SPRAZZI D'ESTATE Capitolo 5

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Ogni mattina si ripeteva lo schema di spostamenti casalinghi consigliato da Bruce.

Prima delle sette, la Tyler, Banner e Thor tornavano nei rispettivi letti e camere assegnate, per non farsi vedere dal Capo.

Le giornate scorrevano felici e le notti erano ancora più meravigliose.

Rafflesia e Clint vivevano in simbiosi, appiccicati; dove era lei andava lui e viceversa. La bruna studiava con Barton accanto, a casa sotto il portico, o in spiaggia; le si metteva vicino, tranquillo, con una rivista o le cuffiette, oppure si allenava, faceva flessioni, ginnastica, correva, provava le mosse di combattimento che conosceva.

Passavano anche il tempo con gli altri, per cene, bagni al mare e chiacchiere, cercandoli il giusto; la loro passione e il desiderio di stare insieme erano talmente forti che gli bastavano...ciliegina sulla torta... facevano l'amore continuamente ed ogni volta era più bello.

Una mattina, rimessasi a dormire nel suo letto, nuda per il gran caldo, Rafflesia si svegliò quasi di soprassalto.

Il Falco in ginocchio, fra le sue gambe, sotto il lenzuolo, la sbaciucchiava, nella stanza vuota; evidentemente aveva chiesto un favore a Nat che glielo aveva concesso!

'Che fai?' rise, mentre lui alzava lo sguardo, le labbra sporche del suo nettare.

'Volevo che fossi tu il primo sapore della giornata...prima del caffè e delle sigarette...tu...sempre tu...' dichiarò e si rimise giù a lambirla ancora, sempre più intensamente; oramai conosceva il suo corpo alla perfezione, molto meglio di lei stessa. Dopo qualche minuto, la moretta sentì i propri spasmi al basso ventre ed un piacere inenarrabile che la coglieva.

Clint le si affiancò, col viso accanto al suo, sul cuscino. La Tyler lo baciò e lo lusingò, togliendogli dal volto i propri dolci umori.

Barton si stese supino e lei capì immediatamente cosa volesse, l'avevano fatto tante di quelle volte nella sua posizione preferita che non ci fu bisogno di parole; subito gli si posizionò sopra il bacino e iniziò a muoversi, sensuale, in un ritmo che il suo ragazzo adorava, le ametiste nelle sue pozze azzurre, le mani unite, aggrovigliati nello spirito.

Incredibilmente, percepì di nuovo le contrazioni all'inguine e ondeggiò, ancora più frenetica, per godere di nuovo, insieme al Falco, che non faceva che fissarla, inebriato dalla sua ripetuta eccitazione. Provarono a contenersi, nei gemiti, per evitare di essere uditi dagli altri, nel momento dell'arrivo della beatitudine per entrambi.

Non appena finito, lei esordì mentre lo baciava, appassionata e senza più voce, scarmigliandoli il ciuffo castano 'Non mi era mai successo, a distanza così ravvicinata!'.

'Amore, sono molto ma molto bravo...scherzo, è stato fantastico! ' Barton era esaltato delle proprie doti da Casanova.

'Debbo confessarti che pensavo di avere qualcosa di strano, di non essere normale; non ho mai provato alcun tipo di piacere negli approcci con gli altri ragazzi che ho frequentato prima di te...mai ed in nessun modo' lo manifestò, con vergogna.

'In effetti, mi stupisci; sei sempre tanto coinvolta e direi che abbiamo il problema contrario, di come riuscire a stare separati e non toccarci, semmai! Perché, secondo te?'.

'Solo perché ti amo!' si aprì, in una confessione più diretta delle precedenti, con franchezza.

'Lo credo anch'io e...anche io ti amo, Rafflesia...ti amo da impazzire' mentre lo disse, Clint la fissò negli occhi violetti, con tutto il sentimento che poté metterci, prima di baciarla ancora.

***

'Passami lo sformato...ho una fame!' Bruce sgomitò Thor per accaparrarsene l'ennesima porzione.

