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Oggi l'aeroporto è più triste del solito, «Questa volta almeno posso salutarti» scherza Giacomo. Valerio mi ha salutata fuori con un abbraccio da spezzare le ossa e poi ci ha lasciati entrare da soli. «Sono onorata» ironizzo. Giacomo mi prende la testa e posa un bacio sulla fronte, come fa da anni.

«Andrà bene» promette. «Succederà di nuovo, lo sai» controbatto, «E ogni volta sistemeremo le cose» dice in tono deciso facendomi scuotere la testa divertita.

«Immagina se mia mamma mi scopre» ridacchio. Veniamo interrotti dal mio telefono che squilla, la mia foto con mia madre compare sullo schermo. Io e Giacomo sgraniamo gli occhi, convinti che mi abbia beccata. «Tesoro, come stai?» domanda lei appena rispondo, «Bene» replico incerta. «Bianca mi ha detto che dormi da lei stanotte.» Rispondo affermativamente, poi un'hostess annuncia un volo per Parigi e mia madre sente l'annuncio. «Che fate?» chiede sospettosa. «Guardiamo un film, hai presenta quello che abbiamo visto anni fa sull'assistente di volo?» Quando dice di ricordarlo, vorrei tirare un sospiro di sollievo, «Ora vado, a domani» la saluto.

«L'abbiamo scampata» tranquillizzo Giacomo. «Credo di dover fare i controlli» dico io. «Già.» Mi abbraccia. «Mi mancherai» sospira. «Tu mancherai a me. Ce la faremo, promesso.» Lui sorride. Una promessa di Giacomo e Lara non viene infranta mai.

Fruga nella tasca e tira fuori un foglio molto piccolo a quadretti stropicciato. Me lo passa.

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Lo guardo confusa, «Però tu fammi una promessa, che un giorno quando sarai vecchia, racconterai a qualcuno cosa siamo stati noi» traduce. «Prometto, ma lo faremo insieme.» Metto il biglietto nella tasca della giacca e chiudo la cerniera per timore di perderlo.

Prima di venire in aeroporto abbiamo preso una pizza d'asporto che abbiamo mangiato a casa di Giacomo, dove avevo lasciato il mio zaino quasi vuoto che ho utilizzato come bagaglio. Nel frattempo Laura è tornata in compagnia di Nicolò, che ha offerto un passaggio a Valerio, che lui ha rifiutato per venire con me. Quando Nicolò è andato via Laura ha raccontato il tempo trascorso insieme. Dal suo sguardo capivo che era diverso da tutti gli altri, forse potrebbe essere quello giusto per lei.

«Ti voglio un bene immenso» mormora, «Ti voglio un bene immenso anch'io» rispondo. Alla fine siamo costretti ad allontanarci, siamo preparati per questo. L'abbiamo già fatto ad Amsterdam, di salutarci con la consapevolezza che non ci saremmo visti per un po' anche se non è successo. Ma questa volta non ci vedremo davvero per un po'... Un bel po'.

A malincuore cammino verso i controlli, dando le spalle a Giacomo. Visto che sono un'amante dei cliché, come dimostra il fatto che io ami i'm mio migliore amico, non reggo e mi volto a guardarlo un'ultima volta come fanno nei migliori film romantici... Dio, quanto lo amo. Vorrei correre da lui e mandare il mondo al diavolo e baciarlo.  Invece mi allontano sempre di più dalla persona che amo con tutta me stessa.

Giacomo

Quando Lara si allontana da me il mio cuore si spezza. Sentirla distante mi fa stare male ogni secondo di più. So che si volterà un'ultima volta, è tipico di Lara. Lei è il tipo che segue alcuni dei cliché dei film e io amo anche questo di lei. Cristo, sono proprio fottuto. Lo fa. Si volta permettendomi di vedere, seppur da lontano, la sua espressione triste per la partenza. Non doveva venire qui solo perché sono un coglione.

