Corsa

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"Ma che ci fanno qui?"

Chiese la mia amica silenziosamente; io gli risposi dicendole di non saperlo, ma che sarebbe stato meglio scoprirlo, così ci accucciammo dietro gli spalti per vedere che cosa sarebbe successo, ovviamente mascherando il più silenziosamente possibile la nostra presenza.

"Okey Moccioso"

"Mi chiamo Marco"

"Si, si, comunque dicevo.....la posizione di base l'hai appresa bene, ora passiamo alla difesa, ti insegnerò come parare gli attacchi"

"Penso che contro quella persona non ce ne sia bisogno"

"C'è sempre bisogno di difesa, anche dell'avversario meno imprevedibile!"

Lo rimproverò severamente occhi di ghiaccio

"Va bene, iniziamo la lezione!"

Io indignata per quello che stavo vedendo, decisi di prendere Laura per mano, fino a portarla fuori dalla palestra.

"Tutto bene Vale?"

Mi chiese lei preoccupata; effettivamente non avevo una bella c'era, si poteva notare dalla mia faccia.

Mi aveva detto che stava prendendo lezioni da uno bravo, ma non pensavo di certo che quell'uomo fosse Levi!

Insomma aveva mentito sulla sua carriera per fare cosa? Magari guadagnare dei soldi extra dal lavoro?!

"Hey terra chiama Valentina.....ci sei?"

"Ah si scusa e che sono preoccupata per quello che ho visto"

Lei mi invitò, con lo sguardo a continuare la mia frase; così le dovetti spiegare perché Marco stava facendo delle lezioni supplementari di scherma.

"Non ci credo! Quel pallone gonfiato!"

"Calma Laura, tranquilla"

"Non sto serena, di tutte le vendette che si poteva inventare perché porpio questa?! Ma tu lo puoi battere vero?"

Mi soffermai a riflettere sulla sua domanda, per poi dire:

"Penso che Sword Lady possa farlo ahahaha"

"Hai ragione perché non chiedi aiuto a lei?"

La guardai con uno sguardo che diceva tipo: Ma fai sul serio? Il mio era solo sarcasmo;
Come se mi avesse capito, continuò a dire altro, cambiando argomento:

"Ma tu sei brava non riesci a batterlo?"

"Non lo so, ma se anche ne fossi capace, sarebbe la soluzione migliore umigliarlo davanti a tutti?"

Lei si impensierì e poi sbuffò

"Bella domanda Vale, anche se sono la sua sorellastra non saprei cosa risponderti, soprattutto perché con te si comporta in modo diverso, ti consiglio di seguire il tuo cuore"

"Grazie Laura"

Quello fu il nostro ultimo di scambio di battute, prima che la campanella, che segnava la fine della ricreazione suonò.

Una volta tornata in classe le ore passarono moderatamente. Quando varcai il cancello d'uscita non mi sentì più libera; avevo ancora tanti pensieri per la testa, ma essi furono interrotti dalla voce del mio maestro:

"Sai tornare a casa di corsa?"

"Levi mi hai spaventato, non starmi troppo appiccicato, se ci vedono insieme siamo fritti!"

"Va bene, ma non hai risposto alla mia domanda"

"Sono 5km da qui a casa"

"Perfetto venti minuti è il tempo ideale!"

"Devo proprio?"

"Si oggi l'allenamento lo inizieremo così, ti aspetto a casa!"

Disse lui iniziando a correre.

Proviamoci, pensai mentre iniziai a muovermi, magari mi aiuta a schiarire la mente, Continuai a fantasticare sui benefici; purtroppo come avevo già notato, non ero più allenata e ci misi quasi cinquanta minuti.

"Tsk mocciosa ti sei proprio rammollita, una volta ce l'avresti fatta"

"Ma avevo lo zaino che pesava!"

"Non inventarti scuse, io ti facevo correre con la spada e l'armatura, pensi che in guerra tu sia leggera mentre cerchi di scappare dalla morte?"

Il suo tono freddo mi fece capire che avevo esagerato con il lamentarmi

"Quel ragazzo della tua scuola M, M"

"Intendi Marco?"

"Si esatto, si sta impegnando molto, più di te e devo dire che impara in fretta, mi ricorda Astra"

Levi si stoppò subito dopo quel nome, sapeva che in mia presenza non doveva essere pronunciato

"Valentina io scusa non vole-"

"No hai detto abbastanza, la corsa mi ha messo stanchezza, vado a fare la doccia per poi dormire"

Quando I miei occhi incontrarono i suoi ci lessi rancore e dispiacere, ma non lo guardai a lungo e mi diressi di sopra; c'erano così tante cose di cui avrei voluto parlargli oggi, a partire dalla storia di Marco, tuttavia il suo rimprovero genitoriale si era rivolto contro di lui.

Una volta a letto, come mi capitava ultimamente, i miei pensieri saltavano da un argomento a l'altro: c'era la questione di Marco, poi quella della corsa e infine di Astra.

Forse Levi aveva ragione, avrei dovuto iniziare ad impegnarmi come stava facendo il rosso e di come faceva Astra.

Sorrisi nel ricordare che era proprio quest'ultimo che mi incitava sempre a dare il meglio di me negli allenamenti; con il suo sorriso riusciva a trainarmi nella parte giusta.

Forse era proprio per l'albino che davo il meglio di me, mi sono allenata tanto in passato perché non volevo contare solo su di lui in guerra, volevo poterlo difendere e non farlo preoccupare.

Il mio cuore si strinse e decisi di distrarmi andando a vedere il Ladyblog fino a cadere nelle braccia di morfeo.

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