'E' la terza volta che ti servi, lascialo pure a noi; quanto mangi?!' Tony si era subito scocciato.

Erano a cena, tutti insieme, e come sempre c'era il solito caos.

'Ragazzi, ho bisogno di parlarvi!' Fury, a capotavola, si fece molto serio. Li scrutò, silenzioso, uno ad uno e poi affondò il colpo 'noto degli strani movimenti notturni e, soprattutto, mattutini'.

Le due coppie coinvolte erano imbarazzatissime; il Falco tremava, al pensiero dei rimbrotti del Capo. Deglutì il boccone di sformato di verdura e rimase in attesa, sfiorando la gamba nuda della Tyler sotto il tavolo, per cercare conforto.

'Non vi sembrerò la persona più moderna ed aperta del mondo; non posso certo darvi consigli su come vivere le vostre vite, per cui, per me, potete dormire dove volete e con chi vi pare... soltanto...non fate troppo rumore!' li stupì, dando il permesso, apertamente, alle loro frequentazioni.

Rafflesia sgranò gli occhi; aveva colto un tono molto triste nella voce di Nick, che le fece accapponare la pelle, perché aveva guardato soltanto lei, in quel momento.

Nat, invece, contenta di smettere di nascondersi, strizzò l'occhio a Bruce e poi interloquì Fury 'Capo, sei sempre il massimo!'.

Clint si buttò a sua volta, seguendo la russa 'Grazie, terremo un basso profilo e non ti disturberemo' si voltò, ingenuo, verso la sua ragazza, e le schioccò un casto bacio sulle guancia, finalmente, libero, davanti a tutti.

Nick abbozzò un sorriso. Aveva capito immediatamente che Rafflesia e il Falco si fossero innamorati: proprio questo era il concetto, molto chiaro...innamorati...non era una relazione passeggera, una storiella estiva, o una storia di letto. Lo aveva colpito il modo in cui erano vicini, come si guardavano negli occhi reciprocamente, la felicità profonda che aveva letto, da subito, sui loro volti. Sentì un'angoscia esistenziale nell'anima, al pensiero che proprio lui - che gli voleva un bene profondo - avrebbe dovuto, di lì a poco, disintegrare le loro aspettative.

'E un'ultima cosa. Rafflesia, domani passerà tuo padre per una visita; si tratterrà tutto il giorno, ha prenotato...cioè hanno prenotato una stanza nell'albergo sulla statale, il cinque stelle con la Spa...ripartiranno dopodomani' il Capo fu laconico.

Lei, infastidita, fece una smorfia di disappunto a Billy che subito la contraccambiò, alzandosi in piedi 'Che rottura, maledizione, perché?' dalla morte della mamma della sua amica e, alla luce delle seconde nozze, il rapporto con Jack Tyler era diventato piuttosto spinoso.

'Moderati col linguaggio...vi viene a trovare, vuole vedervi e sapere come state, non c'è nulla di strano o di misterioso' Fury provò a calmarli, percependo una spiacevole elettricità negativa nell'aria.

'Non gli interessa come stiamo, ci chiama anche poco al telefono! Verrà a fare la sua bella figura di padre dell'anno, con te. Che razza di ipocrita...e pure con quella meretrice...domani mi piazzerò tutto il giorno in spiaggia, evitando di incontrarlo e di parlargli!' il ragazzo era affranto, e la presenza di Laura - la nuova e giovane moglie di Jack - aggravava la situazione.

'Per piacere, non mi lasciare da sola con loro; si tratta di poche ore, poi se ne andranno' Rafflesia lo implorò, prendendolo per il polso.

'No, scusa, proprio non li sopporto!' si allontanò, veloce, da solo, per due passi, abbandonando la tavola, mentre lei abbassava lo sguardo a terra.

'Proverò a farlo ragionare, Rafflesia, stai tranquilla; è un testone, ma a mente fredda ascolta i miei consigli. Meglio cominci da adesso il lavaggio del cervello. Con permesso' Steve si alzò a sua volta, per raggiungere Kronk, a metà di una cena che era terminata prima di iniziare.

