La Ragazza Con L'Armatura

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"Valentina fai più veloce con queste pizze!"

"Si capo, lo faccio subito capo"

"Sempre la stessa storia, adesso non c'è più Marianna quindi non puoi battere la fiacca"

"Si signore!"

E chi mai stava battendo la fiacca?!

Semplicemente era Dario che, con quel suo tono da so tutto io, impartiva ordini a macchinetta senza fare niente

Appena arrivata sull'isola la nonna di Dario, ovvero Marianna, mi aveva offerto un pezzo di pizza caldo ed un lavoro sicuro, tuttavia la gentile anziana era andata in pensione e siccome a sua figlia non importava nulla del locale, a gestirlo subentrò suo nipote arrogante

Mi doleva ammetterlo, tuttavia il ragazzo non sapeva proprio fare il capo.

"Finito!"

Esclamai dopo aver consegnato l'ultima pizza ed iniziato a pulire il bancone

"Valentina vieni nel retro, dobbiamo parlare"

Mi "invitò" il mio capo

Senza perdere un minuto di tempo, tolsi il mio grembiule infarinato, per raggiungere Dario e gli altri miei colleghi, I quali stavano mangiando ciò che era rimasto per la loro cena, nel grande giardino che usavamo come retro bottega

"Cosa volevi chiedermi Dario?"

"Valentina"

Disse il mio nome sbuffando, per poi continuare il suo discorso:

"So che lavori qui da sei mesi, ma non riesco a collocarti nel mio team ideale"

"Ah perché non sono un uomo?!"

Ribattei mentre con la mano passai ad uno ad uno i miei colleghi, i quali erano tutti maschi

"No certo che no è solo che sei lenta e sbadata e per questo sono costretto a licenziarti"

"Che vuol dire essere licenziati?"

"Ah ecco mi dimenticavo che tu sei la stramba dell'isola; essere licenziati vuol dire che tu da domani non lavori più qui e io non ti pago più"

A quella sua spiegazione il mio cuore si spezzò, quello era ufficialmente il mio primo licenziamento; a preoccuparmi maggiormente erano le mie entrate monetarie

"Ti prego Dario sono sola in casa, devo pagarmi gli studi e da mangiare e-"

"Senti stramboide a me non interessa, ti prego metti via in fretta le tue cose e sparisci, se la gente capirà che abbiamo una pazza che lavora qui non ordineranno più le nostre pizze"

Le sue parole ferirono più di una spada; nella mia vecchia situazione non mi ero mai preoccupata dei soldi e adesso sono costretta a pensarci e anche in fretta

"Va bene capo, posso almeno mangiare qualcosa prima di andare a casa?"

"Se questo ti farà sparire più velocemente, si"

"Grazie"

Dissi soltanto per poi dirigermi dentro a prendere la mia farinata, precedentemente preparata

"Wow che figa questa spada sembra vera amico!"

Al suono di quelle parole mi girai di scatto e lo vidi; rividi una persona che mai mi sarei aspettata, un essere spregevole era rientrato nel mio cammino

"Serten"

Dissi quasi come se stessi sputando veleno

"Oh Valentina da quanto tempo, non sei felice di vedermi?"

"Oh allora conosci la stramba! Ehi Valentina chi è questo tuo amico? Ha un Cosplay da cavaliere micidiale!"

"ALLONTANATEVI DA LUI SUBITO!"

"Eh?! Che ti prende pazza?"

"Non sarà mica il suo fidanzato?"

"Troppo bello per essere vero"

"Hahahaha"

Quel coro di risate mi ferirono ulteriormente, tuttavia non dovevo dimenticare chi avevo davanti a me

"Forse dovreste ascoltare di più la ragazza strana"

Disse il cavaliere guardandomi negli occhi, mentre si leccava il labbro con quella sua lingua biforcuta

I miei ex colleghi si allontanarono da lui, tutti tranne Dario che la prese come una provocazione, dicendo:

"Senti bello, sei nella mia proprietà privata e nessuno mi dice cosa devo fare, ti consiglio di prendere la ragazza e la tua spada giocattolo e di andare a fare I giochi di ruolo da un'altra parte"

Serten stufo della sua presenza lo guardò male, i suoi occhi divennero rosso fuoco ed estrasse la sua spada per ucciderlo

"Noooo!"

Gridai mentre con tutta l'aria presente nei miei polmoni, corsi a salvare Dario

Purtroppo il mio fisico, non più allenato, risentì un taglio netto, non troppo profondo, sul braccio sinistro, provocato dalla collisione della lama nemica, mentre stavo cercando di salvare l'uomo che prima mi aveva umiliata

"Ma guardati Valentina, ferirti per un misero umano, non ti riconosco più! Non sei più la P-"

"STAI ZITTO NON OSARE CHIAMARMI CON QUELL' APPELLATIVO!"

"Oh oh oh ti stai scaldando?! Mi piace, era da un po' che volevo giocare dinuovo con te ahahah"

"Valentina stai sanguinando tanto, dobbiamo chiamare un'ambulanza e la polizia"

"Non possiamo, Dario ti chiedo di resistere ancora per un po' alle mie pazzie, poi mi toglierò dalle scatole"

"Che cosa stai dicendo? Sei veramente strana! Non avvicinarti a lui è pericoloso!"

Ma io non lo stavo più ascoltando, mi piazzai davanti ai miei colleghi e al nemico; per colpa sua ero costretta a rivelare la mia identità segreta

Così sfilai il mio anello, di colore nero e rosa, dal mio indice per poi lanciarlo in aria e urlare:

"Heart donami la tua forza e i tuoi poteri!"

Dopo la formula, intorno a me si sprigionò una luce accecante, la quale mi fece trasformare

I miei occhi diventarono color verde acqua; i miei capelli, racchiusi in una coda alta legati da un fiocco viola, divennero dorati; i miei vestiti vennero rimpiazzati da un'armatura nera e rosa e per finire l'anello si trasformò nella mia fidata spada dal manico lucente
[Immaginatevi la foto della copertina o di inizio capitolo]

Questa era la vera me, ovvero una ragazza con l'armatura.


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