Capitolo 18

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  Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo.
Stephen Hawking  



Al mio risveglio un'accozzaglia di immagini mi passano davanti: l'aggressione a Malfoy, il mantello, il quadro dietro cui si nasconde il passaggio, un cielo stellato... Ron.

Mi giro a destra: l'altra metà del letto è vuota.

Il mio stomaco si stringe: devo riaffrontarlo, ma non ne ho per niente voglia.

A forza, mi trascino in bagno, mentre ogni parte del mio corpo protesta: i muscoli sono a pezzi e mi sento completamente distrutta a causa della mancanza di sonno e soprattutto di tutta l'ansia di questa notte.

Mi butto sotto la doccia e l'acqua calda per fortuna sembra aiutarmi, sciogliendo ogni nodo di tensione accumulato e accarezzandomi dolcemente. Riesco a rilassarmi e quando indosso l'accappatoio, mi sento leggermente più tranquilla.

Torno in camera, ma di Ron ancora nessuna traccia.

"Meglio così" penso; avrò più tempo per pensare a cosa dirgli.

Mi vesto, ma prima di scendere in cucina, mi dirigo nel mio studio: voglio solo controllare che sia tutto apposto.

Chiudo la porta a chiave e accosto le tende per maggiore sicurezza: non so perché lo faccia in realtà. Là fuori non c'è nessuno, eppure appena cala la penombra, il senso di allarme che avvertivo, cessa.

Apro lo scompartimento e recupero ciò che ho messo qui dentro stanotte: il Veritaserum e la foto.

Il calendario che tengo sulla scrivania segna l'undici di Ottobre: mancano diciannove giorni, solo diciannove e tutti sapranno la verità.

***

-Oh Herm! Finalmente sei arrivata!-

-Buongiorno anche a te Harry- rispondo stancamente, alzando un braccio in segno di saluto ed entrando in ufficio.

Cosa sarà successo? Non sono in ritardo, quindi devono esserci delle novità.

Un attimo... Novità?!

-E' successo qualcosa?- chiedo, improvvisamente molto più interessata.

Blaise, seduto alla sua scrivania, alza gli occhi, ma non sembra stupito. Probabilmente Harry deve avergli già accennato qualcosa.

-Ci sono i risultati!- risponde lui con un sorriso.

-Risultati?- chiedo stranita.

-Ho fatto analizzare i frammenti di carta trovati davanti al camino a casa di Malfoy-

-Ma non appartenevano alla lettera mandata da suo padre?- chiedo facendo finta di essere confusa e gettando un'occhiata a Blaise, che invece rimane impassibile.

-Si. Non che non mi fidi di te Zabini, ma come Auror dovevo per forza farli analizzare- risponde Harry guardandolo seriamente. Lui si limita ad annuire.

-Ad ogni modo, l'analisi ha prodotto qualcosa di interessante- continua Harry.

Ci siamo.

-I frammenti appartenevano ad un tipo di pergamena particolare, incantata e molto antica. Le fibre risultano essere un incrocio tra pelle animale, nello specifico proveniente da capre nubiane, e filamenti vegetali di origine sconosciuta, probabilmente da qualche tipo di albero oggi estinto-

Rimango davvero senza parole stavolta: da dove, Blaise, può aver recuperato una pergamena così antica? Che si tratti di una qualche eredità di famiglia?

Gli lancio di nuovo uno sguardo veloce, ma lui mi sta già fissando. Ci guardiamo in cagnesco entrambi, senza che Harry però se ne accorga e dopo qualche secondo veniamo interrotti proprio da lui: -Inoltre- continua –La pergamena sembra essere stata incantata con un incantesimo riparatore, ma automatico-

-Automatico?- chiedo di nuovo facendo finta di non saperne nulla.

-Si. In pratica se si tenta di distruggerla, essa si rigenererà di nuovo-

Cerco di assumere un'espressione meravigliata che risulti credibile: -Quindi mi stai dicendo che...-

-Esatto. La pergamena non può essere distrutta. Questi frammenti erano troppo malridotti per rigenerarsi, ma sono più che sicuro che quella lettera esista ancora da qualche parte. Dobbiamo solo trovarla- mi interrompe Harry.