La moretta lo ringraziò, con un cenno della testa, piluccando con la forchetta l'avanzo di sformato nel piatto, fino al termine del pasto. Era il turno suo e di Barton di rigovernare, e lo fecero in silenzio, sparecchiando e caricando la lavastoviglie, prima di tornare in camera.

Tony aveva proposto di prendere un gelato, ma avevano glissato l'invito.

'Amore, ci sarò io accanto a te, domani, stai tranquilla' Clint si era appoggiato col viso sul suo ventre e la carezzava, con dolcezza, sul talamo della propria stanza, dove, d'ora innanzi, si sarebbero potuti rintanare senza fornire spiegazioni a nessuno 'Di solito non piaccio mai ai genitori, in generale intendo; non ho mai conosciuto i genitori di nessuna. Dopo la sfuriata di Billy sono un po' preoccupato'.

Era un ragazzo introverso, con un passato pesante, orfano; al di là dell'addestramento in un'Agenzia governativa rinomata come lo S.H.I.E.L.D., segno di un cambiamento di indirizzo della propria vita, non vedeva in sé doti apprezzabili da parte del papà della sua ragazza.

Rafflesia rimase in silenzio, a fissare il soffitto; trascorso qualche minuto gli parlò 'Grazie, non so come farei senza di te. Mio padre non è così male; in realtà, si è sempre buttato a capofitto nel lavoro dell'impresa di costruzioni edili che gestisce fino a farla diventare una delle più importanti del paese. Era preso dagli affari e dalla carriera. Per me e Billy c'era mia mamma, che si occupava di ogni aspetto che ci riguardava: scuola, sport e così via.

Quando si è ammalata di tumore, mio papà è impazzito. L'amava troppo e non ha avuto la forza di rimanerle accanto, di vederla morire, come abbiamo fatto noi. Se fosse rimasto al suo capezzale, credo sarebbe morto sul serio anche lui. La sua nuova moglie - nel più banale dei cliché la segretaria giovane, carina, bionda e neo assunta - era lì, a consolarlo; è un discorso tanto più grande di me, di noi, e non è un tema che ho affrontato con lui, per pudore. A volte ho avuto persino paura del genere di risposte che avrebbe fornito alle mie domande'.

'Non emetto giudizi su chi non conosco; mi dilania il semplice immedesimarmi in lui, mettermi nei suoi panni. Se tu non fossi più con me, che vita sarebbe? Solo un inferno di dolore. Hai pensato a cosa faremo, alla fine dell'estate?' era l'interrogativo che gli frullava in testa, da tempo... da quando l'aveva incontrata, per la verità.

La ragazza sospirò 'Sì, mille volte...potremmo vederci nei weekend? Boston e New York sono vicine ma l'idea di stare insieme il fine settimana non mi piace e poi con lo studio, su e giù fra le due città, non ce la farei, temo, sono sempre distanti più di duecento miglia.

'No, separati mai. Potrei trovarmi un lavoretto a Boston, per stare con te!' propose, dubbioso. Aveva uno scarso curriculum e nel New England non esistevano sedi dell'Agenzia dove chiedere un trasferimento lavorativo.

'Falco, davvero? Lasceresti gli altri, gli allenamenti con Fury: è una follia! Per quale lavoro poi? Il cameriere, il commesso? Non te lo permetterei! Scordatelo!' fu subito contraria a una simile ipotesi.

'E' per questo che ti amo tanto, perché sei così... sempre dolce e generosa, altruista; non vedo molto al di là del gruppo di Fury e dell'Agenzia, nella mia vita futura'.

'Potrei studiare Medicina a New York: l'università non è valida come la Johns Hopkins di Boston, meglio di niente. Magari, fra qualche anno, finirei gli studi da un'altra parte...' suggerì, non troppo entusiasta, poiché la facoltà della Grande Mela era pessima...tutto, però, era preferibile a non vedersi più.

