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Era un pomeriggio come tanti di inizio autunno, alcune foglie cominciavano a cambiare colore e lasciarsi trasportare dal vento ancora caldo e leggero. Isabel si trovava al  "Parc Guell" parco pubblico di 1,78 ettari con giardini e elementi architettonici. Situato nella parte superiore della citta di "Barcellona" sul versante meridionale del "Monte Carmelo". Ideato come complesso urbanistico,  progettato dall'architetto "Antoni Guadì" uno dei massimi esponenti del modernismo catalano, a carico dell'impresario "Esuebi Guell" e inaugurato come parco nel 1926. Mentre aspettava l'arrivo della macchina degli sposi per procedere con il servizio fotografico,  ammirando l'armonia tra architettura e natura notò una bambina seduta su uno scalino della scalinata in disparte, sembrava essere sola, ma magari la madre o un parente, insomma qualcuno era con lei.
Nel frattempo gli sposi arrivarono e lei procedettecon il proprio servizio, si fece sera, il cielo era passato dall'indaco al blu notte, che può far rilassare o incutere timore a seconda della situazione... si guardò intorno e la bambina era sempre lì, si avvicinò e le disse: <<ciao come ti chiami?>> La bambina si girò a guardarla ma non le rispose, finalmente arrivò una donna, quasi senza fiato, poi le disse: <<grazie>> <<si figuri, sua figlia scappa sempre?>>  <<Non lo so, è arrivata ieri sera all'orfanotrofio che dirigo, stavamo giocando insieme agli altri bambini e quando mi sono girata l'ho vista correre via e l'ho seguita, ma è molto più veloce di me>> <<mi dispiace>>, <<lei non poteva sapere... grazie di nuovo...>> <<Isabel, è stato un piacere, è sempre stata seduta sulle scale, anche mentre stavo lavorando>> <<mi chiamo Maya>> <<arrivederci Maya.>> Raccolse le sue cose e se ne tornò a casa.

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