Il lupo gentiluomo

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Flora si risvegliò nel letto. Sbadigliando si guardò intorno per capire dove fosse. Fra le mani stringeva delle lenzuola ricamate finemente con un motivo floreale rosa. Il cuscino profumava di lavanda. Due finestre illuminavano la stanza con i raggi solari mattutini. I mobili addossati alle pareti erano in legno antico, tipici delle case dei nonni. La testa le faceva ancora male, così tornò a distendersi un attimo. Proprio in quell'istante sentì una porta che si apriva e vide entrare nella camera una ragazzina con una graziosa mantella rossa. In mano recava un paniere di vimini, dal quale si sprigionava un dolce aroma di pesca. Appoggiò il cestino su un comodino e si avvicinò al letto su cui giaceva Flora.

"Ciao nonna - la salutò la bambina - che bell'aspetto che hai! Devi assolutamente darmi il numero del tuo chirurgo estetico: con la tua faccia ha fatto un miracolo!"

Flora non capì la frase della bambina per cui la lasciò proseguire.

"E che capelli lunghi che hai, che balsamo usi? Fino all'altro giorno sembravi mezza pelata. Inoltre questo colore scuro ti dona molto, con i capelli bianchi non sembravi per nulla carina!"

Che ragazzina sfrontata! pensò Flora. Inoltre, è convinta che io sia sua nonna!

"Ciao cara - le rispose - purtroppo io non sono tua nonna. Mi chiamo Flora e non so proprio dove mi trovo..."

"Flora, ah? Davvero? Devi aver preso proprio una bella botta in testa, nonnina. Non ti ricordi nemmeno di me?" proseguì la piccola

"No, ti giuro: io non sono tua nonna. Per questo non so neanche chi sei..." tentò di spiegarsi.

"Ma nonna! Sono io: Cappuccetto Rosso! Non mi riconosci adesso? Certo che devi stare proprio male. Avrai preso una di quelle brutte malattie da vecchi..."

La giovane reagì spazientita: "Oh, senti piccoletta. Mi hai scocciato. Primo, dovresti portare più rispetto per tua nonna. Se solo ti avesse sentito parlare in quel modo ti avrebbe ricacciato a casa con due bei ceffoni sulle guance! Secondo, io mi chiamo Flora, non sono tua nonna e non so nemmeno dove cavolo mi trovo. Quindi basta farmi domande e andiamo a cercare tua nonna adesso!"

Si alzò dal letto ancora dolorante. Prese per mano Cappuccetto Rosso e uscì di casa. Si trovava in una radura nel bel mezzo di una foresta.

"Ma tu sei venuta fin qui da sola?" chiese alla piccola con gli occhi sgranati.

"Sì. Mamma ha detto di fare attenzione, perché c'è un lupo nella foresta, ma non sa che invece è molto simpatico e non sembra per niente il lupo di quella fiaba famosa di cui adesso non ricordo il titolo... A proposito, eccolo là."

Al cenno di saluto, Flora vide un lupo con un maestoso cilindro blu e un completo scuro avvicinarsi verso di loro. Guardò l'orologio e chiese a Cappuccetto:

"Ma sei già qui, piccola? Non sai che tua nonna il giovedì mattina è dall'estetista fino alle 10? Non tornerà prima di qualche ora..."

"Ops, è vero. Ecco perché mamma mi aveva detto che oggi non serviva venire. Ma mi ero stufata di starla a sentire. È solo una bisbetica credulona, che dà adito alle storielle inventate sui lupi. E nonostante ciò mi lascia andare nel bosco da sola..."

"Ma chi è la tua amica?" chiese l'animale con fare galante.

"Oh, l'avevo confusa con la nonna. - rispose ridacchiando la piccola - Ha detto di chiamarsi Flora e di venire da una paese molto lontano."

"Buongiorno Flora, piacere di conoscerti. Non so come Cappuccetto abbia potuto scambiare un fiore così incantevole con sua nonna." Si presentò, baciandole la mano. "Io mi chiamo Lupo, abito in questa foresta e qualche volta consegno la posta ai suoi abitanti."

Flora arrossì, ma aveva ancora in mente la sua missione. "Lei consegna la posta, signor Lupo? Allora conosce bene la zona. Saprebbe gentilmente indicarmi la strada per le montagne di fuoco?"

"Certo. Per te farei qualsiasi cosa. Dunque, vediamo. Le montagne di fuoco" disse guardando in alto per orientarsi meglio "sono sicuramente da quella parte, verso Sud. Sei di quelle parti?"

"Oh, no, in realtà devo solo andarci. Sono partita dal mio villaggio e ho attraversato il Paese delle Meraviglie, fino alle miniere di carbone. Poi sono arrivata alla casa dei sette nani e all'improvviso mi sono ritrovata qui. Posso dedurre che manchi poco alla mia meta?"

Il lupo, purtroppo, non aveva buone notizie: "In realtà, ad essere sincero, è proprio lì che dovresti andare. Mi spiego: da qui, la strada più breve per arrivare alle montagne di fuoco passa per il Paese delle Meraviglie. Penso che senza accorgertene tu ti sia allontanata più di prima."

"Oh, no! E adesso cosa faccio? Non tornerò mai più a casa mia." disse Flora scoppiando in lacrime.

"Su su, fatti forza. Non ti preoccupare. Non molto lontano da qui c'è una fermata. Ti ci accompagno io, se vuoi. Ci metteremo dieci minuti al massimo e da lì potrai guadagnare due giorni di viaggio. La compagnia di viaggio mi deve un favore." le propose il Lupo

"Oh, grazie. Non so proprio come ringraziarvi." sorrise la ragazza

"Un bacio sarebbe più che sufficiente." rispose il lupo ammiccando nella sua direzione.


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