Capitolo 7 - a colazione da tiffany

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La mattina seguente mi svegliai tranquillamente, mi girai ma davide era già andato via, mi alzai piano e andai a mettermi un suo pigiama, non avendo ancora asciugato le mutande dovetti ripiegare con molto piacere su un suo paio; mi vestii e andai in sala da pranzo, (avere un suo appartamento senza sua madre in giro è utile) trovai davide in mutande con un grembiule da cucina, gli andai dietro e lo abbracciai da sotto il grembiule lui mi diede un lieve bacio "Ciao tesoro, ben svegliato" mi sedetti e aspettai la colazione "Dormito bene?" Emisi solo un mugugnio, lui mi mise nel piatto poi una colazione all'inglese con uova pancetta e pane tostato "la mia colazione preferita".

Si sedette accanto a me "senti..." Mi stavo affogando nella pancetta "per ieri..." lo guardai era a testa bassa con uno sguardo triste "mi dispiace averti fatto male non volevo, ero convinto ti sarebbe piaciuto" (forza marco non ridere e lascialo fare ) "di solito nei porno piace a tutti e volevo che la prima volta fosse con qualcuno a cui tenevo molto, ma non credevo che ti avrei fatto così male" (Eh?!?!) Rimasi bloccato la alle sue parole "Ehi... Non mi odi vero? Perché non dici nulla?" "Un porno..." "Eh?" "Hai seguito un porno......" "si e..." gli tirai una sberla (Tse.... Per la prima volta segue un maledetto porno... menomale che ne ha scelto uno buono).

Si poggiò una mano sulla guancia "per la prima volta proprio un porno dovevi seguire?" Abbassò lo sguardo, io sospirai "hai avuto la sola fortuna che mi è piaciuto" rimanemmo immobili qualche secondo "eeeeeh!!" Mi guardò con uno sguardo sorpreso misto confuso "per cos'era lo schiaffo allora?" "Perché ti sei preso la mia verginità senza chiedere " "se ti è piaciuto perché piangevi?".

Sospirai "vorrei vedere te se il ragazzo che ti piace ti immobilizzasse e giocasse con il tuo culo a trotta trotta cavallino goloso..." lo guardai un poi imbarazzato "poi, mi è piaciuto..." deglutei guardandogli gli addominali "dormire attaccato al tuo splendido corpo sudaticcio" abbassai lo sguardo imbarazzato.

"E ora..." mi guardò "noi cosa siamo?? Amici scopamici o... chissà che?" Lui abbassa la testa "ti piacerebbe..." "si?" "si insomma... ti piacerebbe se ci mettessimo insieme?" in quello stesso momento entrarono de santa e baròn "hei" "hei" "avevam voglia di andare al lago per..." mi fissarono "scusaci un secondo" io accennai un sorriso "vai vai io intanto mi intratterrò a discutere con l'argenteria" iniziando a ridere come Maria Antonietta, per poi sfociare in una risata isterica, lui mi fissò e se ne va fuori trascinandosi dietro i due che uscendo mi fissarono.

Mi sedetti a gambe incrociate borbottando con le posate e i piatti sporchi "cosa diavolo mi è saltato in mente.... menomale che ci sono loro due che interrompono sempre nel momento piu opportuno"

Dopo 5 minuti...

(dimmi che mi ha piantato qui quel cretino) entrò in quel momento sua madre, "salve" "buongiorno..." si guardò in giro "Davide?" "de Santa e Baròn" sbuffò "capisco... allora pulisco e preparo qualcosa per oggi, non ci sarò per buona parte del giorno" io le sorrisi "non si preoccupi, son qui fino a questo pomeriggio, posso pensarci io" lei mi guarda dubbiosa "non le sarò simpatico ma so ancora fare le faccende domestiche, cucinare specialmente" lei mi fissava con uno strano sguardo negli occhi "va bene, anche se penso che non abbiate nulla in frigorifero" "andremo a fare la spesa dopo allora, non penso sia cosi difficile" lei infila una mano in tasca e mi lascia dei soldi "tieni, dovrebbero bastarvi per oggi perlomeno" sorrise e uscì dalla porta scendendo le scale.

Io sospirai e misi in tasca i 100 € e cominciai a lavare le 4 cose rimaste dal pranzo del giorno prima, il resto rinsecchito di noodles precotti era una cosa abberrante, per me che mi piaceva cucinare li trovavo decisamente orrendi come piatto

Mentre lavavo sentii qualcuno alzare la voce ma pensavo fosse la gente in città essendoci il mercato, poi vidi Davide rientrare borbottando e andare diretto in camera, io mi affrettai e finii.

Arrivato in camera lo vidi rannicchiato sul letto con in mano una vecchia foto era in bianco e nero, la stringeva tra le mani e singhiozzava, andai a bordo letto e mi sedetti, lo accarezzai ancora e ancora, intanto lui continuava a singhiozzare per poi scoppiare in un pianto, lasciò cadere la foto e mi abbracciò stringendomi, io rimasi li a bocca aperta senza fiato non mi aspettavo mi abbracciasse, lo abbracciai e gli accarezzai la testa sussorrandogli dolcemente "shshsh sfogati dai butta tutto fuori".

Lui pianse e pianse per ore fino a ora di pranzo, quando poi la madre salì a chiamarci, lo avevo con la testa sulle gambe con gli ultimi singhiozzi, le feci il segno che arrivavamo e lei se ne andò, Davide si tirò su e si asciugò le lacrime e ci dirigemmo in salotto.

"Allora ragazzi siete sicuri di farcela da soli?" "si ce la facciamo disse scazzato Davide "bene, io torno stasera, fate i bravi e non sporcate tutto" diede un bacio in fronte a davide e uscii, lui si sedette a tavola appoggiandoci sopra la testa, pensai a cosa fare da mangiare e mi venne in mente una ricetta semplice semplice.

Mi sedetti accanto a lui, appoggiando la testa accanto la sua accarezzandola, "che ne dici se ti preparo qualcosa di buono?" "non c'è nulla in frigo" borbottò lui "e se uscissimo a fare la spesa? Sai... i supermercati..." non disse nulla "gli scaffali con tanto cibo e bateriale vario?" rimase muto "le casse... quegli esseri meccanici che fanno pew pe..." "so cos'è un supermercato" disse seccato "davvero?!" dissi prendendolo leggermente in giro, lui si alzò di scatto e si diresse in camera, io lo trattenni per un braccio e lo tirai a me, lo strinsi forte tra le mie braccia, "allora cosa ne pensi se usciamo a fare la spesa e ti preparo qualcosa io?" gli sussurrai dolcemente, lui si limitò a mugugnare qualcosa.

Rimasi abbracciato a lui solo per un istante, ma tanto mi bastò per rimanere ipnotizzato dal suo odore, era la cosa piu buona che avessi sentito nella mia giovane vita, "lasciami!" disse lui, mi lasciò leggermente perplesso la sua frase, tirò su la testa dalla mia spalla e mi guardò intensamente dritto negli occhi, "devo cambiarmi..." disse distogliendo lo sguardo "se vuoi uscire insieme" era carino quando si imbarazzava.

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