a te' le si stese a fianco e l'amica raccontò l'accaduto, senza tralasciare alcun dettaglio.

'In effetti, capisco che il Falco sia rimasto male che tu non gli abbia detto di essere vergine!' la rossa rifletteva ad alta voce, dopo la narrazione degli ultimi eventi 'Più che altro sarà rimasto sconcertato...l'idea che tu, così attraente ed alla tua età, non abbia ancora avuto rapporti completi, è sconvolgente pure per me. Noi Avengers abbiamo trascorso vite dissolute, siamo cresciuti più in fretta; non fraintendere, magari certe esperienze le abbiamo fatte prima e nostro malgrado'.

'Non so se siano le farfalle nello stomaco di cui parlano i romanzi rosa ma quando sono con Clint mi sento coinvolta, emozionata, ho le gambe di gelatina e sragiono' ammise, asciugando gli occhi gonfi con un fazzolettino.

'E' quello che è capitato a me, quando ho conosciuto Bruce. Che pensi di fare? Di parlarci? O vuoi che lo faccia io?' si offrì. Posto che il Falco era duro come la pietra, e testardo all'inverosimile, avrebbe potuto tentare, data la loro storica amicizia.

'Non credo sia una buona idea, perché era tanto alterato e non posso certo pregarlo di stare con me, se non mi vuole'.

'Rafflesia, amica mia, non è come credi tu. Gli uomini fanno e dicono il contrario di quello che pensano. Adesso riposati e domani mattina farai tesoro dei consigli di zia Nat e ogni cosa tornerà a posto!' le carezzò i capelli ed andò in bagno, per struccarsi, spegnendo la luce affinché Rafflesia, prostrata, potesse riposare.

***

'Dove vai? E' notte fonda...' Steve, che rientrava con Billy dal giro in moto, interloquì Clint, vedendolo uscire dal retro della villa, per andare verso la spiaggia.

'Fatevi gli affari vostri' rispose, maleducatissimo, mandandoli al diavolo.

Voleva stare per conto proprio. Era agitato e confuso, dopo la serata assurda appena trascorsa: gli era sembrato troppo bello per essere vero che la ragazza dei suoi sogni volesse stare con lui. In pochi minuti, era passato dalle stelle alle stalle. Dall'estasi mai provata alla delusione più profonda.

Si metteva sempre nei guai, anzi era un guaio ambulante lui stesso e non si era smentito nemmeno stavolta.

Voleva Rafflesia tanto da star male e, la Tyler, invece, gli aveva mentito, lo aveva preso pure in giro, sulla storia della verginità, pugnalandolo alle spalle.

Per di più, avrebbero dovuto passare le vacanze insieme...tre lunghi mesi...lunghissimi.

Si sentì morire, lì, da solo, seduto sulla sabbia, davanti al mare, l'ennesima sigaretta fra le labbra, lontano da lei.

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