Novembre 2017

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Erano arrivati al longue bar di Manhattan, dove Tony aveva organizzato un aperitivo, la truppa al completo. Lei e James, Steve e Sharon, Tony e Pepper, Sam, Clint e Laura, Natasha e Bruce Banner, che Rafflesia aveva conosciuto da poco. Era simpatico, timido e gentile, incredibilmente intelligente. Da quello che le aveva detto Buck, fra il dottore e la russa c'era una storia d'amore, molto altalenante.

Stark aveva voluto a tutti i costi vedersi, era ostinato a programmare quei momenti conviviali.

'Ragazzi, che fate a Natale?' chiese loro Barton.

Rafflesia odiava le festività, da quando aveva perso i suoi genitori. Pensava le avrebbe trascorse sola, con James ed, in realtà, non aveva idee o programmi, né conosceva quelli altrui.

'Io torno a casa, dalla mia famiglia'. Sam sarebbe andato a Washington.

'Niente di particolare, Clint'. L'agente Tyler era molto interdetta.

Laura intervenne 'Venite da noi. Abbiamo tanto posto a casa. Ci farebbe piacere'.

'Rafflesia? Che ne dite?' Occhio di Falco era insistente, da quando si erano conosciuti e aveva notato anche l'influenza positiva che aveva su Barnes, l'annoverava fra le sue amiche più care, che, in realtà, erano solo due, lei e Nat.

'Tutti a casa vostra...non so, non amo molto le feste...siamo ad inizio novembre e, a dire la verità, non avevamo progettato nulla, credimi'.

'Motivo in più per venire!'. Quello non mollava.

'A me va di andare! Noi ci siamo!' Steve si era buttato, senza notare gli occhi al cielo di Sharon che, minimamente consultata in merito, avrebbe volentieri preferito un Natale più cittadino.

'Sarebbe meglio se dormissimo per conto nostro, magari in un bed and breakfast; c'è qualcosa di simile vicino da voi?' Romanoff era in confidenza con la famiglia di Clint, però il rapporto fra lei e Bruce era più che complesso e preferiva evitare di stare troppo a contatto coi colleghi.

'Il bed and breakfast c'è, piuttosto lontano. Comunque, abbiamo una piccola dependance, limitrofa alla casa, con due camere da letto, qualcuno di voi può stare lì'. Il Falco voleva proprio ospitarli.

'Io e Pepper vi raggiungiamo, solo per il giorno di Natale. Prima non possiamo venire, ho da fare per lavoro' disse Stark.

'Ottimo, Tony...insomma, Buck manchi solo tu, dai, dai'. Clint non demordeva, tenace.

James la fissò e le parve volesse partecipare; quindi, rispose per entrambi, tentava sempre di farlo avvicinare il più possibile agli altri Avengers. 'Certo, veniamo con piacere, grazie'.

'Sono proprio contenta' disse Laura 'Ci divertiremo'.

'Rafflesia, c'è uno schianto al bar che ti guarda, continuamente...' Sharon interruppe l'organizzazione delle festività.

Lei alzò gli occhi ed incontrò quelli di Kelly...tipico del suo ex frequentare un locale come quello scelto da Stark.

'Chi è?' fece eco Natasha 'è proprio carino! Sembra un modello!'.

James era incuriosito e scocciato, al contempo, dello sguardo insistente del tipo sulla sua donna, che però, rispose, tranquilla 'Ci siamo frequentati, tempo fa...'.

In quel momento, Kelly, che aveva capito che lo aveva visto, si era diretto verso di lei, per salutarla; era sempre stato educato e cortese, non c'era da meravigliarsi. Si era alzata per andargli incontro.

'Ciao' le disse, dandole un bacio sulla guancia 'Come stai?'.

'Bene, grazie e tu? Ti trovo in forma...' era vero, l'uomo era sempre perfetto, anche troppo, mai niente fuori posto.

Gli presentò gli altri e lui si introdusse, a sua volta. Si fermò a complimentarsi con il Capitano Rogers e con Tony, in maniera discreta, li aveva, chiaramente, riconosciuti. Quando aveva guardato Bucky, invece, lo aveva squadrato dall'alto verso il basso, rimirando la mano metallica, con orrore. Si era voltato verso Rafflesia, stupito; davvero, dopo averlo lasciato, aveva scelto quell'uomo dal braccio d'argento? Glielo aveva preferito?

Lei aveva toccato, con il mignolo, la mano destra di James, sperando di tranquillizzarlo ed evitare problemi. Kelly, per fortuna, dopo qualche minuto, si era allontanato, per tornare alla compagnia dei suoi amici.

'Ci devi raccontare tutto di lui! Visto che figo? Educato, elegante, un abito fantastico...un fidanzato da sogno...' la bionda era piuttosto insistente, tanto per cambiare.

Laura rise 'Sharon, sei incredibile a volte...a parte il vestito firmato, siamo curiose, è molto bello, sembra una persona interessante...in fondo, sono chiacchiere innocenti, fra donne'.

Clint fece un colpo di tosse 'Mica solo fra donne!'. Odiava i pettegolezzi.

James, invece, era muto. Non sapeva assolutamente niente di quel ragazzo, tanto diverso da lui.

'Tyler, dacci i dettagli!' Tony pure era molto curioso.