In questo momento vorrei esultare. Stavolta Blaise è nei guai.

-Zabini, quando Malfoy ha buttato la lettera nel fuoco è successo qualcos'altro?- gli chiede nel frattempo Harry.

-No, l'ha buttata e siamo usciti subito dopo. Se si è rigenerata non so dirlo; lui non me ne ha più parlato- risponde lui leggermente teso.

"Bugiardo!"

Sogghigno, cercando di non farmi notare: ormai il cerchio sta per chiudersi. Non manca molto.

Harry annuisce, ma lo conosco bene e so che quell'espressione che ha assunto vuol dire solo una cosa: non gli crede.

Vorrei sorridere, ma naturalmente non posso: -Quindi che facciamo adesso?- dico.

-Torniamo in quella casa e stavolta la rivolteremo da cima a fondo. Chiederò una mano anche a Shacklebolt. Quella lettera potrebbe essere d'aiuto-

Finalmente posso lasciarmi andare ad un sorriso sincero.

-Bene. Quando?- chiedo.

-Adesso-

-Perfetto-

Vorrei davvero scoppiare a ridere. Blaise ha cambiato le protezioni, quindi è impossibile entrare.

Lo guardo di soppiatto, ma lui sembra tranquillo.

"Devo avere pazienza"



-Accipere Babbanum-

La cupola si scioglie sotto i miei occhi, senza alcun problema.

Non posso crederci.

Blaise ha rimesso i vecchi incantesimi, ma è impossibile che sapesse che saremmo tornati qui oggi!

Lo vedo starsene accanto ad Harry, apparentemente tranquillo, anche se dal modo in cui stringe la bacchetta capisco che non lo è affatto. Probabilmente, sentendosi osservato, si gira a guardarmi e notando la mia espressione, ghigna.

Stringo a mia volta i pugni e lo fulmino con lo sguardo, per poi girarmi e raggiungere Harry che sta per entrare dal cancello.

Siamo noi tre, più altre due squadre di Auror mandate dal Ministro per aiutarci. 

Appena varcata la soglia di casa, senza indugio, mi dirigo nello studio di Malfoy e raggiungo la scrivania, ma mi blocco istantaneamente: la lettera è sparita.

Dovevo immaginarlo che non l'avrebbe lasciata incustodita.

Dopo pochi secondi, avverto una presenza alle mia spalle.

Cerco di girarmi, ma mi sento afferrare per le braccia e trattenere: -Non sono uno sprovveduto Mezzosangue. Ricordalo- mi soffia nell'orecchio e io rabbrividisco.

Me lo scrollo di dosso e mi volto a fronteggiarlo: -Giuro che ti incastrerò, fosse l'ultima cosa che faccio- lo guardo dritto negli occhi. Il suo sguardo fa paura, ma non lo temo.

Ghigna di nuovo ed estrae la bacchetta, puntandomela sotto il mento: -Ti conviene sbrigarti allora. Hai i giorni contati- Con l'altra mano, simula un metronomo –Tic, tac, tic, tac- sussurra perfidamente, sorridendo.

Gli occhi mi si fanno lucidi, mentre il cuore accelera: vuole uccidere anche me, adesso ne ho la certezza.

Faccio un passo indietro e scappo via, precipitandomi fuori dalla porta d'ingresso.

"Mi ucciderà"

"Calmati"

"Come faccio?!"

Faccio il giro della casa, raggiungendo il piccolo giardino sul lato sinistro e poggio una mano sul muro, piegandomi su me stessa e chiudendo gli occhi, per cercare di calmarmi.

"Hai un asso nella manica che lui non conosce. Lo incastrerai. Adesso calmati!" mi impone la mia coscienza.

Un asso nella manica eh? Il Veritaserum. Peccato che manchino molti giorni alla festa, e per allora io potrei già essere...

"Non c'è bisogno che tu mi dica chi è, ma incastralo"

Mi blocco, mentre le parole di Malfoy mi riecheggiano in testa.

Perché mi torna in mente lui?

Crede davvero che riuscirò ad incastrarlo?

"Forse non ci riuscirò Malfoy. Mi ucciderà prima"

Un altro tremore mi attraversa il corpo.

