16. Incontro inaspettato

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Una mano pallida, ma dalla stretta salda, la scaraventò contro il muro. Damien bloccò il collo di Sunshine con l'avambraccio e lei si ritrovò sollevata da terra, stretta nella morsa del demone.

La fata afferrò il braccio di Damien, tentando di spostarlo, ma era tutto inutile: i profondi occhi ambrati che, pochi giorni prima, la guardavano con gratitudine, erano ora pieni di odio e paura.

«Cosa ci fai qui?!» domandò mostrando i canini affilati e avvicinandoli alla pelle livida di Sunshine.

«Lasciala andare!» Hestria fissò Damien con rabbia e, prima che lui potesse rendersene conto, venne spazzato via dalla telecinesi di sua sorella. Venne lanciato contro una trave di legno e, con un tonfo, questa gli crollò addosso. Sunshine boccheggiò alla ricerca d'aria, finalmente libera dalla presa del demone. A seguito del crollo una leggera coltre di polvere si riversò nella stanza ma, nonostante ciò, la fata fu grata di quel respiro impolverato. Hestria le corse incontro, aiutandola a risollevarsi dato che aveva le gambe tremolanti.

Damien si scostò di dosso le macerie che lo ricoprivano, rivelando graffi sanguinanti su gran parte del suo corpo.

«Sei impazzito?» sbottò alterata Hestria, annaspando per la fatica. Una goccia di sudore le scivolò dall'attaccatura dei capelli in piena fronte. Le gote arrossate rendevano ancora più evidente la differenza di tonalità che c'era sul suo viso latteo. «E' lei che mi ha salvata!»

Il demone strabuzzò gli occhi per la sorpresa e fissò prima Hestria, poi Sunshine, soffermandosi sul colore rossastro che aveva preso il collo della fata. Le sue ali nere, possenti e indomabili, erano ora ritratte e abbassate.

«Io... Non sapevo che...» iniziò a parlare lui.

«E ti sembra normale attaccarmi in quel modo? Alleati.» mimò con le dita la fata, sbeffeggiando il demone inginocchiato di fronte a lei. La voce le era uscita più stridula del previsto a causa del bruciore alla gola e Damien abbassò lo sguardo, colpevole.

«Forse dovresti riposare ancora un po', Sunshine.» le disse Hestria, invitandola a seguirla al piano di sotto. La fata annuì, tentando di ignorare quella fastidiosa sensazione di essere fissata dagli occhi ambrati di Damien.

«C'è un divano al piano terra, puoi sederti lì.» aggiunse Hestria, calciando dei pezzi di legno davanti a loro. Sunshine rivolse uno sguardo ai detriti che riempivano la camera della ragazzina. "Ci vorrà un eternità per aggiustare e mettere tutto in ordine." rifletté Sunshine, mentre pensava a come fare per aiutarla.

«Oh, non preoccuparti... Almeno avrò qualcosa da fare per non annoiarmi!» esclamò con un sorriso, facendosi però tradire dalla nota malinconica nella sua voce. Doveva sentirsi molto sola.

«Chi ti ha dato il permesso di leggermi nel pensiero?!» rise Sunshine, dandole un colpetto sulla fronte. Hestria rise di gusto, prendendo la mano della fata. «Vieni, preparo la cena! Resti, vero?» chiese a Sunshine, fissandola con i suoi occhi nocciola pieni di innocenza. La fata annuì, non riuscendo a dare una risposta negativa a quegli occhi così sinceri ma pieni di solitudine.

Osservò un'altra volta il demone, che non aveva ancora smesso di fissarla, e sospirò esausta.

Sarebbe stata una lunga serata.

«Ecco a te!» esclamò Hestria, servendo a Sunshine un cosciotto bollito di lepre. «L'ho catturato da sola!»

