17- Giacomo, Miriam e la festa

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Giacomo

«Mi fa piacere che tu sia qui!» esclama Martina dopo aver aperto la porta di casa, permettendomi di entrare. «Se ci fosse stata la tua amica non saresti venuto.» Decido di non risponderle e la seguo fino alla sala da pranzo. Palloncini di tutti i colori toccano il soffitto alto affrescato. Il più grande ha la forma di un diciotto rosa ed è attaccato al muro davanti a me.

A breve anche Lara avrà diciott'anni. Non sarò neanche con lei quando diventerà un'adulta. Sono il migliore amico peggiore sulla faccia della Terra.

Valerio viene a salutarmi e mi porge una lattina di birra presa dal frigobar addossato al muro dall'altra parte della stanza, «Miriam sta aspettando che tu vada da lei.» Indica con il capo la ragazza con un vestito azzurro, che ricade morbido sul suo esile corpo, che ridacchia con le sue amiche lanciandomi occhiatine. Le rivolgo un sorriso che ricambia per poi tornare a bisbigliare con le sue amiche. Detesto questa cosa.

«Lo so, ma non mi va» sospiro, «Andiamo, Miriam è-» si blocca senza distogliere lo sguardo da me, «Che c'è?» domando confuso. «Pensi a Lara» afferma. «Non penso a Lara, solo che mi manca» spiego. «Allora vai da Miriam e dimentica che lei ti manchi.» Fa spallucce, come se fosse facile. «Puoi immaginare che Miriam sia Lara mentre state in camera dei genitori di Martina.» Mi fa l'occhiolino, «Io non penso a Lara in quel senso» mi difendo. «Come vuoi, ma non puoi ignorare Miriam per sempre solo perché la tua migliore amica è ad Amsterdam.» Mi lascia un pugno scherzoso sul braccio. «Sì, hai ragione.» Così lo lascio lì e vado da Miriam.

«Ciao» la saluto interrompendo la conversazione, probabilmente su di me, che stava intrattenendo con le sue due migliori amiche.

Carina è la più odiosa. Pensa di essere chissà chi quando è una ragazza del tutto normale come tutti noi. Appena mi nota mi guarda e un risolino le sfugge dalla labbra quasi inesistenti che ha tinto di rosso. I suoi occhi grigi sono puntati su di me, l'ombretto nero che ha steso sulle palpebre, intonato con il tubino stretto che le arriva a metà coscia, le sta davvero male e aggiunge dieci anni alla sua reale età. Invece Nina è simpatica, al contrario della sua migliore amica. Ha i capelli quasi bianchi lasciati sciolti sulle spalle, il cui colore contrasta con quello scuro dei suoi occhi. Mi rivolge un sorriso in segno di saluto e mi chiedo come faccia a stare con loro. Carina si sposta i capelli lunghi e corvini dietro le spalle con un gesto che la fa sembrare ancora più antipatica.

«Ciao» ricambia il saluto Miriam. I capelli scuri sono legati in una coda alta e si è truccata più del solito. Come la sua amica ha tinto le labbra di rosso e steso un ombretto azzurro che ha sfumato alla perfezione. Deduco che si sia truccata da sola e che non l'abbia fatto Carina.

«Come stai?» chiedo per fare conversazione, «Io sto bene, e tu?» risponde con voce civettuola. «Bene grazie» borbotto, pentendomi di aver dato retta a Valerio. Dovevo stare lontano da Miriam.

«Non ti ho visto a scuola questa settimana, e ieri sera non sei venuto» osserva. «Sì, a scuola sono stato in classe e ieri sera ero con Lara» spiego.

Miriam fa il classico, si trova nello stesso edificio in cui si trova lo scientifico e la sua classe è nel piano sopra a quello dove c'è la mia. Gran parte delle volte ci incrociamo alle macchinette del suo piano e poi ci fermiamo a chiacchierare.

