Infermieria

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Prima di iniziare il capitolo vi lascio delle immagine su cui ho preso ispirazione per i vari personaggi, magari con le foto riuscirete ad avere un idea migliore di quando parlano:


(Valentina da normale)

(Valentina trasformata)

(Levi Ice)


(Laura stone)

(Marco Leaf)

Mentre la mia testa era indecisa tra la ragione e la gloria, l'insegnante non perse tempo a fiondarsi contro di me.

Istintivamente bloccai la spada con una parata; lo scontro provocò un rumore sordo e lo stupore di tutta la classe

"Che fortunata!"

"Forza maestro, una bella lezione!"

"Colpisca più forte"

"MA STATE ZITTI PER UNA VOLTA!?"

urlai alle loro critiche, mentre mi liberavo dalla presa che si era venuta a creare; mi allontanai il più possibile mentre rimanevo in posizione difensiva.

Mi permisi di puntare lo sguardo sul gruppetto negli spalti e potetti leggere nel loro sguardo stupore e meraviglia per quello che avevo appena fatto, ma soprattutto perché per la prima volta ero riuscita a rispondere ai loro insulti.

Il combattimento andò avanti per qualche minuto, per non destare troppi sospetti mi limitavo a parare e a schivare e non attaccare.

Ormai la stanza era riempita solo dal rumore del metallo che si scontrava.

Per gli altri era uno spettacolo, per me e Levi era divertimento, infatti dal suo sguardo potevo capire che non era un vero allenamento, piuttosto un modo per passare il tempo e divertirci.

Tuttavia, non so per quale motivo, decise di aumentare la posta in gioco, mettendo più forza nei suoi attacchi.

Di solito sarei riuscita a parare anche quelli senza problemi, ma per un oscuro motivo la testa mi iniziò a girare e tutto intorno a me divenne sfocato, per poi diventare completamente nero.

L'ultima cosa di cui la mia mente ha memoria e che parai a fatica un altro assalto di Levi, poi tutto buio.

Quando riaprì gli occhi, mi trovai disorientata; potevo distinguere solo un forte colore bianco su delle pareti; man mano che i miei sensi si risvegliarono, potetti sentire del tessuto intorno a me.

Mi alzai di scattò e scoprì di essere sul letto dell'infermieria, quello a cui non riuscivo a credere era la persona davanti a me.

Lo scatto improvviso che provacai, fece trasalire dal sonno Marco; si avete capito bene Marco Leaf che stava dormendo nella sedia accanto al mio lettino.

"Che ci fai tu qui?"

"Hey stramba non trattare così il tuo salvatore"

"E da cosa mi avresti salvato, dalla guerra? Da un campo minato? Da una spada che stava per trafiggermi?"

"Certo che i tuoi paragoni sono strani come te"

Finché non ci sei dentro non puoi capire caro mio, pensai tra me e me, mentre lui continuò il discorso:

"Sei svenuta mentre combattevi, così mi sono offerto di portarti in infermeria"

"Capisco"

"Un grazie sarebbe lecito, lo sai che pesi?!"

"Come ti permetti, il mio peso è normale e per un giocatore di baseball forte come te non dovrebbe essere un problema trasportarmi, no?"

"Oh quindi anche la stramba pensa che io sia forte"

"Aaaa ci rinuncio pure con te a parlare"

In un certo modo mi ricordava quella persona.

"Comunque perché sei svenuta? Hai fumato qualcosa che non dovevi?"

Aspetta un secondo, Marco si stava preoccupando per me?

"Non lo dico perché sono preoccupato per te stramba e che bisogna inserire un motivo nel modulo infermieristico"

Disse velocemente il ragazzo mentre prendeva sbadatamente una penna dal cestino

Ah ecco mi sembrava strano che uno come lui potesse essere così gentile, magari mi aveva portato fino a qui solo per farsi vedere dal resto della scuola.

"Non so perché sono svenuta ma di certo non fumo niente"

"Mmmm da quanto non mangi?"

Alla sua domanda inizia a contare con le dita

"Penso da ieri mattina, al lavoro non ho potuto mangiare e stamattina ero in ritardo quindi non ho fatto colazione"

"Ora capisco il perché, sei proprio scema a non mangiare per così tanto tempo, ci credo che sei svenuta, con tutta la fatica che avrai fatto"

"Mmm per una volta hai ragione"

"Solo una? Comunque potrai mangiare tra dieci minuti quando scatta la pausa pranzo"

"Penso che mangerò a casa"

"Eh perché?"

"Perché nella fretta non ho portato niente"

"Allora compra qualcosa alla mensa!"

"Non ho soldi"

"Te li presto io, ma dovrai restituirmeli con l'interesse"

"No, non riuscirei a ripagarti, ieri sono stata licenziata dal lavoro e devo risparmiare anche per pagare l'affitto eh non so nemmeno perché sto dicendo a te queste cose"

"E i tuoi genitori?"

"Non sono affari tuoi!"

"Che permalosa, facciamo così ti do il mio pranzo, tanto mia madre prepara sempre troppo e poi tu un giorno me lo preparai più grande"

"No grazie, non ho fame"

Incrociai le braccia, ma il mio stomaco mi tradì brontolando

"Pft ahhahaha"

Marco si mise a ridere di gusto Mentre io arrossì

"Tieni stramba e vedi di non dirlo a nessuno se lo farai ti renderò la vita un inferno"

Mi minaccio con un sorrisetto mentre mi porgeva il suo pranzo; come ci riusciva?

"G-grazie"

Risposi solamente

"Ah dimenticavo"

Disse appoggiandosi all'uscio dell'entrata, prima di lasciare completamente la stanza

"Cosa?"

"Volevo farti un'ultima domanda, ovviamente per la mia generosità di oggi dovrai rispondermi sinceramente, altrimenti saranno guai"

Deglutì impaziente di sapere il suo quesito

"Come mai sei così brava ad utilizzare la spada?"

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