capitolo 6 - nella tana del lupo

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Stavo finalmente entrando (oddio oddio, sto entrando in casa sua.... dai marco non esplodere ora, che devi studiare chimica) casa sua era enorme avevano trasformato un palazzo in un enorme casa tutta unita, c'erano tre piani in tutto e davide stava all'ultimo piano, e in mezzo? Avrà un fratello, mi risposi.

"chi era tesoro??" usci da una porta lungo il corridoio una donna giovane, capelli castano chiaro e occhi di un azzurro intenso, sul metro e sessanta (si e sposata con un gigante se dade e alto 1,90 e la madre su per giu 1,60) aveva un sorriso strano, mi faceva venire i brividi, mi faceva venire una sensazione di malessere, ero abituato alle espressioni serie di casa, talmente tanto che qui mi sentivo a disagio solo a guardarla "salve sono Alice , la mamma di Davide, piacere" rimasi a guardare la mano della donna imbambolato, lei mi guardo un po' confusa; Davide mi guardo ridendo e mi sussurro "non innamorarti anche di lei giulietta mia bella".

Davide diede la torta a sua madree senza permettermi di dire nulla mi trascinò nella sua tana, il suo piano era molto austero, i ragazzi alla nostra età di solito hanno qualche passione che esternano, lui non aveva poster sui muri, graffiti o altro che decorasse i muri.

Mi portò in camera da letto, era spoglia di decorazioni, vi era un letto a baldacchino, un tavolino da salotto con pouffe et cuscini intorno un grande armadio tutto lavorato, due grandi librerie in cui teneva vari manga una cassettiera anchessa lavorata e infine una scrivania, stonava un po nell'insieme, era la sola cosa con uno stile moderno.

Lanciò i quaderni sul tavolino "non ci pensare" io lo guardai "so cosa speri ma no" io arrossii pensando che avesse capito cosa pensassi del suo kotatsu.

"E sopratutto fa il bravo con mia madre" "come disse un vecchio saggio: io preferisco i modelli nuovi di fabbrica" scoppiammo in una spontanea risata, sua madre nel frattempo Sali portandoci delle fette di torta con del succo fresco.

"Vai mamma, lasciaci, dobbiamo studiare chimica" "ok se volete altro sarò al piano di sotto" annuimmo e cominciammo a studiare matematica, passando in seguito alla ben piu complicata chimica.

Ci mettemmo un po', era abbastanza difficile chimica per me e lui faticava a farmi entrare in testa le nozioni di base, "no ti confondi, aspetta guarda" prese una matita e disegnò delle palle "vedi?" mi guarda continuando a disegnare "questo è il perossido di calcio, quello che hai disegnato tu è l'ossido di zolfo" ha colorato le palle in modo differente, ogni cosa che spiegava sembrava un gioco da ragazzi.

Finalmente la finimmo "che dici, cosa facciamo ora?" mi chiese accaldato e tutto sudaticcio, sorseggiando il succo "possiamo fare fisica, così poi siamo liberi se vuoi" io faccio un cenno di assenso e mi avvicino a lui.

Lui continuava a guardarmi e scorlava la testa, lo guardai cercando di capire cosa avesse, lui distolse lo sguardo "facciamo una piccola pausa" si alzò e si distese sul letto, non ci mise molto ad appisolarsi e quando sentii il classico suono di trattore mi alzai.

Iniziai a guardarmi in giro, (minchia che stanza, molto ordinata, pulita...) guardai le librerie, erano piene di vari generi di manga, mi guardai in giro, per essere la camera di un adolescente era piuttosto vuota.

Mi cadde l'occhio su di lui, era così dolce mentre dormiva, mi sedetti accanto a lui e gli accarezzai il viso, ero inbvaso da mille pensieri, che litigavano tra loro per aquisire un senso logico, la testa mi scoppiava.

Mi sentii osservato mi girai di scatto, ma non vidi nulla se non la porta aperta, mi rigirai verso Davide e notai che l'espressione era diversa, era quasi felice, il mio sguardo cadde sulle sue labbra erano magnetiche non potei non guardarle, (cosa ci faccio qui? So gia che me ne pentirò, però non riesco a fare a meno di desiderarlo) mi controllai attorno avvicinandomi e gli diedi un lieve bacio a stampo, lui si svegliò in quel momento e mi tenne stretto a sé "sei una passionale giulietta" mi disse, in quel momento sentii un sospiro, mi girai di scatto, ma non vi era nessuno.