'Rafflesia, amore della mia vita, risolveremo il problema, te lo prometto!' iniziò a lambire i teneri capezzolini, prima con delicatezza, poi sempre più appassionato...'Però adesso ti voglio...' rise, mentre la sua donna gli accarezzava i capelli.

***

Intanto che iniziavano a fare colazione sotto il patio, Clint notò un'auto di lusso blu, guidata da un autista, parcheggiare davanti la casa; era chiaro che fosse il padre di Rafflesia.

Lo vide scendere, sorridendo; era un uomo di mezza età e di bell'aspetto, asciutto, coi capelli scuri e gli occhi chiari, bermuda e polo, una leggera somiglianza con la figlia nel viso. Si diresse verso di loro, non prima di aver recuperato un vassoio di proporzioni esagerate dal bagagliaio dell'auto, seguito a ruota da una donna bionda, coi capelli lunghi e lisci, minuta, carina e molto più giovane di lui.

'Buongiorno, Nick' l'uomo poggiò la scatola sul tavolo ed abbracciò il Capo, caloroso.

Rafflesia si era alzata per salutarlo e il padre, immediatamente, dedicò a lei la sua attenzione; le diede un bacio su una guancia e la strinse forte.

La ragazza non disse nulla e non contraccambiò ma risedette a tavola, mentre suo papà si girò verso Billy, che lo fulminò con lo sguardo ed abbozzò un saluto 'Ehm, ciao...'.

'Sono sicuro che il tuo umore migliorerà, vi ho portato i dolci che vi piacciono tanto e sono pure arrivato in tempo per fare colazione assieme' aprì il vassoio, da cui si sprigionò un odorino delizioso di crema, vaniglia e cioccolato.

'Questa roba è il paradiso!' Bruce, golosissimo, si alzò per esaminare da vicino le leccornie ricevute in dono.

'Sono i cornetti preferiti da Rafflesia e Billy, li ho presi a Boston, nella pasticceria dove ci serviamo abitualmente! Sono Jack, lei è mia moglie, Laura' si presentò, iniziando a stringere le mani, e la donna, intimidita, fece altrettanto.

Barton era molto imbarazzato dalla loro presenza; provò comunque a stare tranquillo, per non far agitare ulteriormente la propria ragazza. Dopo essersi introdotto a sua volta, per rompere il ghiaccio, prese, per primo, un cornetto e lo morse, sporcandosi le labbra di crema; aveva ragione il padre di Rafflesia, erano fantastici, buonissimi!

'Clint, sei sempre il solito disastro' lei gli tolse la sbafo dalla bocca con le dita e l'assaggiò, leccandosele, spontanea. 'Concordo, Bruce, sono proprio il paradiso...lasciamene uno!' rise, verso Banner, intanto che quest'ultimo ne agguantava due insieme, con un'espressione dispettosa.

Jack non poteva smettere di fissare la figlia ed il suo ragazzo, colpito: era da tanto tempo che non la vedeva così felice, anzi... che non la vedeva felice... forse da quando aveva saputo che sua madre si fosse ammalata; i due sembravano presissimi, l'uno dall'altra e percepì, quasi fisicamente, il sentimento che li legava.

***

I ragazzi avevano trascorso la mattina in spiaggia, pure con gli adulti, persino con Nick Fury che si era degnato di scendere al lido.

Jack era gentile, li avevi messi a proprio agio, soprattutto Clint. Aveva fatto il bagno con loro e pure due tiri a pallavolo con Thor, con pessimi risultati. Anche durante il pranzo, aveva chiacchierato del più e del meno; poi, al momento del caffè, si era alzato ed aveva tirato fuori due buste di carta, dallo zaino che portava con sé.

'Billy, Rafflesia, sono arrivate queste per voi; credo siano le convocazioni per la prova di ammissione alla Facoltà di Medicina. Non le ho aperte, chiaramente, però c'è il riferimento della Johns Hopkins, sul frontespizio' gliele porse.