«Oh, sì certo... Lara. Come sta?» La sua domanda di cortesia mi irrita. «Bene, si sta ambientando ad Amsterdam» racconto svogliato per farle capire che non mi va di parlare con lei, soprattutto di Lara.

«Mi dispiace che voi due non siate più vicini come prima, eravate molto legati. Quando mi hai chiesto di uscire non ci credevo perché pensavo stessi con lei.» Mi trattengo dallo sbuffare: chi deve sempre fare osservazioni sulla straordinaria amicizia che lega me e Lara da immemore tempo, alludendo a una storia d'amore tra noia.

«Siamo molto legati» la correggo. «Beh, io non credo alle amicizie a distanza, sinceramente.» La sua frase mi fa venir voglia di lasciarla qui. Le sue amiche attendono con ansia la mia risposta, il che mi irrita ancor di più. «Se fosse affar tuo ti direi che è la tua opinione, ma non ti riguarda» rispondo acido lasciandola a bocca aperta.

«Ora se permetti vado da Valerio, quando terminerai le tue osservazioni inopportune sulla mia migliore amica sai dove trovarmi.» Le do le spalle, ma poi mi volto nuovamente verso di lei. «Ah e non pensare che sceglierei te a Lara. Lei è la mia migliore amica, tu sei solo una con cui esco da cinque minuti.»

Poi torno da Valerio che si sta godendo la scena sorseggiando la sua birra. «Hai sentito tutto?» Annuisce continuando a ridere, «Hai fatto bene» si congratula.

«Credo che tu non abbia più una ragazza però» mi ricorda. Lancio un'occhiata a Miriam, che sta confabulando con le sue amiche e non è più allegra come prima. «Se conosco Miriam verrà a chiedermi scusa entro dieci minuti.» Lui ride ancor di più. «Odio chi fa commenti inappropriati su Lara» dico. «Lei è la persona più importante della mia vita.»

Come previsto, cinque minuti dopo Miriam mi ha chiesto scusa, così l'ho appena lasciata davanti a casa sua. Riparto sospirando, senza voglia di andare a scuola domani e ripetere la solita routine della settimana scorsa. Monotonia totale senza Lara.

«Ciao tesoro» mi saluta zia Laura quando la raggiungo in cucina. «Ti dispiace se stasera sto un po' con te e Lara? Il tizio di Tinder mi ha dato buca» sospira. Mi avvicino a lei e le poso un braccio sulla spalla. «Non troverai l'amore su Tinder, zia Laura» provo a convincerla. «Lo so, ma io non sono tua madre. Marta ha trovato Alessio e lo ha amato. Hanno avuto te e sono morti felici. Io non troverò l'amore a trentacinque anni.» Sorrido, «Zia Laura sei la persona più straordinaria del mondo, cosa spaventa quegli uomini?» Prima di rispondere sospira, «Tu.» Spalanco gli occhi scioccato, «Quando scoprono che mi prendo cura di mio nipote vanno in panico e scappano prima che io possa dire che hai diciotto anni e non cinque. Qualche volta li scarico io se sono degli idioti.»

Le accarezzo i capelli scuri, uguali quelli di mia madre, per rassicurarla, «Troverai quell'uomo che ti amerà con tutto ciò che sei, anche con me, ok?» La stringo forte tra le mie braccia. «Se ti basta per ora hai me che ti amo» mormoro aumentando la stretta. «È più di ciò che merito Giacomo, lo sai.»

Spazio autrice
Capitolo interamente dal punto di vista di Giacomo! Cosa ne pensate? Vi piace il suo personaggio? Invece che pensate di Miriam e Valerio? Non vedo l'ora che possiate conoscere meglio zia Laura, ma per quello che avete adesso... Pareri su di lei? Chissà che ruolo assumeranno tutti questi personaggi nella nostra storia... Lo scopriremo insieme! Un bacio e alla prossima!

Instagram Wattpad= giuliascrive4
Instagram privato= giuliacattii

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro