28. Inibizione🌶️

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«Riportiamolo alla baita.» disse Damien con tono deciso. Alzò il corpo di Castiel e lo caricò sulle sue spalle. Silton coprì con attenzione le parti nude del suo padrone e Sunshine si avvicinò per tentare di essere d'aiuto, ma Silton la bloccò, scansandola via in modo aspro. «Hai fatto abbastanza.»

Sunshine non rispose e si limitò a seguire in silenzio il demone e l'elfo. Riusciva a comprendere i loro sentimenti e non aveva intenzione di ribattere o giustificarsi, dopotutto era colpa sua se Castiel era ridotto in quel modo. Si sentiva però grata che le ferite dell'uomo non fossero mortali. Inoltre, per tutto il periodo in cui era stata in trance, aveva rivissuto alcuni momenti della sua vita che sembrava aver cancellato. Anche se, dopo aver visto i suoi ricordi, era certa che fosse stata sua nonna a farle dimenticare tutto.

"Trova la prima strega... spezza la maledizione... risvegliati..." Erano queste le parole che le risuonavano in mente mentre calciava i viottoli presenti sul sentiero che portava alla baita. Chi era la voce che le aveva parlato? E come poteva trovare la prima strega? "Se fosse ancora viva, avrebbe all'incirca mille anni..." riflettè la fata, attorcigliandosi pensierosa una ciocca di capelli con il dito.

Arrivarono alla baita e Silton diede un'occhiataccia alla fata quando provò ad entrare in casa.

«Sunshine, aspettami nel mio alloggio.» esordì Damien, percependo la tensione fra lei e l'elfo. Silton la guardava furente e gli erano comparse delle minuscole vene sul collo, segno che sarebbe esploso di rabbia da un momento all'altro.

«Va bene...» annuì la fata, non volendo creare ulteriori discussioni. Abbassò lo sguardo sul terreno e con passi lenti si voltò, dirigendosi verso il campo di allenamento. Sentì la porta sbattere forte dietro di sé e l'elfo che borbottava qualcosa, mentre cercava di trattenere le lacrime.

"Sono un disastro..." Era stato così facile perdere la fiducia di Silton e non sapeva se sarebbe stata in grado di recuperarla.

Giunse al casolare di Damien e abbandonò gli stivali e la cintura all'ingresso. Fu tentata di gettarsi nel letto del demone ma ci ripensò quando si accorse che i suoi vestiti erano sporchi di terra e cenere. Si spogliò in fretta e furia, mentre continuava a fissare la porta sperando che non arrivasse Damien e la sorprendesse senza vestiti. O forse era solo incoerente, perché in realtà lo sperava. Ricordava la sensazione di libertà e piacere che aveva provato grazie alle dita abili di Damien. Voleva avere di nuovo la possibilità di non pensare a niente. Si battè le mani sulle guance arrossate e scansò con il piede gli ultimi abiti che aveva lasciato scivolare davanti a sè. «Non devo pensare a queste sciocchezze!»

Sunshine abbassò la maniglia ed entrò in bagno. Era quasi più grande della camera da letto e i muri erano dipinti completamente di bianco. Delle colonne del medesimo colore si stagliavano al centro della stanza e circondavano una grande vasca in ceramica, rivestita da ghirigori dorati. Riempì la vasca con delle tinozze e accese le candele sotto la vasca per permettere all'acqua di scaldarsi.

«Oh, che bella sensazione.»

Erano settimane che non si immergeva in una vasca da bagno e la sensazione di fluttuare nell'acqua le era mancata terribilmente. Nella baita del Gran Cavaliere, infatti, era presente solo uno stanzino con alcuni secchi che venivano riempiti di acqua piovana."Ho dovuto continuare a lavarmi a pezzi e con l'acqua fredda" rise la fata, pensando a come sia l'elfo che Castiel le avevano risposto «Il freddo fortifica il corpo.» e per quando non potesse fare a meno di non esserne d'accordo, non aveva avuto voce in capitolo. Si stava quindi godendo il primo vero bagno da quando era stata costretta a giungere a Jarthis.