Lei la strappò subito, in fibrillazione; lesse il foglio e parlò 'Sì; la data dell'esame è fissata a metà settembre, qualche giorno dopo la fine della nostra permanenza qui'.

Billy, invece, mise la sua nei pantaloni, ripiegata. Era stato particolarmente silenzioso, ma almeno non aveva seguito il proposito di una giornata solitaria lontana dal gruppo.

'Che fai, non la apri?' chiese Nat.

'No, è evidente cosa contenga; nemmeno so se parteciperò, mi risparmio la fatica' fu laconico.

Jack si sentì in dovere di intromettersi 'Non mi pare un atteggiamento maturo, così come evitare di rispondere alle telefonate che ricevi al cellulare. Mi hanno contattato i manager del Toronto; ti cercano, per sapere cosa hai deciso di fare e, veramente, pure io vorrei esserne informato...sai bene che non ti aspetteranno per sempre, è un tipo di proposta che un giocatore di hockey riceve una volta, nella sua carriera, e potresti perdere un treno che non ripasserà più'.

Kronk alzò leggermente il tono della voce 'Ancora non ho deciso e non desidero essere forzato a farlo, chiaro? Soprattutto da te'.

'Ti invito a riflettere in fretta, per non avere rimpianti, un domani; è per il tuo bene, per il tuo futuro, che lo sto dicendo!' rispose il padre di Rafflesia.

'Se prenderanno un altro al mio posto, vorrà dire che l'hockey non era nel mio destino!' il ragazzo era tenace.

'Ha ragione Jack, Billy, e lo sai benissimo pure tu' Steve fu molto chiaro, parlando all'amico, direttamente 'Devi capire cosa fare, e senza indugi, stavolta: deve essere bianco o nero'. Fu saggio e maturo, come al solito, pacato nei modi, e concreto nel contenuto.

E Kronk cedette al ragionamento logico e obiettivo 'Scusate, la scelta mi rende molto ansioso. Prometto a tutti che ci proverò!' sorrise alle parole di Rogers, rasserenato, e la discussione terminò lì.

'Rafflesia, stasera ho prenotato in una pizzeria che mi ha consigliato Nick, così potremo stare da soli e chiacchierare' la proposta estemporanea del padre stranì all'istante l'interessata; non fece in tempo a replicare, né a voltarsi verso il Falco, che Jack continuò 'intendo tutti e due, tu e Clint, chiaramente'.

Gli piaceva molto, Clint; Fury gli aveva ribadito che fosse arrogante a tratti, introverso, ma con sua figlia era estremamente premuroso, affettuoso e tenero ed aveva intuito, da subito, che ne fosse perdutamente innamorato.

Barton aveva drizzato le orecchie; era stato gentile ad invitarlo, lo aveva apprezzato. Attese che la sua ragazza rispondesse, per entrambi.

'Va bene, grazie...' la brunetta non era entusiasta, ma aveva ben poca scelta.

'E' stato carino tuo papà, ad invitare pure me!' sottolineò Barton, non appena furono soli, spezzando un lancia in favore di Jack.

'Sì, è vero, non me lo aspettavo; speriamo che non sia una serata tanto pesante!'.

'Non può esserlo, se saremo insieme; mi farò prestare qualcosa da Tony. E tu metteresti, per favore, il vestito coi cuoricini viola? Lo adoro!' le domandò.

'Sì, amore, indosserò quello che vuoi...vieni con i tuoi vestiti, ti amo così come sei, non mi importa nulla del cachemire e dei mocassini, lo sai' lo rimproverò aspramente, detestava vederlo insicuro.

'Volevo essere un po' più presentabile!' controbatté il Falco, che teneva a dare la miglior impressione possibile al papà della sua ragazza.

'Certo, amore mio, fai come desideri' rise, osservandolo sgattaiolare nella stanza di Stark 'devo accondiscendere alle tue impuntature, Falco! Fammi fare almeno buona figura'.

E fu esattamente così.

