La cartomante

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Ma quando la mattina Deren si svegliò non trovò accanto a se Ali. Si alzò dal divano,ancora stordita dal sonno e andò in cucina per bere un bicchiere di acqua. Trovò il tavolo apparecchiato e la colazione pronta e nel piatto un biglietto con scritto: "Vado a chiarire tutto...buon appetito". Le sfuggì un sorriso ed iniziò a mangiare di gusto. Si sentiva meglio, fuori era una bellissima giornata quindi decise di andare a fare una passeggiata. Camminando per la via dei mercatini la sua attenzione fu attirata da una cartomante che diceva di riuscire a prevedere il futuro attraverso la lettura della mano. Deren non aveva mai creduto a queste cose, ma stava cambiando: gli eventi degli ultimi giorni, ovvero l'incontro con Ali, lo scippo e la brutta esperienza in discoteca, le avevano aperto gli occhi e fatto capire che tutto può cambiare in un attimo. Si sedette davanti a questa signora, probabilmente di origine indiana, con i capelli lunghi e per la maggior parte bianchi. Aveva un turbante colorato in testa e un gioiello le pendeva sulla fronte. La pelle del suo viso era molto rugosa, aveva di sicuro superato la settantina, gli occhi di un verde smeraldo magnetico. Si sedette di fronte a lei, allungò il braccio e porse la mano. La chiaroveggente la prese tra le sue: erano leggermente ruvide e molto calde. La studiò per qualche secondo, passando il dito indice sulle varie linee della mano di Deren.

"Il tuo cuore è stato chiuso per molto tempo. Il gelo lo aveva quasi ricoperto del tutto. Negli ultimi giorni hai avuto paura, vedo un uomo grosso, una figura scura, che ti ha fatto del male ..." 

Deren si irrigidì e sgranò gli occhi: le faceva male ricordare e soprattutto era spaventata da come quella donna potesse aver capito tutto semplicemente guardando la sua mano.

"...vedo un altro uomo, bello e dallo sguardo tenebroso, che hai creduto di amare fino a poco tempo fa ..." continuò l'anziana donna con la stessa cantilena dell'inizio.

Già, Can, pensò Deren. 

"...ma non è lui il tuo destino!". L'anziana si alzò e le poggiò una mano sul petto, proprio sul cuore. Chiuse gli occhi e iniziò a cantare in una strana lingua che Deren non conosceva.

"C'è scritto un nome sul tuo cuore, a chiare lettere: Ali. Hai paura di lui, è più giovane e vi conoscete da poco. Ma ti ha già salvato due volte..."

Deren era sconvolta. Come poteva quella veggente sapere tutte queste cose? Doveva crederci veramente?

"...non mi credi,lo sento. Questa sera riceverai una sorpresa gradita. Vedo felicità nel tuo futuro, non sarai più sola"

A Deren uscì una lacrima. La veggente prese una piccola pietra verde e gliela mise in mano. Era dello stesso colore dei suoi occhi. Poi prese un foglio, vi scrisse delle cose e lo mise in una busta.

"La pietra è un portafortuna, tienila sempre con te! Per quanto riguarda la busta non la aprire adesso. Aspetta due anni. Qui c'è il tuo futuro: se lo leggessi adesso non ci crederesti" concluse l'anziana. 

Deren prese quella busta e la mise in borsa, pagò la veggente e le baciò le mani. La tentazione di leggere era tanta per cui, tornata a casa, pregò la domestica di metterla in un libro qualsiasi nella sua libreria e di non dirle quale fosse. Le sarebbe così passata la voglia di cercarla. Si fece una doccia, si preparò come dovesse andare a lavoro (anche se aveva ancora alcuni giorni di riposo) e iniziò a salirle sempre più la curiosità riguardo la sorpresa che la veggente le aveva predetto. Verso le sette di sera suonarono alla sua porta. Si trovò davanti un autista che le consegnò una lettera: era di Ali. Le diceva di mettere qualche vestito in un trolley e di non dimenticare il costume. Aveva mezz'ora di tempo per prepararsi e salire sulla limousine che la aspettava sotto casa. Deren era eccitatissima: corse in camera e buttò nel trolley le prime cose che le capitavano sotto mano. Non sapeva dove l'avrebbe portata Ali ma era decisamente pronta a tutto. Ci mise molto meno di mezz'ora, salì nella limousine e l'autista la condusse in un centro termale. Sempre Ali le aveva scritto di fare il suo nome in reception e le avrebbero dato le chiavi di una camera prenotata. Entrò in stanza e si buttò sul letto: le lenzuola sapevano di fresco. Subito dopo bussarono alla porta. Quando aprì si ritrovò davanti Ali in accappatoio bianco e infradito:

"Buonasera bellezza, che ci fai ancora vestita?"

"Ali, come mai questa sorpresa?"

"Credo tu abbia bisogno di rilassarti un po', quindi ho pensato che un bel massaggio e l'acqua calda potessero essere molto utili"

"Idea grandiosa,grazie!"gli disse Deren saltandogli al collo.

"Dai avanti, metti il costume e l'accappatoio e andiamo a rilassarci!" le disse Ali, sollevandola leggermente da terra, prima di riposarvela.

"Agli ordini! A proposito: dove sei stato per tutto il giorno?"

"A conoscere i miei fratelli...non sono male sai? Mi hanno offerto un posto in agenzia, sto valutando la cosa...sarebbe un buon motivo per restare! Per il momento ..."

"Per il momento?" chiese Deren dubbiosa.

"Beh,sì: una cosa tira l'altra, magari incontro anche qualche bella ragazza e chissà,potrebbe  convincermi a restare ... ma dovrebbe essere parecchio convincente!"

Ali si era avvicinato al viso di Deren e aveva abbassato il tono di voce, in modo sensuale. Si avvicinò alle sue labbra, le sfiorò appena con le sue. Poi si ritrasse, fece un grosso respiro e si passò la lingua sul labbro inferiore. Tornò a riavvicinarsi a Deren, che era rimasta con il fiato corto e le sussurrò all'orecchio: "hai cinque minuti di tempo per cambiarti: ti aspetto qui fuori,ma ti conviene chiudere bene la porta, questi hotel non sono così sicuri e potrebbe entrare qualcuno"

"Non ci sei tu di guardia?" lo punzecchiò la donna.

"Allora diciamo che potrei entrare io ..."

"E dovrei avere paura di te?" chiese ancora Deren.

"Non lo so ...tu che dici?"

"Non ho paura di te, Ali"

Deren si avvicinò, gli diede un bacio sul collo, lo guardò maliziosa e ... gli chiuse la porta in faccia andando a cambiarsi. Mise un costume nero intero, che lasciava le spalle totalmente scoperte, ed era incrociato sul davanti. Indossò l'accappatoio bianco e le infradito in dotazione dell'hotel e uscì raggiungendo Ali, che la prese per mano e la condusse verso la sala massaggi.   

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