"Devi resistere. Ce la puoi fare" ripete la mia testa.

Sospiro profondamente, anche se il cuore non accenna a calmarsi.

Mi guardo intorno, ma non presto veramente attenzione a niente: mi sento fuori dalla realtà, come se vedessi tutto attraverso un filtro. Anche i suoni attorno a me risultano ovattati.

Che stia svenendo?

Molto probabile.

Improvvisamente, come da molto lontano, mi giunge un suono più forte degli altri.

Cos'è?

Sbatto le palpebre più volte e finalmente sembro riprendermi.

Un verso di un animale.

Alzo lo sguardo seguendo la fonte sonora ed eccolo lì: di nuovo vedo un corvo, nero come la pece, che se ne sta appollaiato su uno dei rami dell'albero accanto a me.

Lo guardo per un secondo, ma vengo subito distratta da un richiamo: -Herm! Dove sei?-

Harry.

Prendo un respiro profondo e mi asciugo le lacrime che involontariamente ho lasciato cadere.

-Sono qui- dico, mentre vedo l'uccello volare via.

Mi giro e vedo il mio migliore amico spuntare da dietro l'angolo:

-Ehi! Ma dov'eri finit...-

Si interrompe appena mi vede: -Herm! Cos'è successo?- chiede ansioso avvicinandosi e afferrandomi per le braccia: -Per Godric, che hai?!-

-Niente! Niente! Sta tranquillo! Mi sono solo sentita un po' male e sono uscita fuori per prendere una boccata d'aria- dico con voce tremula –E' tutto apposto-

Senza pensarci lo abbraccio, facendolo rimanere di stucco: -Herm-

In questo momento ho solo bisogno del suo affetto.

Sento le lacrime riemergere e mi stringo a lui –Non è niente. Sono solo stanca credo-

Ricambia l'abbraccio immediatamente: -Sta tranquilla. Qui posso finire io se non te la senti. Torna a casa-

Mi separo con dolcezza dalla sua stretta: -No, ce la faccio, tranquillo. Andiamo-

Sorrido leggermente e gli afferro la mano. Mi sembra di tornare, per un momento, ai tempi della guerra, quando Ron ci aveva lasciati e lui non faceva altro che cercare di consolarmi.

Rientriamo in casa e noto una gran confusione ovunque: gli Auror stanno davvero rivoltando la casa da cima a fondo.

Nello studio, i libri sono stati tolti dalle mensole e giacciono a terra in file ordinate, mentre tre Auror li sfogliano velocemente uno dopo l'altro. Nel salone la situazione è identica.

-Sarà meglio salire al piano di sopra- mi suggerisce il mio migliore amico.

Annuisco, ancora sbalordita e lo seguo. Arrivati in cima alle scale, i miei pensieri vengono interrotti:

-Signor Potter!-

Ci giriamo insieme e vedo uscire un Auror dalla porta alla nostra sinistra: è alto e piuttosto magro, con un viso da ragazzino, capelli castani e occhi verdi che fissano Harry con ammirazione e rispetto.

-Oh Allen! Dimmi!-

-Ci stiamo occupando noi di questa stanza- dice indicando la porta alle sue spalle –E' una camera degli ospiti e abbiamo già controllato il bagno. Rimangono la camera da letto padronale e il salotto-

Annuiamo entrambi: -Grazie Allen, ce ne occupiamo noi- risponde Harry con un sorriso.

-Di nulla signore- risponde lui, mentre sposta gli occhi su di me e mi sorride apertamente.

Ricambio con gentilezza, mentre lo guardo tornare indietro.

-Tu controlla il salotto, io mi occupo della camera- dico subito dopo ad Harry.

Lui mi guarda preoccupato: -Sei sicura?-

-Sicura- rispondo con un sorriso.

L'altra volta è stato Ron a controllarla: stavolta voglio farlo personalmente.

Ci separiamo e mi avvicino alla porta sulla destra: prendo un respiro profondo e la apro.

Rimango colpita: è enorme.

Si trova esattamente sopra lo studio e anch'essa occupa tutta l'ala est della casa. Le pareti sono ricoperte di carta da parati celeste, ma quello che sicuramente attira l'attenzione è il grande letto matrimoniale a baldacchino che si trova al centro della stanza.

Drappeggi color oro lo circondano, mentre il copriletto è di un giallo molto tenue.

Non pensavo che a Malfoy potessero piacere altri colori oltre al verde.

Ai lati del letto ci sono due comodini, e a sinistra uno scrittoio vuoto; vicino la porta, un armadio piuttosto grande e infine due enormi porte finestre, una a destra e un'altra a sinistra, coperte da tende bianche e drappeggi dello stesso colore di quelli del baldacchino, completano la scena che mi si para davanti.

Ancora meravigliata, mi avvicino all'armadio e apro i due sportelli centrali.

A differenza di quello del Manor, è pieno di vestiti. C'è di tutto: camicie, tutte rigorosamente bianche; pantaloni più eleganti e più sportivi; maglioni, maglie a maniche corte e persino scarpe. Aprendo uno dei cassetti interni, arrossisco immediatamente trovando della biancheria intima nera e lo richiudo velocemente.

"Era necessario" mi dico, continuando ad aprire gli altri cassetti, che invece contengono calzini e pigiami.

Alla fine, provando una certa invidia, non solo per la quantità, che neanche io possiedo, ma soprattutto per la loro ottima fattura, richiudo le ante e mi dedico ad uno degli sportelli laterali: questo vano è naturalmente più piccolo di quello centrale e contiene quelli che riconosco immediatamente come abiti da cerimonia: camicie di seta e di lino bianche, giacche e pantaloni neri e cravatte nere e verde smeraldo. In basso, ancora scarpe.

Controllo anche queste, ma non trovo nulla neanche qui, così decido di dedicarmi all'ultimo sportello.

Rimango stupita: contiene le divise di Hogwarts e non ne manca neanche una. Due invernali e due estive: quattro camicie con lo stemma dei Serpeverde, due maglioni senza maniche, due pantaloni di lana e due di cotone e infine (lo stomaco fa una capriola), il mantello, anche questo completo di blasone.

Lo afferro immediatamente e controllo la targhetta interna:

Draco L. Malfoy

Serpeverde, 7° anno, 1998

Non ci sono dubbi: questo è il suo mantello.

Controllo anche il resto e alla fine mi arrendo all'evidenza: è tutto suo.

Ma allora... Se queste divise sono sue, quella che ho visto nell' armadio al Manor, di chi era?

Un flash mi passa davanti agli occhi: la scritta sull'albero e il mantello sulla neve che sparisce dopo il mio incantesimo.

Oddio.

"Nulla è come sembra" mi ripeto.

Ma certo!

Il mantello del Manor non è suo! Esattamente come quella divisa!

Una scarica di adrenalina mi pervade: ecco perché continuava a spuntare nei miei sogni e soprattutto nella mia ultima visione: quello che ho visto quel giorno in quell'armadio non era il mantello di Malfoy, ma quello del colpevole!

"Era il mantello di Blaise"

Come ho potuto non pensarci prima!

Era un collegamento così semplice!

Sono stata una stupida, di nuovo!

Richiudo l'anta e facendo un passo indietro, mi dirigo verso i comodini. Devo sbrigarmi a finire e andare a recuperare quella divisa.

Stupida!

Nonostante abbia una certa fretta, esamino il resto della stanza minuziosamente, nell'eventualità di trovare qualcos'altro di utile.

Alla fine però sono costretta ad arrendermi: la stanza non nasconde nulla.

"Se è per questo, non contiene neanche effetti personali" mi suggerisce la mia mente.

Già... E' tutto asettico, come il resto: se non ci trovassimo a casa sua, potrei dire che questa stanza non è di Malfoy. Nessun ricordo, niente di niente.

Sento una leggera oppressione al petto: chi era davvero Draco Malfoy?

Possibile che fosse davvero così freddo e distaccato come abbiamo sempre creduto tutti?

Un leggero bussare alla porta mi distrae:

-Herm...-

E' Harry.

-Io ho finito, vuoi che ti dia una mano qui dentro?- dice, accostando la porta. Non sembra colpito dallo sfarzo di questa stanza. Probabilmente c'è già entrato.

-No no, ho finito anche io- dico cercando di tenere a freno l'agitazione –Harry, credi che potrei tornare a casa? Effettivamente credo di non sentirmi molto bene- fingo, massaggiandomi lo stomaco.

-Certo! Va pure! Avviso io gli altri- risponde lui avvicinandosi –Non ti preoccupare, pomeriggio rimani pure a casa- mi sorride.

Ricambio: -Grazie-

Ci abbracciamo, dopodiché senza perdere altro tempo, mi allontano: -Ci vediamo domani-

-Si, d'accordo-

Il suo sorriso è l'ultima cosa che vedo e il senso di colpa mi pervade. Dopodichè vengo risucchiata in un vortice ed eccomi di nuovo qui: la casa delle torture... il Manor.

Ignorando il brivido freddo che mi attraversa la spina dorsale (non credo che riuscirò mai a venire in questo posto senza averne paura), mi affretto a superare i cancelli e a percorrere il viale d'ingresso.

Appena entrata, raggiungo di corsa il piano superiore: adesso che sono da sola, tutto è ancora più spettrale dell'altra volta. Il silenzio regna sovrano: gli unici rumori che sento sono quelli del mio respiro affannato e dello scricchiolio del legno sotto i miei piedi.

Entro nella stanza di Malfoy e apro subito l'armadio: vuoto.

No! No! No!

Non riesco a trattenere un sospiro angosciato.

Dovevo prendere tutto quel giorno! Quando ne avevo la possibilità!

Blaise l'ha fatta sparire!

Ma perché farmeli vedere allora?!

"Non sono uno sprovveduto"

Ma certo: sta giocando al gatto col topo secondo lui.

Vuole che capisca che sarà sempre un passo avanti a me, qualsiasi cosa io faccia.

Maledetto!

Un rumore mi fa bloccare: un crac poco lontano. Il rumore di una materializzazione.

C'è qualcuno.

Il cuore impazzisce, mentre cerco di rimanere lucida.

Richiudo lentamente l'armadio, evitando qualsiasi rumore.

Possibile che Blaise mi abbia seguita?

Non poteva di certo sapere dov'ero diretta. O forse si. Forse appena Harry gli ha detto che ero andata via, ha capito immediatamente che sarei tornata qui per recuperare quella divisa.

Ok, calma.

Mi disilludo con un incantesimo non verbale e mi avvicino alla porta. Sbircio fuori, ma sembra essere tutto tranquillo.

Come faccio a capire dove si trova?

Inizio a camminare, ma mi fermo quasi istantaneamente appena raggiunta la porta accanto alla stanza di Malfoy: la stanza dell'arazzo.

Percepisco un forte odore di bruciato.

Oh no.

Senza pensare ai possibili rischi che sto correndo, faccio irruzione.

Un rumore di smaterializzazione è la prima cosa che sento, ma non me ne preoccupo, perché la mia attenzione viene attirata immediatamente dalla parete alla mia sinistra, dove le fiamme stanno iniziando a bruciare tutto.

-AGUAMENTI!- grido immediatamente.

L'acqua per fortuna riesce a spegnere l'incendio che ancora non si era propagato.

Si solleva una nuvola di fumo, così mi avvicino alla finestra e la apro, tossendo. Rimango lì davanti per un po', fin quando finalmente l'aria torna a diventare respirabile e io involontariamente torno visibile.

Quando mi giro verso l'arazzo rimango scioccata: il fuoco è stato appiccato nell'angolo sinistro e ha bruciato completamente uno dei rami dell'albero disegnato. Quello con il nome di Malfoy, di sua madre e di suo padre.

Oddio.

Mi porto una mano alla bocca, mentre sento un altro rumore provenire dall'esterno.

Mi giro e vedo di nuovo un corvo volare in alto e in tondo, gracchiando molto forte.

Vorrei urlare per la frustrazione.

Possibile che Zabini li odiasse così tanto? E che Malfoy non abbia mai capito niente?

Dopo questo segnale inequivocabile, sembro riscuotermi improvvisamente.

Mi giro di nuovo verso la parete: il piccolo ritratto di Malfoy è andato.

"Ma lui è già morto" mi ripeto nella mente.

Alzo leggermente lo sguardo:

"Anche i ritratti di Narcissa Black e di Lucius Malfoy sono bruciati. Che sia solo una coincidenza?"

Sgrano gli occhi: un'idea inizia a farsi spazio nella mia mente.

"Sta cercando i suoi genitori! Lo ha ucciso perché voleva sapere dove si trovavano, ma lui non gliel'ha detto"

Si, ne sono sicura!

Mi affretto a richiudere la finestra e dopo aver controllato la stanza, nella speranza di riuscire a trovare qualcosa, mi Smaterializzo a casa mia.

"Adesso so perché l'hai fatto traditore!"

Mi siedo sul divano cercando disperatamente di calmarmi e di rimettere ordine nella mia testa troppo confusa.

"Stava cercando di arrivare ai suoi genitori e per questo lo ha rapito"

"Lo ha ucciso perché lui non ha parlato"

E sono sicura che abbia fatto ritrovare ai piedi del Big Ben il suo corpo, per far circolare la voce velocemente e fare in modo che i suoi genitori uscissero allo scoperto.

Si, dev'essere così.

L'unica cosa che non mi torna è perché, Malfoy, considerandolo il suo migliore amico, non gli abbia mai detto dove la sua famiglia si fosse nascosta.

"Forse stai correndo troppo. Stai facendo delle supposizioni sulla base di un incendio che hai bloccato e che solo casualmente ha bruciato quei tre nomi. Se non fossi riuscita ad estinguerlo, probabilmente sarebbe andato a fuoco tutto l'arazzo e..."

-Non solo quello- dico a bassa voce, mentre mi torna in mente una frase: "Ti conviene sbrigarti allora. Hai i giorni contati. Tic tac. Tic tac"

Il respiro si azzera: ho sbagliato tutto.

Quell'incendio non era diretto all'arazzo.

Quell'incendio era diretto a me.

***

Non c'è, ma non mi importa.

Non voglio vederlo. Non riuscirei a dirgli niente in questo momento.

Me ne rimango qui, dove sono apparsa: l'angolo più buio della stanza.

Alla mia sinistra il camino.

Non posso affrontarlo in queste condizioni. Sono troppo scombussolata per cercare di non farmi sfuggire il nome di Blaise.

Devo solo aspettare un po' e tornerò indietro.

Mi basta non emettere alcun...

Il portone si apre.

...rumore.

Mi acquatto ancora di più contro la parete, cercando di non farmi vedere da lui, che entrando, si guarda intorno stranito: che avverta la mia presenza?

Spero proprio di no.

Lo vedo di nuovo esaminare la parete vicino l'ingresso per qualche minuto, ma ogni tanto continua ai guardarsi intorno.

Probabilmente si: avverte la mia presenza.

Quando finisce si gira di nuovo e piano piano si avvicina al fuoco, sovrappensiero.

Butta un'occhiata veloce verso di me distrattamente, ma accorgendosi della mia ombra, estrae immediatamente la bacchetta e me la punta contro: -PER SALAZAR! GRANGER! CHE DIAVOLO STAI FACENDO?! Potevi farmi morire di crepacuore!-

Silenzio.

Sento il suo respiro accelerato: si è spaventato.

Vedendo che non rispondo, accende la bacchetta e mi si avvicina: -Granger, che stai facendo lì?- mi chiede di nuovo sospettoso.

Di nuovo non rispondo, ma poggio la testa sulle ginocchia per evitare il suo sguardo: -Vattene- mi limito a dire.

-Non è il momento Granger, abbiamo poco tempo, quindi per favore aggiornami sulle novità e anche in fretta- risponde col suo solito tono altezzoso.

Stringo i pugni, ma non reagisco.

Probabilmente stranizzato, lo sento avvicinarsi: -Granger! Che diavolo ti è successo? Parla!- ripete. La sua voce è molto più vicina, segno che si è inginocchiato davanti a me.

Non posso dirgli niente. Vorrei urlargli il nome di Blaise, ma non posso farlo.

Sento le lacrime continuare a scendere: non voglio che mi veda. Rimango ferma, ignorandolo.