'E' buonissima la pizza, Nick ci ha dato davvero un buon consiglio' Laura, la matrigna di Rafflesia, apprezzava le specialità italiane del locale, dove si erano ritrovati per la serata, e si era rivelata affabile e cortese, nonostante le apparenze e le chiacchiere su di lei.

'Sì, è vero. Ci veniamo spesso ed il primo giorno che ci siamo conosciuti abbiamo cenato proprio qui, col gruppo'. Il Falco - indosso un paio di blue-jeans ed una polo azzurra che metteva in risalto il ceruleo degli occhi - parlava a ruota libera; era perfettamente a suo agio e gestiva la conversazione, con tranquillità, tenendo banco. Divise l'ultimo spicchio di margherita gigante che avevano ordinato proprio con Laura, come fossero amici di vecchia data.

Intanto che il cameriere serviva il caffè ed il dessert, il più classico tiramisù della tradizione del Belpaese, in due porzioni da dividere, Jack si fece più serio, aprendo il proprio cuore alla figlia 'Rafflesia, so che sei agitata per l'esame. Stai tranquilla, sono certo lo supererai, perché hai studiato tanto, come mi ha anticipato Nick; mi ha raccontato che stai china sui libri tutto il tempo, con Clint che si allena vicino a te.

Rilassati, hai bisogno anche tu di riposare, per arrivare in forma alla prova scritta. L'anno accademico che ti aspetta sarà molto duro; a proposito di relax, ho un regalo per voi...'. Dette per certo il superamento dell'esame, fiducioso, e passò un tagliando colorato a Barton, recuperato dalla tasca interna della sua giacca 'è un buono per una giornata intera alla Spa del nostro albergo; l'abbiamo visitata e ci sono tante attività per ritemprarvi e svagarvi un po''.

Al regalo inatteso, rimasero interdetti, soprattutto il Falco, che si sentì in difficoltà 'Grazie mille, non so che dire! Non sono mai stato in un posto così'.

'Grazie, papà, davvero, non dovevi!' la Tyler fu colpita dalla premura di suo padre.

'Di niente, è una sciocchezza; ho preso un ingresso pure per Billy. Quando calmerà i bollenti spiriti, daglielo tu'. Ne tirò fuori un altro, identico, ridendo, e lo posò sul tavolo, udendola assentire.

'Devo chiedervi una cosa...che pensate di fare, al termine delle vacanze? Rimarrete insieme?' conosceva la risposta, ma aveva bisogno di sapere quale futuro attendeva la sua bellissima figlia, legatasi ad un uomo che svolgeva la preparazione per un lavoro impegnativo e pericolo, fuori dagli schemi.

'Veramente sì, ci abbiamo pensato a lungo ma siamo in alto mare per una soluzione vera e propria; forse frequenterò l'Università a New York' Rafflesia sospirò.

'Oppure potrei trovare un impiego a Boston; non abbiamo ancora deciso nulla di preciso' si intromise Barton.

'Ho capito; non so se avete già parlato con Fury della questione. Io non sono Nick, Clint, e a volte preferisco non conoscere i dettagli del lavoro del tuo Capo' si rivolse all'Avenger e poi a Rafflesia 'ma tu sei mia figlia e parlo da padre; vi posso garantire che se avrete bisogno del mio aiuto, ci sarò, sempre, ricordatevelo.

Rafflesia, se vorrai andare a studiare in qualsiasi posto che non sia Boston, come avevi programmato, ti appoggerò, ti pagherò gli studi, la casa, quello che ti servirà, poiché non abbiamo problemi economici.

Clint, per un impiego, la mia azienda è grande, potrai scegliere quello che vuoi, mi farebbe piacere; certo, è una ditte edile, per cui dovresti occuparti di un'attività amministrativa, non paragonabile a ciò di cui ti occupi attualmente all'Agenzia'.

'Siamo a vostra disposizione e Jack ha importanti conoscenze, in molti settori. Tenete in considerazione, seriamente, la sua proposta... entrambi' Laura, con garbo, si allineò al suggerimento del marito.

