Pranzo

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Mi svegliai prima per preparare un enorme pranzo scolastico per far fede alla mia promessa fatta con Marco; nonostante avessi voluto dormire, il mio cervello si autoconvinse che era la cosa giusta da fare; in primis perché non mi piaceva avere debiti e per secondo, dopo quello che era successo ieri in panetteria mi aveva fatto ricredere, ancora una volta sul bulletto.

Pensavo di vedere qualcosa di buono in lui dopo la nostra prima chiacchierata, ma penso si rivelerà l'ultima.

È solo un pallone gonfiato, carino ma arrogante

Finito di cucinare mi andai a lavare per poi dirigermi a scuola.

Menomale che le giornate erano ancora soleggiate, già maledivo la pioggia per come mi avrebbe fatto arrivare in classe dopo una camminata del genere.

"È un buon allenamento"

Ripresi le parole di Levi, cercando di imitarlo senza successo.

Una volta arrivata nel parcheggio dell'edificio, mi domandai di come sarei riuscita a comunicare a Marco del pranzo, senza destare sospetti.

Lo cercai con lo sguardo e lo trovai poco più avanti che si toglieva il casco della sua moto, mentre sventolava la sua capigliatura rossa; era solo, quindi aprofittai di questa occasione.

Mi avvicinai a lui e feci finta di inciampare scontrandomi contro di lui

La sensazione del suo petto mi fece tornare in mente un dejavu non troppo lontano, senza pensarci due volte cercai di parlare ma lui mi precedette:

"Stramba hai finito di atterare su di me?"

"Scusa era l'unico modo per dirti che ti ho preparato il pranzo, raggiungimi sul tetto nella pausa pranzo"

Dissi tutto velocemente per poi andarmene e non guardare indietro.

La giornata iniziava male e a continuarla c'era la prima ora con matematica.

"Signorina Heart degli esercizi assegnati precedentemente, non ne ha risolto nemmeno uno!"

"Mi scusi"

"Niente scuse, neanche quelli più facili! Cos'è una Capra? Persino le pecore sanno contare meglio di lei, ora vada a posto e veda di prepararsi per la verifica di fine trimestre!"

"Si va bene"

Le risposi a testa bassa, mentre tornavo al mio posto singolo, accompagnata dalle risate di tutti i miei compagni e dagli occhi conpassionevoli di Laura

Il resto della giornata trascorse normalmente, arrivata l'ora x mi precipitai sul tetto dell'edificio, dove vidi Marco poggiato sul cornicione, intento a fumare

"Lo sai che è vietato fumare?"

"E tu lo sai che non me ne importa? Vuoi provare?"

"No grazie non ci tengo"

"Come vuoi, allora il mio pranzo?"

"Ecco a te!"

Gli porsi svogliata il contenitore pieno di cibo

"Ci sono dei tramezzini con salmone e philadelfia, un'omelette accompagnata con contorno di mozzarella e pomodoro"

"Sono a dieta?"

"No, ma gli ingredienti costano poco, sono salutari e freschi ed inoltre a me piacciono"

"Mmmm almeno hai mantenuto la tua promessa"

"Bene ora vado a mangiare in pale-"

"A a a dove pensi di andare?"

"Via?"

"Tu resti a mangiare con me, così potrò criticare la tua cucina"

"C'è un'altra opzione?"

"Mmm no e poi quando ti ricapita un'occasione del genere?"

"Ah va bene"

Mi sedetti, stando attenta al ginocchio ferito

"Che ti sei fatta al ginocchio? Sarai caduta come al tuo solito ahahaha"

"Si sono caduta, grazie al tuo amico dell'altro giorno!"

Per un momento nei suoi occhi vidi una sensazione che non riuscivo a descrivere

"Tsk stupido Steve"

"Che hai detto?"

Chiesi, poiché le sue ultime parole furono pronunciate a bassa voce

"Ho detto che hai un intimo poco sexy"

Divenni rossa al suo commento

"Oh ma che carina ti imbarazzi!"

"Stupido!"

"Ahahaha"

Mi girai offesa, ma poi la mia attenzione si fece presente, per il commento lanciato dal ragazzo:

"Comunque non dovresti andare in giro a dire che puoi fare tutto"

"In che senso?"

"Tu l'altro giorno hai detto che se ti avesse assunta avresti potuto fare qualsiasi cosa"

"Ma è la verità!"

"Tu sei troppo ingenua"

"Ma perché?"

"Non ci arrivi proprio eh"

Disse appoggiando il contenitore del pranzo sul pavimento, mentre si avvicinava pericolosamente a me, continuando il suo discorso:

"Se tu avessi detto quelle parole ad un uomo, bhe diciamo che vedendoti avrebbe pensato di farti lavorare in un altro modo"

Disse le ultime parole intrappolandomi con il suo braccio al muro

"So difendermi da sola!"

"Mmm non penso da un uomo"

Ho affrontato demoni peggiori, solo che tu non lo sai

"Sbadata come sei"

Questo me lo disse con un sussurro all'orecchio; a quel punto la nostra vicinanza mi stava uccidendo, così lo spinsi via, ovviamente utilizzando poca forza

"O-ora devo andare, goditi il pranzo"

Dissi alzandomi di scatto per fuggire da quella situazione imbarazzante

"Va bene, il contenitore te l'ho restituirò la prossima volta che vieni ad insegnare a mia sorella!"

A quelle parole il cuore mi si bloccò; mi girai lentamente dicendo:

"Come scusa?"

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