Davide mi mise le braccia attorno al collo, io lo spinsi via, "che c'è?" "nulla" io distolsi lo sguardo, mi alzai e andai al tavolino,lui mi segui e mi si avvinghiò da dietro, io diventai tutto rosso provai a dimenarmi, ma rimase attaccato, lui mi si avvicinò all'orecchio "cosa provi per me marco?" chiese con voce afona, ero paralizzato, imbarazzato e col cuore che batteva forte "perché io ti amo, e tu?" un brivido mi percorse tutta la schiena, ero paralizzato dalla testa ai piedi, aprii la bocca, ma le parole non vollero uscire, mi mollò e con un aria sconfortata, si ri sdraiò sul letto.

Rimasi immobile, non sapevo cosa fare, ero rimasto pietrificato, mi girai a guardarlo, mi alzai e andai a sedermi ai piedi del letto, lo guardavo senza proferir parola, avevo molti dubbi in testa che trafiggevano la mia mente, una situazione di disagio mi pervase di colpo, mi girai sentendomi osservato e per mezzo secondo intravidi sua madre, che ci osservava da dietro lo stipite.

Rimasi solo, in un certo senso, con i miei dubbi e desideri inconsci, senza porvi dare risposta certa, la sola sicurezza era che provavo qualcosa per davide, decisi di portare via il vassoio cosi da liberarmi di quei mostruosi bicchieri della bis nonna (uno scimpanzé avrebbe avuto piu gusto nello sceglierli) lo posai in cucina "grazie signora, ma era troppa" "sicuri?? Siete così magri" io sorrisi "si, mezza torta non la mangerei mai e Dade nemmeno" nonostante si fosse attenuata la tensione tra noi, rimase comunque turbata, lei continuò ad armeggiare in cucina, mentre io tornai su in camera.

Davide era ancora sdraiato sul letto, assopito nel sonno che lo aveva colpito, visto da li era davvero bello, mi fece venire le palpitazioni, quel suo magnifico corpo colpito dai raggi del sole, sembrava quasi un angelo, "allora continuiamo??" non mi dette risposta "ok, me ne vado" presi il mio zaino e feci per andarmene "aspetta!!" mi fermai sulla porta, "aspetta, ti prego" mi girai verso di lui, si era alzato e col sole che gli copiva quei suoi capelli castani, li aveva lunghi fino alle spalle, i suoi grandi occhi verde smeraldo, sembrava una visione celestiale, "continuiamo allora??" rimase a fissarmi quasi imbambolato, ci risedemmo al tavolino per finire quelle poche equazioni di fisica che ci mancavano, ci sedemmo fianco a fianco col suo libro in mezzo.

Ad un certo punto si girö a guardarmi, eravamo ad un palmo dal naso l'uno dell'altro e una strana sensazione mi pervase, era come una sorta di formicolio, che mi spinse a baciarlo, quell'irrefrenabile voglia, era una cosa a me sconosciuta che non dispiaceva ad entrambi, io nella foga scivolai, fino a trovarmi sotto di lui con la schiena poggiata a terra, mi bloccò i polsi e continuò a baciarmi infilandomi una mano sotto la maglietta, in uno scatto involontario gli tirai una ginocchiata in mezzo alle gambe.

Lui si ritrasse subito e si contorceva sul pavimento per il dolore "scusa, scusa, scusa, scusa, mi dispiace non volevo" si tiro su in piedi e con voce roca "tranquillo sto bene" io abbasso lo sguardo, mi dispiaceva da morire, averlo colpito con una ginocchiata pur essendo stato un gesto involontario, lui mi alzò il viso e mi diede un bacio, a stampo stavolta, mi guardò con quel suo sguardo magnetico "tranquillo non mi hai fatto male" provò a tranquillizzarmi, io divenni tutto rosso e il cuore non accennava a calmarsi, lui andò a sedersi ai piedi del letto "e ora che vuoi fare??".

Effettivamente avevamo finito tutti i compiti e non avevamo altro da fare, io lo guardai e feci spallucce "e se facessimo un bagno??" lo guardai (spero non intenda ciò che penso) "chiudi la porta", dopo averla chiusa lui iniziò a spogliarsi completamente.

Io rimasi lì pietrificato, si tolse la canotta, cosi da mostrare il suo bel fisico, che mesi di ostentamenti in palestra avevano creato, si sfilö i pantaloncini, dando cosi spazio a degli slip troppo stretti per contenere, il gia straripante membro, tolti gli slip si eresse, era eccitato e io con lui, mi sorrise, si guardò il membro e continuò a sorridermi, mise giu gli slip e mi si avvicinö, io rimasi impietrito dalla troppa velocità nella quale si statano evolvendo i fatti, venne davanti a me e mi baciò, mi poggiò una mano dietro la nuca e con l'altra prese la mia mano e se la poggiò sul membro cominciando a mastrubarsi.

Cominciò lentamente andando sempre piu veloce, fino a fermarsi del tutto, si sedette sulla cassettiera dove prese la mia testa gentilmente e si fece praticare una fellazio venendomi in bocca, una volta finito si mise il costume e ne passò uno a slip per me, cambiati andammo in giardino, avevo l'asciugamano davanti proprio per coprire l'eccitazione, mi sedetti sullo sdraio a prendere il sole e lui si mise a tuffarsi, faceva alcuni tuffi molto scenici, sperando che gonfiassi un po il suo ego, ma me ne rimanevo a pancia in giu a prendere il sole, non avevo la più bene amata intenzione di mettermi a fare il bagno (forse un giorno imparerò a nuotare... quando inventeranno il sesso subacqueo forse) passarono delle ore e mi appisolai.

Il risveglio fu molto meno piacevole, Davide venne silenziosamente vicino a me e mi prese in braccio, lanciandomi in piscina,non sapevo nuotare, così andai a fondo al primo tentativo di risalita come un sacco di patate.

Più provavo a nuotare più andavo sempre più giù, la mia vista cominciò ad annebbiarsi e riuscì a vedere a malapena la sagoma di Davide che si tuffo per salvarmi.

(Se solo avessi frequentato quel corso di nuoto!), mi strinse fra le sue braccia e non appena fuori mi appoggiò seduto sullo sdraio, prese un asciugamano e comincio ad asciugarmi la testa tra una scusa e l'altra;

avrei voluto dirgli che stavo bene e che non era successo niente, ma cominciai a tossire per la troppa acqua nei polmoni, non riuscii a proferire parola, così provai a togliermi l'asciugamano dalla testa, ma nel divincolarmi da lui, finii col scivolare a peso morto sul fianco. Con la mano riuscii ad appoggiarmi da qualche parte, e quando riapri gli occhi mi ritrovai ad un palmo dal suo naso, avvampai in viso e col cuore che sembrava dovesse esplodermi da un momento all'altro.

Solo allora mi accorsi che con la mano mi ero appoggiato alla sua coscia per non cadere. Volevo togliere la mia mano da lì e tirarmi su, ma il mio corpo era completamente paralizzato e i miei occhi incollati ai suoi, ebbi un impulso che come una marea mi trasportava, chiusi gli occhi e poggiai le mie labbra sulle sue.

L'avevo fatto!! avevo infranto il mio tabù: quello di non avvicinarmi mai nessuno, perche se mostravo i miei sentimenti rischiavo di esser ferito o mi ci sarei talmente affezionato che quando avessimo dovuto separarci mi sarei sentito mancare una parte di me, mi staccai da lui e mi ritirai nell'angolo dello sdraio a testa bassa vergognandomi di ciò che avevo appena fatto.

Lui rimase con la bocca socchiusa con lo sguardo perso nel vuoto, esterrefatto per cio che era appena successo, speravo solo di non pentirmi presto del bacio, non lo facevo con nessuno, è una cosa che odiavo fare; "ragazzi" approfittai dell'asciugarmi i capelli per nascondere il mio rossore in viso per la vergogna, sua madre mi si avvicinò e i passò il cordless che senza togliermi l'asciugamano appoggiai all'orecchio.

"Si dimmi... eeeeehmmm boh... non lo so... aspetta", mi tolsi l'asciugamano dalla testa, e mantenendo la testa bassa gli chiesi "vorrebbe sapere quando torno" rimase tutto pensoso per qualche secondo, nonostante provavo una forte vergogna non potevo smettere di guardarlo era così magnetico, "mamma, può fermarsi qui per stasera?" Provò anche a fare gli occhi dolci alla madre "e la scuola??" "è sabato oggi" "e i vestiti??" "Abbiamo la stessa taglia" "si ma..." "è tutto a posto, non ti daremo neanche troppo fastidio".