Barton sgranò gli occhi e - la mano in quella della sua ragazza - mormorò 'Grazie, ci rifletteremo...e, soprattutto, le sono grato per la disponibilità'.

'Papà, io...' alla bruna venne da piangere, si era commossa ad ascoltare delle parole tanto sentite; suo padre era sincero e sinceramente preoccupato, tra l'altro.

'La mamma avrebbe voluto così, per te, per voi...per cui sentitevi liberi, per le vostre scelte future, di approfittare del mio appoggio e di decidere, comunque, ciò che pensate sia meglio!' Jack lo sottolineò, ancora, e non riuscì a terminare, travolto dall'abbraccio di sua figlia, che si era addirittura alzata da tavola per stringerlo, nascondendo il viso nel bavero della sua giacca, come quando era bambina.

La cinse, in un contatto familiare che gli mancava da tanto, troppo tempo, guardando Clint, certo che la modifica dell'atteggiamento della sua piccola nei propri confronti fosse dovuto alla serenità della relazione che aveva instaurato con lui.

***

'Ho bisogno di parlare con Billy; i discorsi di mio padre mi hanno turbato!' Rafflesia era rimasta interdetta della proposta paterna; contenta ma confusa, ed, in fondo, davanti ad un bivio. Scendendo dal pick up, davanti la villa, espresse il desiderio di una discussione con Kronk, lo specchio della sua anima, il fratello che non aveva avuto e che lui rappresentava.

'Andiamo a cercarlo, allora' Clint pensò che confrontarsi con il suo amico più caro potesse essere utile, per entrambi, e dovevano, comunque, consegnargli il regalo di Jack, il buono per la giornata alla Spa.

'E' andato in spiaggia, a passeggiare, con Rogers' Stark li indirizzò, incrociandoli sulla porta della magione.

Arrivando verso la battigia, illuminata solo dalla luce della luna, scorsero due sagome stese sulla sabbia, sopra un telo ...inconfondibili, ai loro occhi, uno accanto all'altro, Steve e Billy, avvinghiati, e presi da un lungo bacio appassionato.

Il Falco balbettò qualcosa di incomprensibile e la ragazza gli piazzò una mano sulla bocca, per impedirgli di parlare e di farsi sentire.

Udirono una parte di conversazione.

Era un semplice dialogo d'amore profondo che loro stessi avevano fatto mille volte...'Torniamo in casa' la Tyler bisbigliò all'orecchio di Barton, invitandolo a allontanarsi in fretta, silenziosi, per non interrompere l'idillio dei loro due amici.

In stanza, Clint, piuttosto sconvolto da ciò che aveva visto, si accese una sigaretta intuendo che la sua ragazza fosse già a conoscenza del legame tra Rogers e Kronk 'Da quanto lo sapevi?'.

'Non ne ero certa, lo avevo solo immaginato. Ho percepito dal giorno che ci siamo conosciuti, in aeroporto, che ci fosse un certo feeling' rispose Rafflesia, prontamente, togliendo i sandali e raggiungendo il Falco. Lo strinse da dietro e poggiò la testa sulla sua spalla.

'Perché non mi hai detto nulla?'.

'Steve mi è parso particolarmente riservato ed anche Billy non mi ha mai confidato i dettagli della sua vita amorosa; nell'ultimo periodo, ho capito che le ragazze gli interessavano poco...o nulla! A me non importa, mi interessa solo che sia felice. Si tratta di amore, Falco; hai visto come si baciavano, come amoreggiavano? E' quello che facciamo io e te, non trovi?' difese strenuamente il legame inconsueto ma pulito e tenero che aveva visto sbocciare sotto i propri occhi.

'Hai ragione, amore mio; saranno angosciati all'idea di separarsi...siamo uniti pure in questo, purtroppo e mi dispiace per loro!' prese la sua mano, portandola alla bocca per sbaciucchiarla.

'Clint, dovremmo pensare bene alla proposta di mio padre!' terminò lei, un attimo prima di ritrovarsi con la schiena poggiata sul vetro della finestra, in un abbraccio senza fine, udendo Barton annuire.

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