Sunshine avrebbe voluto gioire per l'impresa della ragazzina, ma il pensiero di cibarsi di una carcassa non l'entusiasmava. "Non mi abituerò mai a questo..." pensò la fata, giocherellando con la forchetta mentre Hestria raccontava delle trappole che aveva usato per catturare la sua preda. Mentre parlavano, Sunshine optò per tentare di ingurgitare il coniglio insieme all'insalata che c'era di contorno nel piatto. Il sapore non le dispiaceva, ma, se possibile, avrebbe cercato di non mangiare di nuovo carne.

Il momento migliore della serata arrivò alla fine, quando Hestria mise sul tavolo in pietra verde alcune praline di lamponi e fragole, su cui Sunshine si avventò.

Al contrario delle sue aspettative, la cena stava procedendo bene; l'unica nota stonata era la faccia incupita di Damien.

"Forse dovrei parlargli." Ma Sunshine accantonò velocemente quel pensiero: non aveva senso cercare di risollevargli l'umore, dopotutto era stato lui ad aggredirla. Si toccò nuovamente il collo ed Hestria si affrettò ad intervenire:

«Torno subito, vado a prendere degli unguenti per te!» e sbatté euforica le mani sul tavolo. Uscì dalla cucina con gran fretta e salì di corsa al piano di sopra, facendo scricchiolare il vecchio legno degli scalini. «Voi aspettatemi pure fuori in giardino!»

Passarono alcuni istanti in cui né il demone né la fata fecero nulla e il silenzio fra loro divenne presto imbarazzante, soprattutto a causa di Damien che aveva iniziato a picchiettare nervosamente le nocche sul tavolo. Sunshine sospirò, alzandosi dalla sedia e riponendola sotto il tavolo con violenza.

«Vado a prendere un po' d'aria.»

Sunshine si aspettava che Damien la lasciasse sola, invece lui si affrettò a seguirla senza dire una parola.

Il suo silenzio stava cominciando a diventare snervante.

«Se hai qualcosa da dire, dilla subito.» lo minacciò la fata non appena ebbero messo piede fuori dalla casa. Il bosco intorno a loro era avvolto dall'oscurità e solo le luci all'interno dell'abitazione illuminavano la zona circostante. «Cos'è quello?» domandò Sunshine confusa, indicando un punto poco lontano che sembrava quasi sfarfallare nel buio. All'inizio aveva pensato fosse uno sciame di lucciole, rendendosi conto dopo che in realtà sembrava essere una specie di velo.

«E' una barriera invisibile. E' stata creata da mia madre per proteggere Hestria dall'esterno.» fece poi una breve pausa. «Anche se quella stupida preferisce sempre sgattaiolare fuori.» concluse, con un sorriso malinconico sul volto. Sunshine rise ricordando i momenti in cui lei era solita dileguarsi nella foresta. Si sentiva molto vicina ad Hestria, in questo.

«Grazie per averla salvata quel giorno... Mi ha raccontato cosa stavano per farle quegli uomini.» le rivelò, dopo qualche secondo di silenzio. «E' tornata a casa sporca di sangue e mi ha detto che una ragazza era intervenuta per salvarla. Non avrei mai pensato che fossi tu.»

"Perché sei tu." quella frase era tremendamente simile all'ultima conversazione che avevano avuto. Era giunto il momento di avere risposte.

«Perché mi hai chiesto il nome quella sera e poi...» Sunshine si interruppe, arrossendo al ricordo del bacio che le aveva dato «perché mi hai baciata?»

Damien la prese per mano e la fata sussultò nel sentire di nuovo quel contatto caldo sulla sua pelle.

«E' arrivato il momento di raccontarti del nostro passato.»



SPAZIO AUTRICE

Uhhhh, chi è curioso di conoscere il passato di Damieeeen?😏

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ditemi cosa ne pensate! E' leggermente corto rispetto agli altri, ma con gli ultimi ero andata decisamente troppo per le lunghe e spero di non avervi abituati troppo bene AHAHAAH

Comunque non preoccupatevi, il prossimo capitolo è già pronto!

A presto con un nuovo aggiornamento <3






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