Tante cose erano cambiate da quando aveva lasciato il villaggio: in primis, aveva imparato ad accettare una nuova parte di se stessa. Aveva scoperto chi era suo padre e anche che sua nonna le stava nascondendo dei segreti. Aveva incontrato persone nuove che l'avevano odiata e altre che le riservavano affetto... Non mancava molto al momento in cui avrebbe potuto liberare le fate e abbracciare di nuovo Ninfea. "Anche se uccidere Dominous è ancora un sogno lontano..."

Mosse le dita immerse nell'acqua, creando delle piccole onde sulla superficie e si beò del calore del vapore che si sprigionava nella vasca. Sciolse i capelli, lasciando fluttuare i boccoli rossi come se fossero mossi dal vento. Gettò del sapone all'interno e si creò una densa schiuma profumata, mentre la fata ne ammirava l'odore.

«Sunshine?»

Sentì una voce che la chiamava attraverso la porta del bagno e si accorse che il demone era appena tornato. «Damien, ci sono io nella vasca!» lo avvisò ad alta voce ma non ottenne risposta. Dopo qualche minuto di silenzio, la fata abbandonò il suo corpo e si rilassò di nuovo.

"Probabilmente si sarà messo a dormire..."

Concluse la frase nella sua mente, giusto il tempo per sentire la porta del bagno cigolare e vide il demone entrare con solo addosso un asciugamano. «Cosa stai facendo?!» gridò Sunshine, distogliendo lo sguardo dal petto nudo di Damien. «Per colpa tua sono pieno di cenere.» Lui non si scompose e con la coda dell'occhio la fata si accorse che il panno nero che lo ricopriva era stato gettato a terra. Stonava con il bianco impeccabile della porcellana nella stanza.

Sentì i passi del demone arrivare fino a raggiungere la sua schiena e lui posò le mani sul bordo decorato. «Fammi spazio.» le ordinò. Non fece nemmeno in tempo a spostarsi che Damien era già entrato nella vasca. L'acqua straripò al contatto con il suo corpo e bagnò il pavimento in pietra della stanza. Il demone immerse la testa nell'acqua calda e la sollevò poco dopo, allungando il corpo per rilassarsi. «Potevi almeno aspettare che uscissi.» lo rimproverò Sunshine guardandolo in cagnesco, schiacciata dalle sue gambe. Avvicinò la schiuma a sé per coprirsi il seno, mentre Damien si lasciava sfuggire un sospiro di sollievo. Lui passò la mano fra i capelli bagnati per togliere un ciuffo ribelle dal viso e tirò il collo all'indietro, ignorando il disappunto della fata. «Chiudi gli occhi, me ne vado.» lo avvisò Sunshine e allungò il braccio per riuscire a prendere l'asciugamano che Damien aveva gettato a terra.

«Aspetta!» il demone la afferrò per il braccio e la costrinse a rimanere nella vasca. «Dovresti rilassarti.» le suggerì, con un tono che lasciava intravedere della preoccupazione.

Sunshine sospirò, non riuscendo a sottrarsi allo sguardo pensieroso di Damien.

«Solo per poco...» si arrese infine. Allungò anche lei le gambe, sfiorando quelle del demone e sussultò al contatto fra la loro pelle. Guardò Damien con la coda dell'occhio ma lui non sembrava aver avuto alcuna reazione. Era appoggiato al bordo della vasca con gli occhi socchiusi e le braccia muscolose erano fuori dall'acqua, mentre le sue spalle si alzavano e abbassavano lente al ritmo del suo respiro.

«Ti piace quello che vedi?» il demone aprì un occhio e riservò alla fata un sorriso ironico.
«Neanche un po'.» rispose la fata, distogliendo in fretta lo sguardo e arrossì colpevole.
Lui si sporse in avanti ed eliminò la distanza fra i loro corpi. «Ah sì? L'altra sera non sembravi dello stesso parere.» passò le dita sul braccio bagnato della fata e le fece scorrere fino alla sua spalla, raggiungendo l'incavo del suo collo. «Sembrava che ti piacesse molto...» immerse l'altra mano nell'acqua, sfiorò la coscia di Sunshine e raggiunse piano il suo inguine. «...in particolare quando ti ho toccata qui

«Damien...»

Sunshine sentiva le dita del demone poco distanti dalla sua intimità e sperava che lui la toccasse, così da porre fine a quel supplizio di attesa che la stava facendo impazzire. Ma lui era fermo su di lei, voleva che fosse la fata a cedere. Le loro labbra erano così vicine che se Sunshine si fosse sporta di qualche millimetro in avanti, la loro distanza sarebbe stata azzerata.

«Dimmi che mi vuoi.» le sussurrò Damien. Sunshine non riusciva a capire se fosse un tono di supplica o un ordine ma non riuscì comunque a sottrarsi. «Ti voglio.» rispose, avvicinando il bacino al corpo del demone. Premette la bocca sulle sue labbra, quasi timorosa del loro contatto. Lui le afferrò la nuca e le strinse i capelli bagnati, spingendola a rendere il bacio più profondo. Leccò le goccioline d'acqua che cadevano dalle sue labbra e, mentre le loro lingue danzavano, Sunshine avvinghiò le gambe a quelle del demone e si sedette sopra di lui. Lui le afferrò la vita e la fata si lasciò sfuggire un gemito quando il demone infilò le dita dentro il suo corpo.

Sunshine chiuse gli occhi, facendo cadere la sua testa all'indietro. «Guardami.» Damien le strinse il collo mentre la toccava. «Voglio ricordare la tua espressione in questo esatto momento.»

La fata gemette ad un soffio dalle labbra del demone e fece come le era stato ordinato. Damien la fissava con una tale intensità che pensava di poter profondare nelle sue iridi ambrate. I suoi occhi la paralizzavano e l'accendevano allo stesso tempo, lasciandole una sensazione di smarrimento totale mentre le sue mani calde scorrevano sulla sua pelle. Unirono di nuovo le loro bocche e si Sunshine si lasciò travolgere dalla piacevole sensazione che dei suoi capezzoli che strusciavano sul petto freddo del demone. Damien accarezzò la pelle diafana di Sunshine, passando le dita sulle cicatrici che le erano rimaste dal loro primo incontro. Baciò ogni segno scuro con inaspettata lentezza, fino a raggiungere la punta del capezzolo. Si fermò e volse lo sguardo sul seno della fata e la fissò negli occhi mentre con la lingua le solleticava l'aureola. Sunshine mugugnò sotto il suo tocco, mentre alcuni strani pensieri cominciavano a formarsi nella sua mente. "Voglio fargli perdere il controllo." Il modo in cui Damien la toccava, con desiderio ma allo stesso tempo con cautela, la faceva credere che lui non si stesse lasciando andare davvero. «Non controllarti.» gli disse e sfiorò il pene del demone con le dita. Voleva, almeno per un attimo, sentirsi totalmente sua. E questo suo spasmodico bisogno di appartenere a qualcuno la portava a desiderare che lui la guardasse, senza inibizioni e senza freni.

«Posso... posso toccarti?»

Gli passò la mano libera dietro la schiena, accarezzandolo sotto le scapole, nel punto in cui avrebbero dovuto esserci le sue ali nere. Lì la sua pelle era rugosa e il demone sembrò titubare per un attimo a quel tocco. Sunshine fece allora per spostarsi ma Damien le bloccò il braccio e permise alla fata di toccarlo. Aveva accettato di essere suo.

Sunshine avvolse la sua mano attorno alla sua erezione e, con una sicurezza che non pensava di avere, cominciò a muoverla per dare piacere al demone.

«Sunshine...» sospirò lui con voce profonda, posando la testa sull'incavo del collo della fata. Sentiva il respiro irregolare di Damien mentre ansimava e l'eccitazione tra le sue gambe cresceva mentre lui continuava a toccarla. Lui la sollevò per le natiche e la posò sul bordo della vasca da bagno, facendo aderire le loro intimità. Il membro del demone puntava sull'entrata della fata e lei si irrigidì per un attimo, colta alla sprovvista. «Non... non sono pronta.» ammise con il terrore negli occhi.

Damien sorrise, posandole un bacio sulla testa. «Non stiamo per fare quello che pensi.» si inginocchiò di fronte a lei, allargandole le cosce con la mano. «Ci sono altri modi per farti impazzire, fatina.»

Immerse la testa fra le gambe di Sunshine e sfiorò con la lingua il suo clitoride, facendola sussultare.

«Volevo farlo dal momento in cui ti ho fasciato la caviglia.» le rivelò. Afferrò il piede della fata come aveva fatto settimane prima e lo immerse nell'acqua, tornando a concentrarsi sul punto più sensibile di Sunshine.

Sentiva la durezza del demone spingere sulla pianta del suo piede e premette le dita sulla punta del pene. Lo sentì gemere dentro di lei mentre la esplorava con la lingua e ondate di piacere travolsero la fata. Il suo respiro divenne sempre più affannato e riusciva a stento a trattenere le urla e, nello stesso istante in cui l'orgasmo la travolse, sentì il suo corpo contrarsi sotto la bocca del demone. Anche lui si lasciò sfuggire un sospiro e si accasciò sulle gambe della fata per riprendere fiato. Entrambi erano stremati e il silenzio avvolse la stanza, circondato solo dal rumore dei loro respiri. Non appena l'adrenalina scomparve e il suo battito del cuore tornò regolare, Sunshine cominciò subito ad avere i primi ripensamenti. "E' giusto quello che è appena successo?" pensò con un groppo in gola, preparandosi a quello che sarebbe successo da lì in avanti. Aveva concesso il suo corpo a un demone, un membro della stirpe nemica. Ma poteva ancora considerarlo un nemico?

Osservò il viso di Damien appoggiato sulle sue cosce, che aveva gli occhi chiusi come se si fosse addormentato, e non potè fare a meno di ammirare come le sue lunghe ciglia fossero dell'esatta tonalità di nero dei suoi capelli. Di come sembrava rilassato nonostante fosse ormai immerso nell'acqua gelida e di come, a causa di questo, le sue labbra avessero ormai assunto un colorito bluastro. «A cosa pensi?» le domandò Damien scrutandola di sottecchi con i suoi occhi ambrati. Sunshine rimase in silenzio per un attimo: non si era accorta che il demone la stesse fissando già da un po'. «Dobbiamo uscire dall'acqua.» disse infine. Spostò le gambe e si alzò per uscire dalla vasca, dandogli le spalle. Non aveva idea di come avrebbe dovuto reagire e preferiva che Damien non la guardasse in volto. Sentì l'acqua muoversi e capì che lui stava facendo la stessa cosa quindi si bloccò aspettandosi che lui fosse il primo ad uscire dalla stanza. Invece, due braccia muscolose le avvolsero la vita e si ritrovò circondata da un tessuto morbido. Pochi istanti dopo, un altro asciugamano verde le venne posato sui capelli bagnati.

«Andiamo.»

Damien la guidò fuori dal bagno e accese le candele perché ormai si era fatta sera. «Ormai conosci il posto, prendi i vestiti che preferisci.» la invitò il demone, provando a smorzare l'atmosfera tesa con un occhiolino. Senza rispondere, Sunshine si avvicinò al comò e indossò una delle vestaglie che Silton le aveva messo da parte. Si girò verso il demone che si era già rivestito e lo raggiunse sul bordo del letto, su cui lui era seduto. Damien fu il primo a rompere il silenzio. «Sei pentita?» le domandò con tono preoccupato. La fata evitò di guardarlo negli occhi e cercò di fare chiarezza nella sua mente. "Sono pentita? E' per questo che sento questo peso?" riflettè, mentre si portava le mani al petto.

«Cosa siamo noi?»

La domanda le uscì spontanea, senza riuscire a realizzare bene cosa comprendesse il "noi". Come una lucciola che si avvicina troppo al fuoco, avrebbe solo rischiato di scottarsi. Eppure perché continuava a porsi quella domanda?

«Beh, siamo alleati.» le rispose Damien, perplesso. E, nell'esatto momento in cui il suo cuore andò in pezzi, Sunshine capì che no, non considerava più Damien un suo nemico: si era innamorata.

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Damien osservò confuso il volto della fata rabbuiarsi. «Che succede?» le chiese, vedendo che si era improvvisamente ammutolita. Forse, ancora non lo considerava un alleato? Cos'altro doveva fare per ottenere la sua fiducia?

«Niente.» rispose Sunshine, evitando il suo sguardo. «Credo che dovremo parlare del piano per liberare le fate.» scese dal letto e prese una delle candele sul comò. Si sedette poi sul tappeto e mise davanti a sé la candela per farsi luce. Damien sospirò, sorpreso dal cambiamento d'umore della fata. Non riusciva a comprenderla, ma non c'era molto tempo per farlo. Mancavano pochi giorni al ballo nel castello di Dominous e Sunshine aveva ragione: dovevano discutere del piano. Si alzò anche lui dal letto e tirò fuori dal comodino un foglio, insieme a una piuma e a un calamaio.

«La festa si svolgerà qui.» spiegò, dopo essersi seduto accanto a lei. Disegnò sulla carta bianca alcune linee e aggiunse delle figure stilizzate che sembravano ballare. Si concentrò poi sul dettaglio di un muro, accanto a quello che sembrava essere un grande ingresso ad arco. «A destra, ci sono le scale per i servitori che portano alle cucine sotterranee. Sfrutteremo quelli per scendere al livello infieriore» fece un'altra linea sul foglio «Sotto, ci sono anche le prigioni. Manderemo Castiel a controllare in qualità di Gran Cavaliere; nessuno farà domande.»

«E io cosa devo fare?»

«Una volta che ci saremo accertati di dove si trovano le fate, sarai tu a guidarle. Non si fideranno mai di un demone o di un licantropo.»

Sunshine annuì, anche se non era troppo convinta. Non voleva che il suo ruolo si limitasse solo a questo ma non poteva far altro che seguire gli ordini di qualcuno con più esperienza. «Come faremo a trovare il diario della Creatrice del Sole?» domandò. Salvare le fate era la priorità ma non poteva comunque permettere che Dominous rimanesse in possesso di un oggetto così prezioso.

«Durante il ballo, quando Dominous entrerà nel salone principale...» Damien indicò di nuovo il centro del foglio «...tutte le guardie saranno all'interno della sala. Bisognerà trovare un diversivo per permetterci di accedere all'ala sinistra del castello. E' proibito entrarci e sospetto che sia perché nasconde qualcosa.»

Sunshine osservò ancora una volta il disegno del foglio e, fra gli scarabocchi disordinati di Damien, cercò di immaginarsi il percorso che avrebbero dovuto compiere.

«Ora basta, riposiamo.» esordì Damien, posando il dito sulla fronte corrucciata della fata. «Domani ne parleremo con Castiel e anche con Silton, ci servono gli abiti per la festa.» il demone si buttò nel letto e le doghe del letto cigolarono sotto il suo peso.

«Io sto ancora un po' qui.» rispose Sunshine con un sorriso di circostanza. Aveva intenzione di prendere le distanze dal demone e aveva bisogno di riflettere anche su come fare per riacquistare la fiducia di Silton. Perciò si appoggiò con la schiena alle gambe della poltrona di velluto verde presente nella stanza e rannicchiò le gambe, portando a sé il foglio che Damien aveva disegnato per studiarlo meglio.

Lui sospirò e le diede un'ultima occhiata prima di sdraiarsi di nuovo. «Buonanotte, Sunshine.»

«Buonanotte, Damien.»

SPAZIO AUTRICE

Questo capitolo è stato zozzino. Spero che vi sia piaciuto e di non avervi scandalizzato troppo xD

La nostra scemotta Sunshine ha capito di essere innamorata ma il nostro DAMIEN è stupido. Riuscirò a farli vivere in pace? (spoiler no) scherzo xD

Avete qualche domanda da fare?❤️

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