'Siamo stati insieme qualche mese. Kelly è manager di una grande azienda farmaceutica. É molto carino, come avete potuto vedere, è gentile, garbato, sempre sul pezzo...'.

'Ricco, a vederlo così!' aggiunse la solita Sharon.

'Sì, piuttosto benestante, però era molto noioso e non avevamo granché in comune, per cui la cosa non è andata! Tutto qui, nessun segreto o storia strana'.

'Dopo è arrivato qualcun altro! Ecco che è successo!' Stark ridacchiò ed alzò il bicchiere verso Buck, ammutolito.

La ragazza annuì e si girò verso di lui per baciarlo, ma lo vide allontanare il volto... non era mai successo, era la prima volta, da quando si frequentavano e le si spezzò il cuore.

'Certo, con un tipo così potevi smettere di lavorare all'F.B.I. e fare la bella vita' la bionda continuava.

'Ora basta, sono stufo di questi commenti!' il Capitano Rogers era avvilito, si stava innervosendo. 'Prendi il cappotto, per noi la serata finisce qui!' ordinò, in un tono che non ammetteva repliche.

Mentre la fidanzata andava al guardaroba, Steve si scusò con Bucky, aggiungendo 'Non la sopporto, quando fa così!'.

'Lascia stare, non è colpa sua' l'amico minimizzò.

Rafflesia pure non aveva più voglia di restare, era rimasta molto male dalla condotta gelosa ed infantile del suo ragazzo. 'È ora di andare...' salutati gli altri, si mossero verso il parcheggio, per riprendere l'auto. Mentre camminavano, sentirono un colpo di clacson. Era un fuoristrada Mercedes. Alzò la mano per contraccambiare il saluto di Kelly.

Non appena dentro la macchina, si girò verso James. 'Mi dici che succede, per piacere?'.

'Perché stai con me?' le chiese, mestamente.

'Come?'.

'Perché stai con me, se potevi frequentare uno così? Bello, ricco, in carriera, lineare, uno che non ti avrebbe mai dato problemi, nella vita, anzi te li avrebbe risolti. Si vede lontano un miglio che è ancora pazzo di te...ed ha un'auto favolosa, per di più...'.

'Non pensavo di dover giudicare qualcuno dalla macchina che possiede!'.

'Hai capito benissimo cosa voglio dire, non divagare'.

'Non merito questo atteggiamento, James, non vedere difficoltà che non esistono, per piacere, sei sempre insicuro nei miei confronti'. Abbassò il viso, sconfortata, a volte sentiva di non avere armi per sconfiggere il dolore profondo della sua anima, i tormenti radicati nella sua spina dorsale.

Lo vedeva stringere forte, con entrambe le mani, il volante, nervoso e muto. Erano sempre fermi nel parcheggio.

Gli si avvicinò, gli occhi tristi 'Non vuoi più darmi nemmeno un bacio? Prima ti sei scansato, mi ha fatto male' gli domandò, mentre gli sfiorava la guancia, con le labbra umide.

Buck si girò, pian piano, dalla parte del sedile del passeggero. Non riusciva a resisterle, mai, lei sapeva sempre cogliere nel segno, con le parole giuste per rassicurarlo, per ammaliarlo, per consolarlo.

Continuò a baciarlo, sempre più appassionata. Aveva un vestitino in viscosa, nero, e sopra un cappotto leggero. Lo sbottonò e lo tolse, appoggiandolo sul sedile posteriore. Poi si sfilò, al volo, le mutandine.

Gliele mise sotto il naso, rigirandosele fra le dita, affinché le proprie bellicose ed impudiche intenzioni gli fossero chiare.

'Vuoi che ti dimostri quello che provo per te, Sergente Barnes?'.

Aveva spostato verso il basso, leggermente, il sedile del guidatore, si era posizionata sopra di lui, ed iniziato a tirargli giù la zip dei pantaloni.

'Ci vedranno, ragazzina, stavolta, lascia stare...'.

'Non vedranno nulla, fidati di me!'.

Gli abbassò i pantaloni ed i boxer, quel tanto perché potessero amarsi ma il giusto perché la gonna lo coprisse agli sguardi indiscreti di chiunque. Era già di marmo.

Rafflesia lo fece entrare in sé, con un movimento del bacino, che gli provocò un sussulto. Cominciò a muoversi velocemente sopra il suo uomo, mentre lo guardava negli occhi.

'James...' gli sussurrò.

'Sì...'.

'Sei tu il mio amore, è solo per questo che sto con te...' lo strinse a sé, aumentando il ritmo dell'amplesso, frenetica.

'E tu sei il mio...' finalmente si era un po' aperta! Buck, felice, contraccambiò la dichiarazione, mentre veniva travolto da un piacere infinito.

Si stavano coccolando, abbracciati, sul sedile ancora abbassato, quando sentirono bussare sul vetro.

'Buona continuazione di serata, belli, guarda che roba, occhio che vi arrestano! Vi tocca chiamare Fury dalla Centrale di Polizia!' era Tony, che rideva come un pazzo.

'Ciao, buonanotte...' fece Pepper.

Buck arrossì, Rafflesia li salutò tranquillamente. 'Buonanotte...'.

La fidanzata di Stark continuò 'Credo sia meglio avvertire Clint di prenotare il bed and breakfast, almeno per voi due...'. 

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