Come far arrabbiare una donna

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«NOOORVY!» gridò Chiara, arricciando il naso per il disgusto.

«Che c'è?» rispose il gattino, con fare scocciato. «Oggi è la quinta volta che mi urli contro. Devo leccarmi il pelo e tu mi stai distraendo!»

«Facciamo finta che io sia d'accordo riguardo il fatto che tu usi il nostro stesso bagno. Facciamo anche finta che non sia un problema che tu distrugga un rotolo di carta igienica al giorno... Ma non potresti almeno tirare lo sciacquone, ogni tanto?»

«Uffa, quante storie! Non ce la faccio a usare quel congegno, è troppo complicato» rispose Norvy, lisciandosi la coda con le zampe intrise di saliva.

«Sai usare il mouse, andare su Internet, postare immagini del tuo fondoschiena peloso su Instagram e non riesci a premere un dannatissimo bottone?!» urlò Chiara, spazientita.

«Smettila di urlare! Noi gatti abbiamo un udito molto più sviluppato del vostro, quindi non hai alcun bisogno di alzare la voce».

«Togli subito tutti quei peli che hai lasciato sul tappeto! E

tu, per cortesia» disse, rivolgendosi a Luca «ordina altri dieci di

quegli arnesi per togliere i peli di gatto dai vestiti. Oggi volevo

mettermi l'abito blu che ho comprato la settimana scorsa ed

era in condizioni indecenti!»

«Oh, l'abito blu» disse Norvy. «È così morbido... Mi piace quell'abito... Non è che me lo regali?»

«Non mi sembra della tua misura. Se vuoi te ne faccio fare uno uguale, ma sappi che per gli umani la gonna è considerata abbigliamento femminile, ovunque tranne in Scozia».

«Abbigliamento femminile, dici? Perché, sei una femmina, tu?» domandò Norvy, candidamente. Il volto di Chiara divenne livido di rabbia.

«Ehi, non ti scaldare tanto!» disse Norvy, per difendersi. «Per noi gatti, voi umani siete tutti uguali. Non dirmi che tu riesci a capire che sono un maschio solo guardandomi in faccia!»

«LUCA, OCCUPATI TU DI QUESTO COSO. IO VADO A SFOGARMI CON UN PO' DI SHOPPING COMPULSIVO ONLINE, USANDO LA TUA CARTA!»

Detto questo, Chiara se ne andò sbattendo la porta alle sue

spalle.

«Ma che ho detto di male?» domandò il micio, rivolgendosi

a Luca.

«Vedi Norvy, Chiara è una femmina, e come tutte le femmine si arrabbia per motivi incomprensibili: ti urla contro anche se non hai fatto niente e si offende se non ti accorgi che ha cambiato vestito o acconciatura».

«Ma è terribile! E non si può proprio fare niente?» esclamò Norvy.

«Di solito le femmine tra di loro non si comportano così. Pare che sia il comportamento dei maschi a farle arrabbiare».

«Da grande capirò qualcosa di come funzionano queste faccende, vero?»

«No, Norvy. Ci sono cose che un maschio non può capire. Però sii gentile con Chiara. Magari deciderà di comprartelo davvero quel vestito blu».

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