23. Maledetta fata🌶️

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«Maledetta fata, ora compari anche nei miei sogni...» sussurrò Damien passandosi una mano sul viso sudato. Aveva ancora il batticuore per il sogno e gli sembrava ancora di poter sentire il peso del corpo di Sunshine sul suo. Chiuse nuovamente gli occhi, cercando di tornare con la mente al ricordo delle curve della fata, ma ormai stava già svanendo. Da sotto le lenzuola, si intravedeva la rigidità del suo membro e si sentiva infastidito dal tessuto delle mutande a contatto con la sua pelle.

Erano settimane che non si dava piacere e il bacio che si era scambiato con Sunshine aveva risvegliato in lui sensazioni che non si concedeva da tempo. Istintivamente, mise la mano all'interno delle mutande, stringendo il suo pene in erezione. La fastidiosa sensazione cominciò ad attenuarsi sotto il tocco della sua mano che si muoveva veloce nelle sue mutande. Passò il pollice sul glande pulsante, immaginando che fossero le labbra screpolate di Sunshine a dargli piacere. Uno strano calore avvolse il suo corpo man mano che aumentava l'intensità del movimento.

"Damien... Damien..." la poteva sentire ansimare nella sua testa mentre urlava il suo nome e non desiderava fare altro che mordere e leccare quelle cosce così invitanti che aveva solo potuto sfiorare.

Incrementò la velocità con cui si accarezzava, mentre pensava di essere dentro la fata e di sentirla gemere ad ogni sua spinta. Il suo respiro era irregolare come i suoi movimenti, e sentiva il suo pene diventare sempre più duro sotto il suo tocco. L'orgasmo lo scosse in modo improvviso e si lasciò andare in un gemito silenzioso. Il cuore gli batteva in modo incontrollato e poteva percepire il pulsare del suo membro sulla sua mano. Sospirò, abbandonandosi per un attimo a quell'improvvisa pace che lo coglieva ogni volta dopo essere venuto. Questa volta, però, non era stato soddisfacente come si aspettava e il piacere stava sfumando rapido così com'era arrivato.

Sbuffò di nuovo, cercando di far tornare il suo respiro regolare. Una volta che i battiti del suo cuore tornarono normali, si alzò dal letto, guardandosi la mano sporca.

Si diresse in bagno per pulirsi e, dopo essersi tolto i vestiti della sera prima, si gettò addosso dell'acqua gelida per calmarsi. Guardò fuori dalla finestra, accorgendosi che il sole era ormai sorto completamente.

A breve, avrebbe dovuto incontrare Sunshine per svolgere il loro primo allenamento e, considerato quello che era appena successo, non era sicuro di riuscire a mantenere la lucidità mentale adatta per allenarla. Avrebbe di nuovo incontrato lo sguardo con quegli occhi verdi così magnetici e con le sue labbra dolciastre... Sarebbe stato in grado di guardarla mentre muoveva le sue curve in modo così innocente senza immaginarla nuda su di lui?

«Sarà una lunga giornata...» si disse, gettandosi addosso altra acqua fredda.

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Sunshine guardò con disappunto il suo riflesso allo specchio: delle voluminose occhiaie incorniciavano il suo volto pallido e gli occhi arrossati, segno che non aveva chiuso occhio per tutta la notte, le bruciavano un po'. Provò a spazzolare i suoi capelli ribelli, arrendendosi quando si rese conto che non sarebbe servito a nulla. Prese quindi un nastrino verde dal cassetto del comò della stanza di Silton e li legò frettolosamente in una coda bassa. Si era già cambiata i vestiti da qualche ora e aveva indossato gli stessi abiti e armature che l'elfo le aveva fatto indossare al suo primo combattimento con Castiel. Sarebbe stato un allenamento come gli altri, con la sola differenza che questa volta sarebbe stato il demone ad addestrarla.

«Forza Sunshine, è solo un allenamento.» si disse, posando la mano tremante sulla maniglia della porta.

Non riusciva a fare un altro passo, il pensiero di incontrare di nuovo Damien dopo quello che era successo ieri sera la terrorizzava. Si passò un dito sulle labbra, ripensando al modo vorace in cui Damien si era insinuato nella sua bocca e lei, gliel'aveva lasciato fare. Aveva passato tutta la notte a chiedersi per quale insulso motivo non si era sottratta al bacio. Era consapevole di essere attratta da lui, ma cedere ai propri impulsi non era permesso. Damien era un demone e per quanto sembrasse affabile, a tratti gentile e anche sarcastico, doveva fare in modo di non farsi stregare. Ripensò al sorriso che le aveva riservato la sera in cui avevano scoperto del loro passato insieme e al modo in cui, con i suoi poteri, sarebbe stato in grado di ucciderla con uno schiocco di dita. Inoltre, si era resa conto che lui sembrava essere particolarmente interessato alla sua maledizione e non c'era la sicurezza che una volta capito come controllarla, lui non avrebbe cercato di sfruttarla a suo piacimento.

"Però lo sta facendo per proteggere Hestria..." riflettè Sunshine, cercando di giustificare gli atteggiamenti del demone. O forse, più per giustificare l'attrazione che provava per lui, nonostante fosse consapevole che fosse sbagliato.