-Granger!-

Mi afferra un braccio scuotendomi, ma mi torna immediatamente in mente la sensazione che ho avuto oggi pomeriggio quando Blaise mi ha bloccata e stavolta reagisco:

-LASCIAMI!- grido rialzando la testa e rintanandomi ancor di più contro il muro.

Lui sgrana gli occhi solo per un attimo, ma riacquista immediatamente la solita espressione di indifferenza: -Che è successo?- mi chiede con voce seria, ma senza lasciar trasparire nient'altro.

-Niente. Vattene!-

Rimane fermo dov'è, ma due secondi dopo, cambia di nuovo espressione e sogghigna: -Certo... Come ho fatto a non pensarci- Si rimette in piedi, girandosi di spalle –Se è così, me ne vado, non ho certo tempo da perdere per le tue pene d'amore con Weasel!- continua, iniziando ad allontanarsi e agitando una mano.

-NON HAI CAPITO NIENTE!- urlo rimettendomi in piedi.

-E ALLORA PARLA!- grida lui in risposta girandosi di nuovo verso di me, arrabbiato.

Mi blocco.

Lui mi guarda ancora per un secondo, poi sospira frustrato e se ne va: -Ma per favore-

-...cercato di uccidermi- dico in un sussurro.

-Non ti sento!- risponde lui in tono derisorio continuando a camminare e sfiorandosi l'orecchio con le dita.

-Ha cercato di uccidermi!- ripeto a voce più alta, ma rotta al tempo stesso.

Lui si ferma istantaneamente e si volta di nuovo, la maschera d'indifferenza ormai caduta:

-Cosa?!- chiede scioccato.

Mi asciugo le lacrime velocemente e evito il suo sguardo:

-Hai sentito-

-Come?!-

-Con un incendio-

Sbianca: -Incendio?-

-Si, ha...-

E ora come gli dico dell'arazzo?

-Ha?- mi esorta.

-Ha appiccato un incendio al Manor, nella stanza dell'arazzo-

Mille espressioni passano sul suo volto nell'arco di un decimo di secondo, ma l'ultima che assume è rabbiosa: -COSA?!-

Rabbrividisco.

-Al Manor? Che diavolo ci facevi tu al Manor, Granger?!-

E' di nuovo fuori di sé.

-Ho scoperto il vero significato del mantello-

Sospira di nuovo: -Per Salazar! Diavolo, Granger! Che cos'hai in testa?!- dice arrabbiato –E sentiamo, quale sarebbe questo significato?!- chiede impaziente e sempre più furioso.

Stringo i pugni: vorrei affatturarlo ora!

-Abbiamo già fatto un sopralluogo al Manor qualche tempo fa e nell'armadio della tua camera avevo trovato un mantello e una divisa di Hogwarts- inizio a dire.

-Non erano miei- mi interrompe.

Chiudo gli occhi brevemente per calmarmi: -Adesso lo so-

-Che?-

-Lì per lì mi erano sembrati tuoi, così non li ho considerati sospetti-

Lui non risponde, anche se la sua espressione parla lo stesso.

-Fin quando stamattina sono arrivati i risultati sui frammenti di carta che abbiamo trovato davanti al camino di casa tua. Quei frammenti appartengono alla lettera minatoria naturalmente, che tu hai cercato di strappare, ma che si è risanata, ma solo io sono a conoscenza di questo-

"E Blaise e Daphne" aggiungo mentalmente.

-Ma Harry stamattina ci ha spiegato la struttura molecolare di quei frammenti e subito dopo siamo tornati a casa tua per trovare la pergamena a cui appartenevano-

-L'avete recuperata quindi?- chiede agitato.

-Purtroppo no. Era sparita-

-Avresti dovuto prenderla quella notte Granger!-

-Sai che non potevo! Smettila! Ad ogni modo, abbiamo perquisito la tua casa di nuovo e quando sono arrivata in camera tua, ho trovato tutte le tue divise-

-Pff!- sbuffa lui seccato.

Lo ignoro e continuo: -Così ho collegato finalmente la visione del mantello alla realtà e mi sono smaterializzata al Manor. Quando ho aperto di nuovo il tuo armadio l'ho trovato vuoto e subito dopo ho sentito qualcuno materializzarsi nella stanza accanto-

Lui si irrigidisce e mi guarda con un'espressione strana: ansiosa?