Lei ci guardò un bel po perplessa e poco convinta "così domani posso stare a casa tranquillamente visto che son in compagnia" era ancora meno convinta di prima, ma non so come acconsentì comunque "allora.... per oggi resto qui alla fine e poi domani per massimo le 19 son a casa" dopo aver riagganciato le ripassai il fisso "bene allora andate a cambiarvi che è quasi pronto" poi rientrò in casa, Davide si asciugò e rientrò a cambiarsi, io volli aspettare, rimasi la con l'asciugamano in testa a sospirare.

Non so per quanto rimasi la a fissare il vuoto assorto nei miei pensieri, so solo che dopo un po vidi Davide tornare e sedersi accanto a me guardando il piastrellato abbassai il capo per vergogna di incrociare il suo sguardo, lui molto gentilmente e delicatamente mi asciugò i capelli io rimasi stupito "se rimani così ti ammalerai, scemo" mi disse con voce calda e gentile, divenni tutto rosso per l'imbarazzo certo ero andato a casa sua per capire a proposito dei miei sentimenti, ma dicerto non mi aspettavo tutto ciò che è accaduto oggi.

Finita la schiena mi passò l'asciugamano sul petto, mi passò un brivido in tutto il corpo che mi fece venire la pelle d'oca, era una stranissima sensazione che mai avevo provato prima, gli bloccai il braccio, troppi sentimenti insieme, non erano contrastanti, quanto più una novità, una novità in un mondo del tutto nuovo come quello dei sentimenti, ed effettivamente ne avevo un gran terrore, lo desideravo ma al contempo lo temevo, presi l'asciugamano e dopo essermi asciugato tornammo dento per cambiarci.

Scesi a tavola notai cinque piatti ci sedemmo vicini e gli sussurrai "dimmi che hai altri due gemelli sexy almeno quanto te, o che ha invitato i tuoi amici..." lui ridacchiò "basta stupidaggini a tavola ora" lui mi si avvicinò "vai mai in chiesa??" "solo quando c'è il mercato in piazza, perché?" lui sorrise "vedrai tra poco" nel frattempo scesero due ragazzi uno era Newmar l'altro doveva esser il fratello di Davide "ciao Dorian piacere" io sorrisi "Marco piacere mio" "bene ragazzi spero non siate schizzinosi" fece uno strano sorriso e servì i piatti, (oh.... Cosa dovrebbe essere questo...... coso?? Mm.. menomale che mangio qualunque schifezza).

Dire che ero schifato dalla presenza di melanzane e peperoni era dir poco "ah, Alessandro puoi prendere dell'acqua?" "ma certo signora" prese un paio di bottiglie dal ripostiglio ed entrambe gasate, che io odiavo, "allora ragazzi prendiamoci la mano e preghiamo" io fissai Davide, capii in quell'istante il perché della domanda di poco fa "Dio, amante della vita, che nutri gli uccelli del cielo e vesti i gigli del campo, ti benediciamo per tutte le creature e per il cibo che stiamo per prendere; e ti preghiamo di non permettere che ad alcuno manchi il necessario alimento. Per Cristo nostro Signore. Amen." Io in tutto quello feci finta di pregare, da noi siamo tutti atei e non preghiamo prima di mangiare, finito lo strazio iniziammo a mangiare inutile dire che gasata o meno bevetti un bicchiere d'acqua dopo ogni boccone.

Finita la cena, se così si possa definire quella tortura medievale, salimmo in camera sua, io mi buttai sul suo letto a baldacchino e lui si sdraiò accanto a me, rimanemmo in silenzio a fissare il soffitto;

c'era così tanto silenzio...

Che continuava a tornarmi in mente il bacio di prima in piscina e anche quando si stava cambiando, il suo bel fisico, i pettorali, l'addome, il pacco e... si tirò su e si girò a guardarmi "dovremmo rifarlo" io avampii di colpo con il cuore in gola "c.c.c.cosa?" lui si sedette sul mio stomaco bloccandomi i polsi, io provai a dimenarmi ma era tutto inutile allora provai a non guardarlo negli occhi era troppo carino, ma non appena girai la testa lui con l'altra mano me la girö a forza verso di lui allora decisi di guardarlo con uno sguardo serio negli occhi.

Lui mi si sdraiö sopra mollandomi le mani, "non hai risposto... cosa provi per me??" alla domanda mi irrigidii non sapevo cosa dirgli e purtroppo riuscii a emettere solo mugugnii non sapevo cosa dire, lui si alzò e andò a prendere un manga sedendosi in fondo al letto per leggerlo.

Stavamo leggendo quando di colpo entrò sua madre "io vado a letto, miraccomando non state svegli fino a tardi" poi mi guardò "se vuoi davide ti presta uno dei suoi pijami" noi salutammo e richiuse la porta, davide si alzò e apri un armadio coi cassetti "che pigiama vuoi?" "È uguale di solito dormo in mutande" rimase bloccato qualche secondo poi sorridendo si girò verso di me, "io di solito dormo nudo spero non sia un problema per te" (nooo, anzi meglio di così non potevo sperare) avampii di colpo "n.n.no tranquillo" "allora cambiamoci" io mi alzai e iniziai a spogliarmi rimanendo in mutande, all'improvviso davide mi abbracciò, io mi sentii divampare un incendio tutto dentro di me eravamo entrambi nudi, io con le mutande e lui completamente.

Mi mordicchiò un orecchio, stava ansimando "Marco" provai a liberarmi dalla presa ma cademmo sul letto e ci ritrovammo di nuovo uno sopra all'altro, nonostante non facesse poi così caldo mi stavo sciogliendo, lui mi bloccò i polsi e col suo peso le gambe e si fermò a fissarmi era così bello ed eccitante era come se il mio corpo desiderasse tutto ciò se volesse sentirlo dentro, lui mi baciò passionalmente mentre con una mano mi palpava ovunque: il petto, l'addome, passando con molta delicatezza al pene che era già notevolmente eccitato mi tolse i boxer, poi prese il mio e il suo e iniziò una lunga e delicata sega, comincia a baciarmi con foga in bocca.

Poco dopo scende in direzione del mio collo leccandolo e facendomi diversi succhiotti, continua a leccare scendendo verso il petto, mi lecca poi uno alla volta i capezzoli che diventano quasi subito turgidi.

La mia eccitazione è già a mille, scende poi a leccarmi e baciarmi l'addome e finalmente raggiunge il membro, lo lecca dalla base fino alla cappella come se fosse un calippo e poi lo prende interamente in bocca senza problemi insieme con le palle cominciando a succhiare e rimanendo in quella posizione.

Mi girai a pancia in giù non volevo continuasse a segarmi o sarei venuto, mi bloccò i polsi e si sedette sul mio culo con l'altra mano mi spalmò sul mio buchetto una strana cosa fredda "fermo Dade non farlo" capii dove voleva andare a parare ma non riuscivo a dimenarsi era troppo forte lui inizio a strusciarsi il suo pene tra le mie chiappe, era grosso e molto duro "Davide smettila subito" provai a dimenarmi ma non ci riuscivo lui mi tappò la bocca e iniziò a penetranti subito era dolce e delicato, ma poi andava sempre più forte e veloce mi faceva male, si stava trasformando in un incubo quel bel sogno del principe azzurro che ti desiderava, "ti piace troietta? So come fare con te".

Mi arresi a lui completamente, a quel punto mi girò a pancia in su senza tirar fuori il suo cazzo da me e li ricominciò a penetrarmi con foga segandomi assieme, sentivo il suo pene ingrossarsi dentro di me e non ci volle molto e venimmo insieme lui mi inondò dentro e io mi venni in faccia, appena finito uscì e si sedette sulle ginocchia, io mi rannicchiai ancora tutto sporco a riccio e iniziai a singhiozzare mi faceva male tutto, e anche lui si era trasformato in un mostro, non riuscivo a trattenere le lacrime, rimase la a guardarmi con un espressione confusa.

Si alzò e andò a prendere un panno umido col quale mi pulì il buchetto tutto sporco poi passò all'addome e al petto, aveva un tocco delicato e faceva attenzione a non graffiarmi.

Finì di pulirmi poi mi coprì con il lenzuolo portò in bagno il panno e venne a letto mi prese tra le sue braccia con un braccio sotto la testa e uno sopra, e mi accarezzo la testa, era così dolce e tenero che riuscì a farmi calmare era di nuovo tornato tutto gentile, eravamo tutti e due nudi e abbracciati stretti sotto le coperte, inutile dire che lui si addormentò subito io rimasi sveglio per un bel po, stavo riflettendo sulla serata, nonostante tutto era andata bene ed ero anche arrivato in casa base nonostante avessi paura perché la prima volta, Già.. .. la 'prima volta' in fondo in fondo non è stato male anzi mi e anche piaciuto; mi appisolai dopo un Po ero finalmente tranquillo e tra le sue braccia.

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