Inspirò profondamente, stringendo il ferro della maniglia, su cui era ancora posata la sua mano, con fermezza. La abbassò non convinta, uscendo fuori dalla camera e recandosi all'esterno della baita.

Stropicciò gli occhi, abituandosi piano alla luce del Sole che picchiava forte e dava calore alle piante dell'orto dell'elfo. "Dovrò annaffiarle, una volta tornata qui." si appuntò nella mente. Avrebbe fatto visita anche a Silton nel pomeriggio.

«Sempre se ne avrò ancora le forze...» Sunshine alzò gli occhi al cielo, sentendo alcune grida di uomini in lontananza e immaginò che c'entrasse Damien. Dopotutto, era suo compito allenare le reclute in assenza di Castiel.

Percorse correndo il piccolo sentiero con i sassolini che portava al centro del campo di allenamento e man mano che avanzava sentiva il rumore metallico delle spade che si scontravano fra loro e le grida di lotta dei soldati che si stavano allenando.

Sunshine attraversò il sabbioso campo di allenamento, schivando i manichini presenti al centro del campo e si rese conto che al suo passaggio, gli uomini si fermavano a guardarla, bisbigliando fra loro.

Per quanto possibile, tentò di ignorare i loro sguardi disgustati. Le sembrava di rivivere le stesse scene del suo villaggio.

Si guardò attorno e cercò con lo sguardo le ali nere di Damien, non trovandole.

"la puttanella di Lord Damien" "apprendista nel succhiare i cazzi" erano alcuni dei diversi epiteti che aveva sentito. Non si immaginava che la voce di lei e Damien si sarebbe sparsa in modo così rapido, ma non aveva importanza. Anzi, poteva sfruttare la cosa a suo vantaggio. Nessuno avrebbe notato strano trovare lei e il demone appartati in qualche luogo durante la notte e avrebbero potuto continuare a studiare la mappa in modo indisturbato.

"Diamogli anche qualcos'altro di cui parlare, allora." Tra loro, vide anche l'uomo che l'aveva picchiata qualche giorno prima e decise di avvicinarsi a lui e al suo gruppetto.

«Yul, guarda chi è tornata.» gli disse il suo compagno, battendogli una mano sulla schiena. Lui si girò, rivelando un occhio nero e gonfio; non riusciva a chiudere bene la palpebra.

«Non ti sono bastati i calci dell'altro giorno?» esordì ridendo Yul. Sunshine si accorse che gli mancava un dente e si sentì parecchio soddisfatta. «O forse vuoi il mio cazzo?» aggiunse, indicando con le mani il suo bacino e agitandolo verso la fata. Sunshine alzò il sopracciglio, mostrando un'espressione schifata. Yul e il suo gruppo si misero a ridere, ricordando alla fata l'atteggiamento arrogante che erano soliti avere Lumio e gli altri bulli. L'uomo si avvicinò alla fata ridendo, tentando di strusciare il suo corpo su di lei. Sunshine fece uno scatto in avanti e gli diede un calcio in mezzo alle gambe, facendolo cadere dolorante a terra mentre lei sfoggiava il suo miglior sorriso.

«Non credo tu possa soddisfarmi.» si portò un pugno davanti alla bocca, sbattendo la lingua contro la sua guancia, mimando il gesto un rapporto orale. «Sai, sono molto esigente.» aggiunse, scrollando le spalle con innocenza.

«Sembra che vi stiate divertendo...» si intromise una voce, dietro di loro. Sunshine si voltò con il cuore in gola, riconoscendo la voce del demone. Damien era di fronte a lei e la guardava con il solito sorriso sornione. Dietro la sua schiena però, le sue ali erano assenti. La fata gli corse incontro, strabuzzando gli occhi. «Dove sono le tue ali?!» domandò stupita.

«Per allenarsi sono un po' scomode, non credi?» constatò Damien,. «Non sembrare troppo sorpresa, una strega dovrebbe sapere che alcuni demoni sono in grado di ritirare le proprie ali...» le ricordò Damien, in un sussurro. Sunshine si guardò intorno, tentando di ritrovare la compostezza per non attirare l'attenzione. «Dopo mi spiegherai tutto.» sibilò lei, guardando dietro la schiena del demone, dove era solita vedere le sue possenti ali nere.

«Certamente, te lo mostrerò anche...» Damien schioccò le lingua e le rivolse un sorriso malizioso. «Sei pronta per l'allenamento?» domandò, posandole una mano sulla spalla e guardandola negli occhi.

«Sì.» mentì Sunshine. Non si sentiva affatto pronta.

SPAZIO AUTRICE

Che ne pensate di questo capitolo? Avete suggerimenti su qualcosa?

Comunque è un capitolo un po' di transizione, nel prossimo ci sarà l'allenamento di Sunshine e forse un'altra scena particolare, ma non ne sono ancora sicura perchè questa volta devo ancora scriverlo xD

Grazie come sempre per i voti e per i vostri bellissimi commenti, mi fa piacere leggere ogni volta i vostri scleri ahahaha

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