-Mi sono disillusa e sono andata a controllare-

-Grifondoro... Io non vi capirò mai- sospira lui.

-E...- continuo alzando il tono per interromperlo–Ho immediatamente sentito puzza di bruciato. Senza pensarci sono entrata, ma chiunque ci fosse si è smaterializzato subito. In quel momento non me ne sono curata, perché l'arazzo stava bruciando e ho dovuto spegnere le fiamme-

Rabbrividisco di nuovo.

Lui invece sembra diventato di ghiaccio.

-Quando l'ho spento, gli unici nomi bruciati erano il tuo e quelli dei tuoi genitori-

Stringe i pugni.

-Quindi ho pensato che ti avessero ucciso perché cercavano di arrivare a loro attraverso te, ma poi...-

Respiro a fondo: -Poi ho cambiato idea. Il tuo assassino mi ha seguita e ha appiccato il fuoco, nella speranza di intrappolarmi lì-

-Non è detto Granger-

-Si invece- rispondo di scatto.

Lui alza un sopracciglio dubbioso.

-Ne sono sicura, perché...- Ingoio a vuoto –Perché mi ha minacciata-

Si irrigidisce immediatamente: -Chi è?-

-Malfoy, non posso dirtelo, ricordi?-

-Non me ne importa! So quello che ho detto, ma se ti ha minacciata vuol dire che i tuoi sospetti sono corretti! Dimmi chi è!-

-No!-

-GRANGER!-

-MALFOY! Smettila!-

Lancia un grido di frustrazione.

-Te lo dirò tra qualche giorno, quando userò il Veritaserum- dico di getto, per cercare di farlo calmare.

Funziona: -Hai parlato con Blaise?- chiede riavvicinandosi immediatamente.

Mi trattengo da qualsiasi reazione e cerco di mantenere la calma: -Si, me l'ha procurato lui, come mi avevi detto- mento.

Per fortuna sembra credermi:

-Perfetto. Adesso devi raccontargli tutto- 





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Spazio Autrice:

BUONGIORNO E BUONA DOMENICA *-* Eccomi quiii puntualissimaa! 

Che ne diteee? Vi è piaciuto? E' stato abbastanza movimentato?? :D 

Blaise a quanto pare si è deciso a fare sul serio, dando un seguito alle sue minacce! Che succederà ora? Secondo voi cercherà di portare a termine ciò che ha iniziato?

Ditemi la vostra *-* Sono in ansia davvero! 

Anche perchè: vi immaginate come reagirà Draco quando scoprirà la verità? Oddio...

Dunque... Vorrei le vostre teorie :) Ormai stiamo entrando nel vivo :) 

Io finalmente sto riuscendo a scrivere di più e sono avanti di due capitoli: posso dirvi che ne vedremo delle belle. Piccolo spoiler? Preparatevi per la festa ;) Non dico altro. 

Come vi ho comunicato ieri sera, la scena madre è stata scritta! Adesso c'è solo da scrivere quello che sta in mezzo ;)

Passo a ringraziarvi come al solito per le visualizzazioni, i commenti e i voti che avete lasciato al capitolo precedente *-* Stiamo crescendo piano piano e sono felice che ogni giorno, quando entro su Wattpad, quel numero accanto al piccolo occhio, cambi :) 

Grazie davvero <3 

Ultimamente ho davvero pochissimo tempo tra lo scrivere e l'università, quindi vi prego di non odiarmi se non riesco a passare a leggere le vostre storie, quando me lo chiedete. Spero possiate capirmi. Sono all'ultimo anno e la tesi inizia a farsi sentire, oltre che gli ultimi esami che ormai mancano. Per me è un onore che me lo chiediate e mi sento male a dovermi limitare ad aggiungere la vostra storia in biblioteca e a non poterla leggere. 

Mi dispiace davvero, non prendetevela <3

Capitemi <3

Detto ciò, vi do appuntamento alla prossima settimana e aspetto i vostri resoconti :) 

Un bacione, 

Stay Tuned :*

Iron9208

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