«Tutto ok?» Valerio arriva dietro di me, portandomi la mano sulla spalla, «Certo» mormoro continuando a guardare il punto in cui Lara è appena scomparsa con lo zaino in spalla, diretta a una vita che sta amando, ma al contempo odiando.

«Starà bene» mi rassicura Valerio, «È quello il problema» ammetto. Mi sento in colpa. Odio il fatto che Lara possa stare bene senza di me, quando nella nostra vita abbiamo sempre fatto tutto insieme. «Quando sceglierà che è il momento di finirla?» sospiro con le lacrime agli occhi, «Dovresti dirglielo» consiglia. «Di che cosa stai parlando?» domando voltandomi, distogliendo per la prima volta lo sguardo dal vuoto immenso lasciato da Lara, non solo davanti a me, ma anche dentro. «Che la ami» replica, sollevando le sopracciglia scure, «Vale ma di cosa p-» Lui mi interrompe con un cenno della mano, «Dimmi che non è vero. Dimmi che non sei innamorato di lei, che non pensi che sia la persona più meravigliosa sulla Terra. Dimmi che non vorresti baciarla e tenerla tra le tue braccia sempre e costantemente. Dimmi che non vorresti correre ora da lei, prenderla, baciarla e stare insieme. Dimmi che non sei geloso dei suoi amici perché credi che lei possa innamorarsi di loro. Dimmi che ti sei incazzato con me anni fa perché lei è la tua migliore amica... l'hai fatto perché la ami. Almeno ammettilo. E lei ama te quindi dovresti smettere di comportarti da stupido e andare a prenderla, senza lasciarla ad altri.»

Non rispondo, non so cosa dire. Potrei solo controbattere sull'ultima parte: Lara non può essere innamorata di me, ha esplicitamente detto di non esserlo.

Valerio sbuffa spazientito dal mio silenzio e dice che mi aspetta in macchina. Resto fermo lì, come se Lara potesse magicamente tornare indietro e, dentro di me, so che non succederà. Eppure i miei piedi restano impiantati sul pavimento. Vorrei rimanesse per tutta la notte, ma so che non posso.

Mi rendo conto che, alla fine del conti, Valerio ha ragione. È più che ovvio che io provi qualcosa per Lara, qualcosa di grande e che non dovrei dare per scontato oppure ignorare. Ma lo faccio. Continuerò a farlo perché non voglio rovinare l'amicizia tra me e Lara. Confessare significherebbe perdere la mia migliore amica da sempre, quella persona che mi è rimasta accanto dalla morte dei miei genitori e che è intenzionata a farlo per tutta la vita. Sono innamorato della mia migliore amica.

Inizio a correre verso il punto in cui è sparita, come se lei potesse essere ancora lì.

«La prego mi faccia passare solo per un secondo, ci metterò davvero un minuto» prego la guardia che sbuffa scuotendo la grande testa pelata. Tiro fuori dalla tasca dei jeans una banconota da cinquanta euro. Lui sospira e la prende, «Fai veloce e torna da me subito.» Annuisco e corro verso il gate due, dove Lara mi ha detto di star aspettando l'aereo, dopo che la guardia mi ha perquisito.

La vedo seduta sulle sedie a giocherellare con il portachiavi appeso alla cerniera dello zaino. Osserva insistentemente il pavimento con sguardo assente. Sorrido felice di vederla per l'ultimo istante, nonostante lei non sappia che io sia qui.

Prendo un respiro profondo, quando lo dirò ad alta voce allora sarà vero, sarà tutto reale e non solo nella mia testa. «Ti amo» mormoro, restando senza fiato.

Spazio autrice
Lara è ricambiata... ma quando riusciranno a dirsi la verità?

La nostra protagonista sta tornando ad Amsterdam, cosa accadrà una volta lì? Siamo tutti curiosi di sapere come si evolverà il rapporto tra Lara e Giacomo... restate connessi!💚

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